flashback
"Nonna ti prego, ormai sono grande non devo mettermi la sciarpa!"
Era così innocente con il suo impermeabile giallo e il cappellino con il ponpon che i nonni le avevano regalato per il compleanno giusto la settimana prima del viaggio in barca.
"Isabelle vieni qui che almeno ti allaccio le scarpe"
Sua nonna Margaret era l'unica figura femminile a cui la piccola bambina dai capelli dorati e le lentiggini si ispirava.
Invece il fratellino, anch'egli biondo poteva contare più sul nonno Frank, che voleva a tutti i costi che potesse diventare un'artista famoso, magari un pittore.
"Però la prossima volta metto gli stivaletti così me li allaccio da sola- abbassò il tono della voce e si avvicinò alla nonna che era chinata per annodare i lacci delle sue scarpette- così nessuno penserà che ho ancora 6 anni."
Isabelle era stata sempre più matura del gemello e i nonni lo avevano intuito dalla prima volta che avevano messo piede nella loro stanza da letto in città, quanto, per salire sul letto a castello Michael cercò di arrampicarsi aggrappandosi al materasso mentre la sorellina usò la scaletta che aveva trovato vicino alla porta d'ingresso.
Dopo averle sistemato un ultima volta la lunga treccia che le aveva fatto la anziana dal viso gentile e rilassato prese per mano Isabelle e la aiutò a salire su un ponticello improvvisato con un'asse di legno. Sotto di loro l'acqua alta era calma e leggermente sporca a causa dei motori delle tante barche ancorate in quel porto australiano.
Appena misero piedi sulla barchetta a vela il nonno tirò un profondo urlo di felicità, come faceva tutte le volte che partiva con la sua amata blue rose per l'oceano insieme alla sua fedele donna.
Quella volta Isabelle aveva chiesto di poterci andare anche lei perchè aveva deciso che il suo lavoro da grande sarebbe stato quello di viaggiare per mari e continenti per conoscere tutto il mondo e poi raccontarlo ai propri nipoti, proprio come facevano i Frank e Margaret."Nonno dov'è Mikey?"
Non aveva chiesto ancora dove era suo fratello perchè era troppo felice di ciò che avrebbe fatto.
Sapeva che il suo amato fratello non voleva andare in barca a causa della sua paura della pioggia e quindi forse sarebbe andato dalla madre dall'altra parte del continente.
Era gelosa, non era gelosa perchè il fratello sarebbe stato con la madre e lei no, era gelosa perchè aveva paura che il gemellino avrebbe preferito la mamma a lei, non avrebbe più avuto bisogno di lei per infilare i calzini nel verso giusto, non avrebbe avuto più bisogno di lei perchè sapeva che il piccolo Michael ci sarebbe stato male appena avrebbe saputo che lo avrebbe abbandonato, di nuovo.
"È rimasto da Anne" appena seppe dove si trovava sospirò e tornò a guardare il mare che si increspava sulla barca in movimento.
Anne era la mamma del suo migliore amico, abitavano vicino alla casa di Frank e Margaret e la domenica stavano spesso a pranzo tutti insieme. Anne era un po' come la zia che non avrebbero mai avuto.Dopo essersi accertata che anche suo fratello stesse bene si lasciò cullare dal rumore delle onde sullo scafo e dal suono dei ferri che la nonna usava per passare il tempo prima di arrivare.
Il cielo era coperto di nuvole, ma la piccola Isabelle non ne voleva sapere di imbronciarsi e non godersi l'uscita in barca al cento per cento.
Mentre osservava il livello del mare che si alzava e abbassava a causa del vento non sapeva che i due nonni si stavano scambiando gesti e occhiate che preoccupavano e ti facevano sentire al sicuro nello stesso momento. Margaret aveva il brutto presentimento di una futura, ma non troppo, tempesta e voleva tornare a riva per salvare la nipotina. Il nonno invece la pensava diversamente: se sarebbe dovuto morire così voleva almeno rendere felice Isabelle portandola a largo per la sua prima volta.Era così ingenua di tutto ciò che la circondasse, vedeva la felicita in piccole cose che altri bambini avrebbero trovato noiose e di poco conto.
Sia Isabelle che Michael ignoravano di essere stati abbandonati secondo i nonni, da un parte era vero perchè il biondo ci sperava ancora quando la madre gli diceva che li avrebbe portati al parco la domenica, invece la bambina dagli occhi vispi sapeva esattamente che non avevano più i genitori.
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Isabelle [lh]
FanfictionCi addormentammo così, uno abbracciato all'altra su un divano troppo piccolo per noi. Era la metafora perfetta delle nostre vite incastrate in una scomoda e stretta. Dopotutto non era un caso se io e Michael fossimo così diversi, ma con gli angoli p...