Appena le porte del vecchio ascensore si aprirono mi fiondai verso l'appartamento dove vivevo e spalancai la porta che inavvertitamente Michael aveva lasciato aperta. Corsi verso la grande finestra che si affacciava sulla via illuminata dai lampioni e feci in tempo a vedere il ragazzo incappucciato salire sull'autobus dopo aver lanciato un'ultimo sguardo al portone chiuso.
L'incontro di poco prima tra me e Luke era stato strano e non mi sarei mai aspettata un comportamento così da parte sua.Perchè è così perfetta ed io non ho le palle per dirglielo? Non posso continuare così.
Le sue parole mi rimbombavano in testa e più osservavo l'autobus allontanarsi più avevo voglia di scoprire il segreto di Luke Hemmings.
Poi io sarei stata perfetta e non mi sarei immaginata che potesse pensare questo di una ragazza lui che in primo le maltrattava, in secondo le derideva, in terzo le faceva sbavare ai suoi piedi per poi schiacciare le loro teste con le sue vans rovinate, in quarto sembrava fosse addirittura diventato gay perchè non lo si vedeva mai con una ragazza e poi è iniziato il quinto e con lui la nostra relazione a causa del mio debito in latino.Il veicolo era ormai scomparso tra le vie di Sydney ed ero più tranquilla sapendo che Luke sarebbe arrivato salvo a casa.
Non mi sarei dovuta preoccupare della vita di Lucas Robert Hemmings però qualcosa mi diceva che era diverso e che mi dovevo fidare nonostante tutto.
Alzai lo sguardo dal cemento illuminato dai lampioni ai bordi della strada, osservai il cielo limpido, il vento che spostava i rami secchi degli alti alberi e solo una cosa mi venne in mente: era arrivato novembre con
il freddo e le nostalgiche e finte chiamare di auguri.Michael in un accappatoio giallo entrò in salone e mi salutò con la mano prima di entrare in cucina e spalancare il frigo alla ricerca di qualcosa da mangiare.
Ero ancora davanti alla finestra rivolta verso l'appartamento ad osservare cosa siamo riusciti a creare nella nostra vita io e Michael senza nessun tipo di aiuto da parte di nessuno.
Una casa, degli amici, la scuola.."Michael, stavo pensando.."
"Devo preoccuparmi?" Sbucò in salotto con due ghiaccioli rossi in mano e si lanciò a peso morto sul grande divano davanti alla tv.
Mi fece segno di sedermi accanto a lui e senza pensarci due volte mi sedetti incrociando le gambe sulla stoffa scura non importandomene delle scarpe.
"È strano che la mamma ancora non ci abbia chiamati, insomma è il 2 novembre"
Lasciai intuire la situazione a mio fratello concentrandomi sul mio ghiacciolo. Era davvero buono e data la foga con cui anche mio fratello lo addentava la pensava come me."Magari è solo impegnata a scoparsi Nick" È visivamente arrabbiato e deluso dall'atteggiamento di colei che ci lasciò a soli 5 anni dai nonni.
"Magari è solo stanca e impegnata" ero sempre stata dalla parte di mio fratello, ma ogni anno il 2 novembre inconsciamente tornavo a vederla come una madre e a non volerle così tanto male.
Michael sapeva che tutto quello che era successo non lo aveva deciso lei e che ha rischiato di perderci, ma comunque rimaneva arrabbiato.
Quel incidente ha cambiato la nostra vita in peggio e ci ha costretti a vivere con la costante paura dell'acqua e la voglia di ricordare attraverso stupide tinte per capelli."Isabelle, ti ricordi vero tutto quello che è successo? Ogni cazzo di anno ti devo ripetere che siamo stati abbandonati? Ti devo far tornare a galla il viso di nostra nonna e gli occhiali spessi di nostro nonno? O ti ricordi soltanto quei vestiti striminziti della troia che finse di essere il nostro unico genitore per tutta la infanzia?"
Aveva il viso rosso e gli occhi iniettati di sangue e rabbia, non avevo mai visto mio fratello scoppiare in questo modo. Però aveva ragione, io avevo dimenticato credendo che fosse la cosa giusta da fare mentre lui continuava a soffrire per entrambi. Aveva ragione perchè io ero dalla parte di nostra madre troppo spesso quando chi ci ha rimesso sono stati loro.
Solamente loro si sono caricati i nostri problemi sulle loro fragili schiene per farci vivere al meglio la vita.
Mi resi conto solo ora che il viso di mio fratello non era più vermiglio, ma pallido e bagnato dalle lacrime. Stava piangendo, lo avevo visto spesso piangere, ma mai per colpa mia. Era colpa mia perchè lo avevo lasciato soffrire pensando a me, preoccupandomi solamente di dimenticare senza includerlo."Scusa, scusami perchè sono una pessima sorella e scusa perchè hai sempre sofferto te al posto mio, giuro che cambierò, cambierà tutto tra di noi e questa volta lo supereremo insieme."
Continuavo a guardarlo singhiozzare e l'unica cosa che mi venne in mente di fare fu avvicinarmi e fargli appoggiare la sua testa sul mio ventre e sussurrargli che gli volevo bene. Aveva smesso di singhiozzare silenziosamente come per non farsi notare, ma continuava a lacrimare
bagnandomi i vestiti. Era una posizione scomoda, un po' come la nostra vita, ma gli avevo promesso che ci sarei stata.Niente ci avrebbe più divisi.
Ci addormentammo così, uno abbracciato all'altra su un divano troppo piccolo per noi. Era la metafora perfetta delle nostre vite incastrate in una vita scomoda e stretta.
Dopotutto non era un caso se io e Michael fossimo così diversi, ma con gli angoli perfettamente combacianti, un po' come un puzzle che rappresenta un quadro astratto: in qualche arcano modo ci univamo, ma comunque era necessaria una profonda interpretazione da parte di un'esperto per capisci a fondo.
---GNEGNE
Buonasera people di wattpad!
è un capitolo un po' corto, ma giuro che il prossimo sarà più lungo e vi spiegherà un po' il passato dalla nostra cara Isabelle e di Michael.BUONA PASQUA A TUTTI!
STAI LEGGENDO
Isabelle [lh]
FanfictionCi addormentammo così, uno abbracciato all'altra su un divano troppo piccolo per noi. Era la metafora perfetta delle nostre vite incastrate in una scomoda e stretta. Dopotutto non era un caso se io e Michael fossimo così diversi, ma con gli angoli p...