Semidea a Hogwarts

Capitolo XIX - Mio padre è...

Perchè?! Per quale assurdo motivo l'ho fatto? Se ho un genitore divino senza ombra di dubbio è il dio della stupidità. Non so nemmeno tenere in mano una spada e sfido il ragazzo, per quanto odi ammetterlo, più bravo del campo. Questo posto mi sta facendo ammattire.

Mi avvicino al mio avversario con una spada che mi ha dato Ariana. È troppo corta per il mio braccio. Ora che ce l'ho di fronte noto che il figlio di Ecate ha un occhio del colore di quelli della sorella e uno grigio. Cerco di imitare la posizione di difesa che hanno assunto gli altri ragazzi prima di me con scarsi risultati. Intanto Logan sferra il primo attacco, con il suo solito sorriso annoiato stampato sul volto, e io riesco in qualche modo a pararlo. Mi concentro solo sul non essere ferita. Dopo qualche minuto io ho vari tagli, anche se sono superficiali bruciano moltissimo, e il respiro affannoso, lui invece è rilassato, ma capisco che fino ad ora si è preso gioco di me. Ariana e Sophie inizialmente avevano fatto il tifo per me, poi si sono rassegnate e adesso sono sedute con lo sguardo a terra.

Il mio spietato avversario sembra volerla fare finita e mi disarma con facilità. Indietreggio, furiosa. Mi punta la spada al collo, ma quando la lama mi sfiora la collana con il ciondolo di mia madre e io mi abbasso, schivando l'arma. È l'unica cosa che mi resta di lei, nessuno può rovinarla. Afferro il pendente e lo tengo stretto, mentre lui mi intima:
-Arrenditi.-
-Mai.- rispondo a tono e intanto cerco un modo di sfuggire alla situazione. Colgo un suo rapido sguardo alle mie gambe e capisco che sarebbe umiliante per me cadere a terra. Infatti, come avevo previsto, cerca di colpirmi alle caviglie, solo che lo fa più velocemente di quanto mi aspettassi. Mentre salto esclamo:
-Maledizione!- Riesco a evitare il piatto della spada e atterro, grazie a ore di salti dai manici di scopa, in piedi e...ho una spada in mano . Il ciondolo è diventato un'arma vera! È lunga quasi quanto Vortice, è sottile e leggera, ma sembra molto resistente. L'impugnatura a una mano e mezzo sembra essere stata forgiata su misura della mia mano. Il serpente orna la parte alta dell'impugnatura e il suo occhio è un elegante smeraldo che scintilla nella ormai sera inoltrata. Mi guardo intorno per vedere come reagiscono gli altri alla comparsa della spada, ma i loro sguardi sono rivolti a punto sopra la mia testa. Faccio un respiro profondo cercando di non sembrare più spaventata di quanto io già lo sia. Alzo lentamente il capo.

Una saetta è comparsa proprio sopra di me. Tutti bisbigliano fra loro, solo Logan continua a fissarmi e sembra scocciato da questa interruzione.
-Che cosa succede?- esclamo spazientita e terrorizzata, ma nessuno fiata. Poi Ariana si alza e dice piano, scandendo bene le parole:
-Adesso sappiamo chi è il tuo genitore divino.- guarda Sophie, che annuisce. -Zeus.-

Quindi io sarei la figlia del capo degli Dei? Non può essere. Eppure mi rendo conto che lo sapevo, l'ho sempre saputo. La mia abilità nel Quidditch, il mio desiderio di libertà, tutti indizi che portano alla stessa conclusione. Ma se è così potente mio padre perchè non mi ha mai parlato, o almeno fatto sapere che c'era? Perchè mi ha lasciato sola? Le emozioni della giornata si mescolano e mi si riversano adosso. Sono arrabbiata, mi sembra di star per esplodere.

Con gli occhi di tutti ancora puntati addosso scappo via, voglio correrre più lontano possibile da tutti quelli sguardi che pesano sulla mia testa. Sento delle voci, qualcuno che chiama il mio nome, ma non mi volto. Entro nella Casa 1. Nessuno oserà entrare nel posto sacro al Dio del Cielo. C'è un imponente statua di...mio padre che scruta minacciosa coloro che hanno la pessima idea di entrare. Non mi stupirebbe se incenerisse qualcuno. Mi ranicchio dietro l'enorme scultura e mi addormento con le spalle poggiate alla statua, le ginocchia strette al petto e le dita intorno alla spada che è tornara un semplice ciondolo.

Scusate per il capitolo breve e forse poco interessante, ma dopo quello che è successo...
Vorrei fare un ultimo saluto ad Alan Rickman, il migliore dei professori che ci ha fatto odiare, amare e sognare. Addio Severus.

"After all this time?"
"Always."