Capitolo LXV - Teiere traditrici e strategie militari

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Un bagliore verde. L'uccellino non c'è più. Sento qualcosa dentro di me spezzarsi. Il fringuello avrebbe dovuto combattere, meritarsi la libertà. Ma cosa posso rimproverargli io che non l'ho mai fatto veramente?
-Era la cosa giusta.- mi rassicura mia madre.
Annuisco, lottando contro le lacrime.
-Di chi è la colpa?- chiede, cogliendomi alla sprovvista.
Tua? Alzo un sopraciglio. Sembra leggermi nel pensiero.
-Sei mia figlia, non ti farei mai del male. Pensaci bene.-
Dove vuole arrivare?
-Dell'uccellino...?-
-Vai più a fondo. Come è iniziato tutto.-
Mi sembra di ingoiare sabbia mentre sputo la risposta.
-Logan.-
Se non assillasse i miei pensieri, non lo avrei disegnato, mia mamma non avrebbe trovato il foglio e non avrei dovuto fare tutto questo. Se lui non fosse così dannatamente perfetto. Se non mi avesse fatto mancare l'appuntamento con Nathan ora le cose potrebbero essere diverse. Magari il tassorosso ha baciato Avie solo perchè era triste e confuso dal fatto che non mi fossi presentata. È tutta colpa di Logan.

Proseguiamo l'allenamento come al solito. Una tortura dopo l'altra. Quando, arrivata la sera, torniamo in casa, sono esausta. Non solo fisicamente Doccia, pigiama e mi infilo a letto. Cado in un sonno inquieto e direi senza sogni, ma, essendo impossibile, posso solo assicurarvi che non me li ricordo.

E quello è stato solo il primo giorno.

Dopo un mese abbiamo iniziato ad andare in battaglia per davvero. Maghi contro Eris. Le seggiogate contro semidei. Raramente i maghi si scontrano con la progenie divina, ma quando succede è un disastro. Noi arriviamo, uccidiamo un po' di Occhidoro e puff! ce ne andiamo a mangiare un gelato. Scherzo. Non siamo così sprovvedute. Beviamo la cioccolata calda con panna e biscotti. Fa troppo freddo per il gelato. Nel caso ve lo stesse chiedendo, e sicuramente ve lo state chiedendo, non ho mai incontrato nessuno dei miei amici. Sospetto che ci sia lo zampino di mia madre. Quello c'è sempre.

Quando anche la routine fatta di battaglie si comincia a fare noiosa, mia madre decide di aggiungere un pizzico di divertimento.
-Oggi iniziamo a recuperare le Perle.-
-Grazie per il preavviso.- borbotto, ma l'adrenalina ha già cominciato a scorrermi nelle vene.
-Che giorno è?- domando, mentre cerco di sollevare dal fornello la teira con l'acqua calda sfruttando i miei poteri per non dovermi alzare.
Chiedo umilmente perdono, ma ho perso la condizione del tempo. Non che ti sia molto utile sapere la data mentre combatti. Forse solo a ricordare al proprio avversario il giorno in cui è stato ucciso. Per un attimo mi immagino con la data scritta in fronte, in mezzo a un gruppo di morti. Che immagine macabra. Prendo un'altro pezzo di cioccolato, il mio nuovo migliore amico e compagno di avventure.
-Il primo maggio.-
Lascio ricadere la teiera.
-Cosa!?-
Con un colpo di bacchetta mamma recupera la potenziale minaccia fumante e la poggia tranquillamente sul tavolo.
-Il primo maggio.-
Le lancio uno sguardo torvo.
-Questo l'avevo capito.- borbotto.
-E cos'è che non hai capito?-
Sospiro e faccio mi verso l'acqua per il tè. Con un istante di ritardo realizzo che il manico metallico è ustionante. Con un gemito lo lascio cadere. Per dispetto, aspetto fini all'ultimo secondo per bloccarlo in aria. Dispetto a mia madre che mi mette in queste situazioni e dispetto alla teiera che mi ha tradito. A meno che non sia già morta di infarto.

-E... entro quando servono tutte le perle all'Ombra?-
-Il primo giugno.-
-Dell'anno prossimo?-
Eppure so già la risposta.
-Il prossimo primo giugno.-
La mia promessa mi impedisce di ribattere e il nostro legame di parentela di imprecarle contro, quindi meglio rassegnarsi.
-Da dove partiamo?-
-Riprendiamoci quella che ci è stata rubata.- sancisce decisa.
Alla prospettiva di andare nel covo delle Occhi d'oro a trovare la loro diabolica mammina, prendo altri due biscotti.

Dopo esserci infilate le divise da combattimento (ovvero vestiti neri e attillati), riesco a convincere mia madre che l'eyeliner non mi aiuterà a vincere la guerra. Sul mascara è stata irremovibile. Sono sempre molto perplessa riguardo le sue strategie militari. Parlo come se ormai avessi ancora certezze.

Ci materializziamo in un vicolo deserto, anche se ci raggiungono i rumori del traffico. Non siamo lontani dalla strada principale. Mando Lipsi rapidamente in esplorazione e scopro che siamo a Manhattan. Ovvio. Cammino dietro a mia madre cercando di concentrarmi su ciò che mi sta dicendo.
-Entreremo da una finestra sul lato est, la facciata laterale, che apriremo con un incantesimo. Non puoi usare i tuoi poteri divini essendo nella dimora di una dea. Useremo un incantesimo di invisibilità, ma non credo che funzionerà una volta che saremo dentro. Dovremo muoverci con cautela. Cerchiamo di evitare scontri diretti contro le Soggiogate. E contro Eris se vogliamo uscirne indenni. Ricorda che è pur sempre una dea.-
-Entriamo. Prendiamo la perla. Usciamo. Senza morire. Possibilmente.- sintetizzo allegramente.
Mamma sbuffa.

Arriviamo davanti a una villetta gialla e viola pallido. Faccio una smorfia.
-Solo perchè sei la Dea della discordia non puoi permetterti di uccidere così la pace nel mondo.- commento.
A parte i colori, l'edificio è piuttosto carino. Finestre ampie e fiori sui balconcini. Nel complesso è un pugno in un occhio a Manhattan. Sembra che una bambola abbia deciso di vivere in mezzo alle fabbriche. O un confetto buttato in mezzo al carbone. I paragoni con il cibo mi riescono sorprendentemente bene.

Comunque la pace e delicatezza, cercherò di ignorare la sfumatura color canarino, della casa creano un'atmosfera surrealistica. Vengo scossa da un brivido gelido. Sono così presa dalla sensazione che me ne accorgo solo dopo un qualche istante. Alcuni passanti si sono fermati a pochi metri da noi. Lipsi mi comunica quello che non voglio sapere ancor prima di mia madre.
-Ho pensato sarebbe stato utile avere un po' d'aiuto da delle vecchie conoscenze.-

Sono tornata dal mio viaggio nel Tartaro! Non avevo mai non-aggiornato per così tanto...

La storia riprende! Chi è arrivato? O meglio... tornato?

Semidea a HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora