I raggi di sole che filtravano dalla finestra le diedero un dolce risveglio. Si sedette sul letto ancora un po' assonnata, con i capelli scompigliati e gli occhi ancora chiusi. Guardò verso la sveglia e di colpo cadde giù dal letto. La sveglia segnava le 7:40, era dannatamente in ritardo!
Si alzò dal pavimento dolorante, maledicendo il letto troppo alto e si andò a lavare. Dopo una doccia veloce, prese i vestiti a casaccio dall'armadio. Si infilò le scarpe e si sistemò i capelli. Prese al volo lo zaino e il telefono e si fiondò giù per le scale, scivolando sulla ringhiera.
Arrivata sotto, constatò che aveva perso l'autobus.
<<Fantastico.>> Disse sbuffando.
Camminò il più velocemente possibile, ma la scuola era veramente troppo lontana. Raramente perdeva l'autobus e, quando succedeva, Lorenzo le dava un passaggio.
Ma adesso non era più possibile. Decise di correre, non le rimaneva altra scelta.Mentre correva, sentì un clacson suonare da dietro. Si voltò e vide passare Lorenzo. Non era solo però, c'era l'arpia in macchina con lui e rideva. Rideva di quella ragazza il cui cuore si stava frantumando in mille pezzi. Avrebbe voluto spaccarle la faccia ma la sua coscienza glielo impediva.
<<Almeno io ho un cervello, quella là è tutto fumo e niente arrosto!>> Disse fra se e si incamminò.
Diede le spalle e continuò a camminare, senza dare il minimo peso alla cosa. Ma un peso l'aveva e il suo cuore ne risentiva. Lo sentiva spezzarsi in mille frammenti, e le lacrime erano solo un contorno al dolore. Decise di non pensarci più, di lasciare perdere il dolore, ma non poteva, non sapeva come fare.
Scelse di cambiare strada. Non sarebbe andata a scuola in questo modo, non si sarebbe fatta vedere debole, anche se forse era questo quello che era...
<<Oh guardate chi c'è...>> Una voce alle sue spalle interruppe i suoi pensieri. Il suo istinto le diceva solo una cosa: Corri.
<<Girati quando ti parliamo!>> Sentì qualcuno avvicinarsi, non fece in tempo a scappare che qualcuno la prese per polso e la strattonò.
Erano loro. L'avevano seguita. Erano quei bulli che la prendevano in giro da quando si era messa insieme a Lorenzo.
<<La fidanzatina di Favagay è triste oggi?>> Disse uno dei tre.
<<Lasciatemi in pace... Vi prego...>>
<<Oh guarda, ora si mette a piangere! Sei solo una puttana!>> E uno di loro le tirò uno schiaffo. Uno schiaffo talmente forte da farla cadere per terra.
Era sempre andata avanti così. Loro la picchiavano e lei non poteva fare nulla tranne che pregare.
<<Lasciatela in pace!>> Una voce paradisiaca interruppe quei bulli dalla loro solita routine.
Rimase a terra, come un corpo senza vita, mentre ascoltava i dialoghi tra quel ragazzo che le stava salvando la vita e i bulli che odiava tanto.
<<Oh ma guarda! Chi è questa la tua nuova fidanzatina, Stefano?>> Disse il più alto di loro, deridendo il ragazzo.
Stefano? Roberta non aveva nessun amico così intimo con quel nome. L'unico Stefano che conosceva era...
<<Lasciatela stare, non ha fatto nulla.>> Più quella voce parlava, più la ragazza la riconosceva. Per un attimo le sembrò impossibile che fosse quella persona da lei tanto desiderata...
<<Vuoi proteggerla eh? Oh ma guarda un vero e proprio cavaliere!>> Disse un altro ridendo. Per farglielo apposta, diede un calcio alla ragazza, che gemette di dolore.
<<Ho detto lasciatela stare. Non vi ha fatto nulla, avete capito? Se non l'avete capito, ve lo faccio capire io.>> Rispose il ragazzo ai bulli. Si allontanarono riluttanti dalla loro "preda".
In tutto ciò Roberta, dolorante, non osava alzare lo sguardo da terra.
No, non poteva essere veramente...
Lo sentì avvicinarsi.<<Stai bene?>> Era veramente St3pNy!
Alzò lo sguardo e si perse nei suoi occhi. Il tempo sembrava essersi fermato, si sentiva l'aria carica di emozione.
Si guardarono per un lasso di tempo che sembrò infinito. Si morse il labbro in un gesto quasi spontaneo. Lo vide sussultare. I suoi occhi si illuminarono, una nuova scintilla attraversò quei grandi occhi verdi e marroni. Fu lui ad aprire bocca per primo.
<<Io... Io ti conosco?>> Chiese lui col cuore che minacciava di esplodere.
Non sapeva che rispondere, era come pietrificata. Non era una reazione da fan, era come se il cuore battesse più forte ogni volta che incrociava il suo sguardo. Amore platonico? Forse si.
<<Io... Io ti conosco, tu forse no... O forse non mi riconosci però...>> Le parole le morivano in gola, l'imbarazzo aumentava sempre di più.
Si fece pensoso, poi fu come se gli si accese una lampadina.
<<Sei Roberta?>> Sentendosi riconosciuta, alzò lo sguardo.
Si era veramente ricordato di lei? Si era veramente ricordato di una tra le sue migliaia di fan? Il suo sorriso fu qualcosa di inaspettato, era felice di vederla, di averla incontrata.
<<Come hai fatto...>> Però non le lasciò il tempo di finire.
Le sue braccia la avvolsero in un gesto pieno di amore. Un gesto che le mandò in pappa il cervello. Il cuore le batteva come se volesse scoppiare e lo stomaco si muoveva incontrollato; stupide farfalle.
Il suo profumo le entrava nelle narici, era come una droga. In quel momento desiderò che quell'abbraccio non finisse mai... Ma ogni fiaba ha una fine.<<Come potrei non riconoscere quegli occhi così belli tra tutti quelli della gente?>> Era un complimento? Il quel momento non capiva più nulla.
Lei sorrideva come una stupida e sentiva le guance e le orecchie bruciare.
<<Come mai mi hai dato un abbraccio? Cioè, non che mi abbia dato fastidio, ma... Cioè tu... Io, noi non...>> Si morse di nuovo il labbro. Doveva sembrare una stupida.
<<Calmati! Te l'avevo promesso no? Non infrango le promesse.>> Disse ridendo.
<<Sei bravo ad abbracciare...>> Chissà se lo è anche a baciare... Pensò. Arrossì subito quando capì di averlo sussurrato e non solo pensato. Chissà che figuraccia se l'avesse sentito. L'aria era carica di tensione. Tutti e due non sapevano cosa dire. Fu lui a rompere il ghiaccio.
<<Vuoi venire a prendere qualcosa al McDonalds con me?>> La sua richiesta la lasciò interdetta. Accettare o no?
<<È una proposta?>> Rise divertito. Dio, avrebbe voluto farlo ridere per sempre.
<<Più o meno...>>
<<Allora accetto.>>
Non ne era sicura ma nel suo cuore sentiva che sarebbe stato l'inizio di un sogno... Un sogno da cui non si sarebbe mai voluta svegliare.
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Ma ciao dolci e piccole pimpe pelle! La storia vi sta piacendo molto, e di questo ne sono felicissima! Mi raccomando scrivetemi sempre cosa ne pensate della storia❤️Arriviamo a 10 stelline?💥
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Through Your Heart || Stefano Lepri
Fanfiction> Roberta è una ragazza come tante che si gode la sua vita da teenager. Frequenta il terzo anno del liceo classico, costretta dai suoi genitori che vogliono che diventi un avvocato, come il padre. Un giorno conosce il canale di St3pNy, e se ne innam...