Capitolo 13

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Sascha tornò a casa stanco e confuso. Come stabilito dal piano di Marina, avrebbe dovuto fare innamorare lei di lui, ma imprevedibilmente successe il contrario.

Si buttò a peso morto sul letto e accese il telefono. Decise di scrivere a Marina e raccontarle ciò che era successo, tralasciando però i suoi sentimenti.

Sascha: Marina, penso di esserci riuscito.

Marina: Che cosa avete fatto?

Sascha: Siamo rimasti chiusi in uno sgabuzzino, le ho dato qualche bacio sul collo ma poi si è scansata. Ma non subito.

Marina: Non è abbastanza. Deve essere lei a fare la prima mossa.
Marina: In uno sgabuzzino? Ah bene la prossima che ci sei allora vattene direttamente sulla luna così non vi potrà vedere nessuno!

Sascha: Calmati.
Sascha: Le cose non si ottengono in un giorno, presto ci riuscior vedrai.
Sascha: riuscirò*

Marina: Ecco. Mi raccomando Sasc, non fare troppi casini.

Sascha: Questo è già troppo incasinato, figurati.

La conversazione fu troncata da una telefonata. Era Roberta. Sascha iniziò a sudare freddo, che cosa aveva da dirgli?

<<Ehi, Rob. Come va?>> Chiese cercando di sembrare calmo.

<<Tu! Tu sei completamente pazzo! Sei un idiota!>> Una voce adirata lo aggredì dall'altra parte del telefono.

<<Come ti è saltato in mente di baciarmi? In quel modo poi! Esigo una spiegazione Sascha. Non voglio parlarne con Stefano solo perché ti ucciderebbe. Parla ora o taci e muori. Anche per mano mia.>> Concluse la ragazza prendendo un respiro.

Sascha era a corto di spiegazioni. Cosa le avrebbe detto? Mi sono innamorato di te? No, sarebbe stata la fine per lui. Decise di essere il più vago possibile.

<<Mi andava.>>

<<Ti andava?! Ma sei impazzito per caso? Sapevo che facevi il casca morto... Ma non con me! Cioè, che cosa ti è preso?!>> La ragazza alzò di nuovo la voce. Sascha era l'unico ragazzo, dopo Lorenzo, che l'avesse mai fatta arrabbiare così tanto; Stefano l'aveva contagiata.

<<Senti, bellezza, lo so che in realtà ti piacerebbe rifarlo. Dicono tutte così però poi le ritrovo sempre con me.>> Rispose il ragazzo dandosi delle arie.

<<Tsk, io e te? Ma ti sei visto bene allo specchio? Io non sto insieme ai morti di figa. E ora scusami, ma il mio fidanzato mi aspetta.>> E riattaccò.

Sascha rimase per qualche minuto col telefono all'orecchio; era stato appena chiuso da una ragazzina di quindici anni.
Gettò il telefono sopra il comodino e decise di addormentarsi cercando di non pensare al suo orgoglio da uomo ferito.

- - -

<<Che significa "In realtà non è successo niente a mia madre, mi hanno preso in giro"?>>

Roberta e Stefano si erano incontrati a casa di quest'ultimo per discutere su ciò che era successo a Stefano. Qualcuno gli aveva fatto uno scherzo di cattivo gusto, mentendo su sua madre.

Through Your Heart || Stefano LepriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora