Capitolo 19 + Avviso

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Sascha si alzò dalla sedia infuriato. La spinse così violentemente che cadde per terra.

<<Ma sei impazzito? Ti ha dato di volta il cervello?>> Urlò Marina.

<<Esci fuori da qui. E non tornare più! Chiaro?!>> Urlò il ragazzo fuori di se.

Era stufo di quella ragazza, era stufo di quella situazione, era stufo di non riuscire mai ad avere ciò che voleva.

<<E il nostro accordo? Vuoi che spifferi tutto?>> Gli rispose velenosa.

<<Che vada a farsi fottere il nostro accordo! Vai, comportarti come una bambina e vai a raccontare tutto. Fai quello che ti pare, ma la prossima volta non mettere in mezzo me.>>

<<Ah, adesso sarei stata io a metterti in mezzo? Ti ho chiesto un favore sei tu che hai accettato.>> Rispose Marina, con il suo solito tono da presuntuosa.

<<Non capisci che ci stiamo solo rovinando la vita? Tu per prima; la gelosia ti mangerà viva e lo sai.>> Rispose Sascha ritornando in se.

Marina non rispose. Abbassò lo sguardo, guardando tristemente il pavimento. <<È... È solo che...>> Boccheggiò un attimo poi riprese a parlare. <<È solo che io amavo... Anzi, amo, Stefano. Penso sempre a lui, sempre. Penso a tutte le cose che facevamo insieme: dalla colazione fino a quando andavamo a dormire. Davvero ha dimenticato tutto così in fretta?>> Disse con voce tremante, rotta dal pianto.

La stanza era silenziosa, Sascha non parlava mentre Marina piangeva a dirotto. Borbottava parole incomprensibili, ma a Sascha venne il mal di cuore per lei. Vederla soffrire così tanto gli fece capire che non era poi così cattiva. Dopo la rabbia c'è sempre un momento di debolezza, dopo la rabbia resta sempre quella tristezza nel petto, quel nodo in gola che non permette di respirare. Gli occhi diventano lucidi e il tuo cuore si spezza.

<<Vedrai che starai meglio. Troverai qualcuno che sappia veramente apprezzarti, qualcuno che non ti lasci andare così facilmente. Vieni qui.>> La confortò, avvolgendola nelle sue braccia.

Lei era vendicativa con un cuore grande, lui alla ricerca dell'amore ma con un cuore piccolo. Erano così diversi ma allo stesso tempo così uguali: entrambi volevano la persona che apparteneva a qualcun altro.

<<Perdonami se ti ho messo in questo casino.>> Disse tra i singhiozzi Marina. <<Non avrei dovuto. Ho rovinato la tua amicizia con Stefano e Roberta. Mi dispiace così tanto...>> Concluse.

Sascha ci pensò a lungo, poi iniziò a parlare. <<Dovremmo scusarci personalmente. Magari potresti parlare con Stefano, spiegargli che ti manca. Magari non tornerete insieme ma forse resterete buoni amici.>> Affermò il ragazzo. Marina non disse nulla ma annuì. <<Forse dovremmo prepararci un po'.>> Si staccarono da quell'abbraccio e tornarono ognuno sulla propria strada.

Marina da Stefano.
Sascha cercando di recuperare Roberta.

- - -

<<Ro ma tu scotti!>> Esclamò Stefano poggiando una mano sulla fronte della sua fidanzata.

<<No, sto bene.>> Rispose Roberta con gli occhi lucidi. Non voleva ammetterlo, sarebbe stata meglio tempo due o tre giorni.
<<Certamente. Ora tu ti metti a letto e non esci finché non stai meglio ok?>> Le ordinò con fare paterno.

Roberta rise, Stefano le ricordava suo padre quando era piccola. <<Ma certo paparino.>> Lo schernì lei. Stefano si voltò con una faccia cupa ma poi risero entrambi. Lui si sdraiò accanto a lei, facendo appoggiare la sua testa sul suo petto. Era un momento magico, forse per il silenzio o forse per il suono del battito del cuore di Stefano. Nessuno voleva che finisse.

<<Sai, ascoltare il tuo cuore mi fa stare meglio. È sempre stato rilassante per me ascoltare il battito cardiaco altrui.>> Stefano annuì, senza dire nulla. <<Oh senti. Ieri mi ha chiamato Sascha e dice che vorrebbe incontrarci. È successo qualcosa?>> Quelle parole la fecero sussultare. Cosa voleva ancora Sascha? Avrebbe dovuto dire a Stefano che l'aveva picchiata? No, avrebbe peggiorato solo le cose.

<<Oh ok. Quando?>> Si morse il labbro, nella sua testa sperava che il ragazzo le rispondesse "Mai". Non voleva incontrarlo mai più. <<Stasera. Se vuoi annullo e rimandiamo a qualche altro giorno se stai molto male.>> Disse il ragazzo preoccupato. Roberta sbuffò. <<No no, digli che va bene...>> <<Perfetto allora stasera alle 21.>> Bloccò il telefono, poggiandolo sul comodino. Poi ritornò a coccolare la sua fidanzata.

Roberta si addormentò velocemente, anche se erano solo le quattro del pomeriggio. Si addormentò accoccolata a Stefano, come dei bambini. Per un attimo Stefano sembrò rivedere Marina nella figura di Roberta. La osservò: era molto simile a lei fisicamente. I capelli scuri, le labbra... Per un attimo gli sorse il dubbio che si fosse innamorato di lei solo a causa della sua somiglianza con Marina.

<<No, non è possibile... Io amo Roberta perché è unica così com'è...>> Sussurrò a se stesso. <<No. Lei non è Marina. Io amo Roberta per quello che è.>> Improvvisamente non ne fu più così sicuro. Più la guardava, più pensava a Marina.

<<Ro...>> Cercò di svegliarla. Sapeva che non era un buon momento ma doveva almeno dirglielo. Lei non glielo avrebbe mai nascosto.
<<Ro svegliati un attimo.>> Le sussurrò, scuotendola leggermente. Lei aprì gli occhi, gonfi per il sonno.

<<Che c'è?>> Mormorò piagnucolando. Sembrava una bambina dolcissima. <<Stefano... Tutto okay?>> Gli chiese piagnucolando ancora. <<Io volevo parlarti.>> Le rispose lui col cuore in gola. <<Adesso? Ok...>> Sussurrò lei mettendosi seduta. Anche se stava praticamente morendo di sonno, se Stefano l'aveva svegliata ci doveva essere una ragione importante. Molto.

Lui la guardò negli occhi, scrutandola in fondo, per capire se le sue paure erano fondate. Le guardò gli occhi, ovunque, fino in fondo all'anima. C'era qualcosa che non andava. Sperò che fosse solo suggestione.
<<Ro... Io... Mentre dormivamo io...>> Roberta lo guardò senza capire.

Stefano boccheggiava, non sapeva che dire, che fare. <<Mentre dormivamo mi sei sembrata così tanto Marina...>> A solo sentire quel nome, Roberta quasi si strozzò con la saliva. <<E... E mi sono sorti dei dubbi...>> Roberta sperava che non fosse vero. <<Io... Mi sono innamorato di te... Perché assomigli a lei?>> Il cuore di Roberta si spezzò.

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Ma ciau a tutti! So che in questo momento vi starete chiedendo "Ma è vero o è un miraggio?" No, quella notifica è vera. Quello che avete appena letto è vero.
Sono tornata e adesso non me ne andrò così facilmente.
Vi voglio bene.
Comunque, volevo ringraziarvi per le 10k views e per le 1k stelline❤️
Siete fantastici, nonostante tutto continuate a mettere stelline, leggere la storia, aggiungerla agli elenchi di lettura...
Mi avete mandato un sacco di messaggi di supporto anche se non sapevate quale fosse il mio problema. Ho mandato a fanculo tutto, dicendomi che c'era gente che credeva in me e che non potevo deludere.
Stamattina ho aperto la bozza, scritta il 30 aprile, e l'ho continuata.
Non mi sono mai sentita così orgogliosa di me.
Grazie di tutto luvs❤️🌺
Dlin dlon! Comunicazione di servizio!
Ho cambiato il titolo alla storia❤️

Through Your Heart || Stefano LepriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora