2 Capitolo

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Quando tornai a casa l'unica cosa di cui avevo bisogno era una bella doccia calda,cosi mi spogliai e mi infilai sotto la doccia,quando uscì mi asciugai e andai ad indossare il pigiama,dopo mi affacciai alla finestra,fissai la città illuminata e venni rapita dal  suo splendore che fin dal primo giorno mi aveva affascinata,ma il mio sguardo subito dopo cadde sulla finestra di fronte,vidi una sagoma maschile camminare per la stanza ma decisi di non guardare oltre e rientrai in casa,mi infilai sotto le coperte e mi addormentai.
La sveglia suonò facendomi saltare in aria, la fermai e mi nascosi sotto le coperte sbuffando
"Katherine,sei pronta a vedere di nuovo lo stronzo?" Dissi tra me e me,mi alzai dal letto e misi la musica a palla,scesi di sotto per fare colazione e presi il telefono,qualcuno mi stava chiamando così risposi <<Katherine>> disse la mia amica urlando <<Bonnie>> dissi sorridendo,Bonnie era la mia migliore amica ci conoscevamo da quando eravamo piccole, mi era sempre stata vicino,tutte le pazzie più belle le avevo fatte insieme a lei,eravamo inseparabili <<Come va lì?>> Chiese sospirando,entrambe avevamo sofferto molto per la nostra separazione improvvisa,lei non voleva che io me ne andassi,ma era inevitabile dovevo lasciare la mia casa e la mia città e anche lei purtroppo <<Va bene,ho trovato anche un lavoro>>dissi mordendomi il labbro,se le avessi detto quale era il mio vero lavoro sarebbe uscita fuori di testa <<Oh,grande e cosa fai?>> Sospirai pronta a dire una bugia <<Barista>>stavo per scoppiare a ridere per la bugia che avevo appena detto <<Grande,senti io devo andare c'è Candice che mi aspetta per andare al mare>>
<<C'è anche Zack?>> Zack,fu il mio primo ex ragazzo,eravamo amici d'infanzia e non mi aveva perdonata quando me ne ero andata senza dirgli niente...o meglio qualsiasi l'avevo detta,gli avevo lasciato una lettera in cui scrivevo una marea di scuse diverse per giustificare il fatto che semplicemente non lo amavo <<Si>> disse sospirando Bonnie era molto amica di entrambi e stava male anche lei a vederci così.<<Senti,salutamelo,non voglio farmi odiare per tutta la vita>>dissi giocando con le punte dei miei capelli <<Lo farò,ciao Katherine,ti voglio bene>> sorrisi e ricambiai per poi chiudere la chiamata,i miei amici mi mancavano tanto,erano la mia seconda famiglia. Andai a lavarmi e mi vestì,misi delle calze grigie che arrivavano fino al ginocchio,dei pantaloncini neri molto corti ,una canottiera aderente e una pelliccia,nonostante fosse estate quella sera c'era abbastanza freddo e poi erano abiti di scena...mi acconciai i capelli e mi truccai un po' più pesante del solito una volta finito mi guardai allo specchio e fiera del risultato uscì di casa,arrivai al locale con un'ora di anticipo,tutto era come l'avevo lasciato l'ultima volta,vidi Ian al bancone,così mi sedetti di fronte a lui che appena notò la mia presenza mi guardò dalla testa ai piedi e corrugò le sopracciglia... <<Che cosa hai intenzione di fare vestita così?>> Roteai gli occhi <<Il mio lavoro,e poi non credo che tu sia il direttore,quindi non puoi obiettare>> dissi incrociando le braccia,si girò verso di me col suo solito mezzo sorriso <<Ne sei così sicura?>> Corrugai le sopracciglia <<Certo,uno: non ti chiami Joseph,e poi lavori ogni giorno...>> Dissi riflettendoci,lui mi rivolse un sorriso sardonico <<No infatti il mio nome non è Joseph,precisamente è Ian Joseph Somerhalder>> disse ridendo,rimasi a bocca aperta,lanció la pezza in un angolo e rise <<Forza cammina>> disse andando verso una porta così lo seguì,grandioso era il mio capo,non poteva capitarmi niente di più bello,dannazione.
Arrivammo di fronte a due spogliatoi <<Quello è delle altre,ma visto che sei minorenne e non posso prendermi la responsabilità che qualcuno venga a trovarti,starai in quello accanto al mio ufficio così potrò controllarti>> disse lanciandomi un'occhiata
<<Di bene in meglio>> dissi sussurrando <<Ti sento>> disse incamminandosi verso il suo ufficio,sbuffai ed entrai nello spogliatoio ,era piccolo,c'erano circa quattro armadietti,una panca e un bagno,molto pulito tra l'altro...uscì dal bagno,mi sedetti sulla panca e sospirai provando a tranquillizzarmi e quando si fece l'ora dell'esibizione uscì, il presentatore che disse che le ballerine potevano entrare in scena,c'eravamo solo io e un'altra ragazza,salimmo sul palco e ci mettemmo in posizione,l'ansia saliva e mi pentí subito di aver scelto di farlo,chiusi gli occhi facendo dei respiri profondi e li riaprì non appena iniziò la musica,ballai nel modo più sensuale che conoscevo,come non avevo mai fatto,guardai Ian tutto il tempo perché mi dava sicurezza,lui mi fissava ed io ricambiavo,era innegabilmente un bel ragazzo e mi piaceva stuzzicarlo,quando scesi dal palco vidi che si preoccupò leggermente soprattutto quando cominciai a ballare tra le persone,la luce era molto soffusa il che rendeva tutto più facile perché così non vedevo nessuna delle facce che incontravo,tranne quella di Ian,alcuni provarono a mettermi i soldi nel vestito ma li fermavo prima che riuscissero a farlo e ogni volta vedevo Ian sorridere,la serata andò nel migliore dei modi e finita la mia esibizione tornai nello spogliatoio,mi sfibbiai il vestito per cambiarmi ma entrò qualcuno,mi tenni il vestito con le braccia e mi girai di scatto ,vidi Ian poggiato allo stipite della porta <<Dammi i miei soldi>> corrugai le sopracciglia <<Sono i miei soldi,me li sono guadagnata io.>> Dissi a denti stretti <<Facendo la puttana? Se ti soddisfa come te li sei guadagnata,allora..>> Disse camminando verso di me <<Allora dovrei essere la tua di puttana?>> Lui rise e mi guardò dalla testa ai piedi con uno sguardo che mi fece venire la nausea <<Sai,non mi dispiacerebbe>> disse facendo la sua solita mossa con gli occhi, mi infuriai e glie li tirai in faccia,lui socchiuse gli occhi e mi fulminò <<Fossi stato in te non l'avrei fatto...non farmi diventare cattivo...>> Feci una smorfia e distolsi lo sguardo <<Esci da qui,devo cambiarmi>> Sbuffò roteando gli occhi <<Sei così noiosa>> disse uscendo,sospirai e mi cambiai velocemente per paura che poteva rientrare,misi tutto dentro il borsone e uscì,entrai in auto e provai ad accenderla,un tentativo invano,mancava la benzina,colpì violentemente il manubrio dopo presi le mie cose e inizia a camminare a piedi,Ian uscì dal locale mi vide e mi prese per il braccio <<Ti accompagno a casa,è tardi e potrebbe succederti qualcosa>> lo guardai fisso fulminandolo con lo sguardo <<Conosco la strada>> dissi mollando la presa,continuai a camminare finché non sentì una macchina girare e con tutta velocità si fermò davanti a me,sussultai e vidi il finestrino abbassarsi,era lui... <<Fosse stato un altro ti avrebbe uccisa...sali>> rimasi ferma e scossi la testa era testardo,ma io lo ero più di lui
,sbuffò e scese dall'auto,mi prese dalla vita e mi caricò sulla sua spalla mentre urlavo e mi dimenavo,mi mise dentro l'auto ed entrò dal suo lato,provai ad aprire ma aveva messo la sicura ,fece un mezzo sorriso e accese l'auto sfrecciando lungo l'asfalto <<Dove abiti>> chiese <<Sulla Long Try...>> Dissi guardando fuori dal finestrino,lui sorrise e andò verso casa mia...quando arrivammo scesi dall'auto e andai verso casa,mi girai e lo vidi posteggiare dall'altro lato della strada ed entrare dentro la casa di fronte la mia,si girò verso di me e mi salutó con la mano ridendo,perfetto,era lui il mio vicino.
Il giorno dopo mi svegliai a causa del rumore della musica che veniva da fuori,mi affacciai velocemente alla finestra e vidi Ian che puliva la sua auto,alzò gli occhi,sorrise e mi salutò con la mano <<Ciao vicina>> disse con fare ironico,continuò a pulire mentre io continuavo a guardare,vidi che si fermò e mi guardò,si tolse la maglia e continuò a pulire sorridendo...io stavo letteralmente sbavando.

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