Entrai in macchina seguita da Paul,rimasi tutto il tempo a guardare fuori dal finestrino,o meglio a guardare il suo riflesso nel finestrino,stare di nuovo accanto a lui dopo tanto tempo mi faceva stare in uno stato di ansia incontrollabile.
<~Come stai qui?'>> chiese premuroso come sempre,mi guardai le dita evitando il suo sguardo <<Me la cavo...>> dissi,lui corrugò le sopracciglia non se l'era bevuta. <<Katherine Pierce che dice che se la cava? stai peggio di quanto pensassi>> io risi,non ero mai stata abituata ad arrangiarmi da sola,per mia fortuna avevo sempre avuto i miei genitori e degli amici che riuscivano a rendermi felice,a farmi stare sempre bene,ma adesso...<<Paul,sto bene>> dissi sorridendo,lui annuì <<È una tua scelta Katherine,io posso solo rispettarla>> la cosa che più mi piaceva di quando stavamo insieme era che mi lasciava sempre seguire le mie scelte,senza mai interferire e anche se sbagliavo lui era sempre lì pronto a consolarmi e proteggermi...Quando arrivammo a casa mia,scesi dall'auto insieme a lui e rimasi davanti il cancelletto di casa un po' incerta su cosa fare '<<Vuoi entrare?>> dissi inconsciamente,si formò un cipiglio sulle sue labbra e poi ripose <<Meglio di no><disse sorridendo,effettivamente sarebbe stato troppo imbarazzante per entrambi <<Si,scusa,hai ragione>> sentì il rumore dell'auto di Ian,posteggiò di fronte casa sua e scese dall'auto,si girò verso di noi e mi fece l'occhiolino e subito dopo Paul si girò verso di me <<E' il tuo vicino?>> mi morsi il labbro inferiore e annuì...lui sospirò cambiando discorso <<Ti va se domani ti vengo a prendere? resterò qui per un po',magari puoi farmi fare un giro turistico>> annuì ero felice di poter passare del tempo con lui,era stato pur sempre una delle persone più importanti della mia vita <<Notte Paul>> dissi abbracciandolo,vidi Ian che stava entrando in casa ma quando mi vide abbracciata a Paul corrugò le sopracciglia e abbassò lo sguardo,infine entrò...Entrai anch'io in casa e mi lasciai scivolare lungo la porta fino a toccare il pavimento,non ci capivo niente,perché Paul era tornato? cosa voleva? E soprattutto come aveva fatto a trovarmi?
***
Qualcuno mi chiamò al cellulare e quindi mi svegliai...risposi velocemente ma con voce assonnata <<Pronto?>> mi alzai dal letto e mi affacciai alla finestra,sentì un frastuono e una voce che riconobbi subito <<Katherine,sono io>>era mia madre,sorrisi e trattenni a stento le lacrime <<Mamma>> la sentì singhiozzare <<Oh tesoro mi manchi tanto,come stai piccola mia?>> <<Sto bene mamma,ho una bella casa e un lavoro>> anche se non potevo vederla sapevo che stava sorridendo,lo feci anche io <<Mi raccomando tesoro abbi cura di te,io e papà vogliamo riaverti con noi,ti vogliamo tanto bene e ci dispiace tanto>> mi asciugai le lacrime e soffocai un singhiozzo che stava per venir fuori <<Anche io mamma...>> dissi e dopo chiusi...mi poggiai alla finestra e continuai a piangere,era un pianto di gioia,nessuno poteva capire quanto mi mancavano i miei genitori e risentire mia madre mi portava una gioia immensa,mi asciugai le lacrime e ripensai al nostro litigio,avevo sempre litigato con i miei genitori ma quella volta quando mio padre disse che non avrebbe voluto rivedermi mai più non riuscivo a pensare ad altro che ad andare via,e così feci assumendomi tutte le conseguenze,scacciai via i brutti pensieri e andai a lavarmi,mi feci una doccia,mi asciugai i capelli e mi vestì tra poche ore sarebbe venuto Paul e dovevo essere pronta,presi dei Jeans attillati e una canottiera,indossai le converse e scesi al piano di sotto,presi una tazza di caffè e aspettai Paul,qualcuno suonò alla porta così andai verso essa e guardai dallo spioncino,convinta che fosse lui ma invece era Ian,roteai gli occhi e aprì <<Ciao vicina,posso entrare? o certo che posso,sono il proprietario>> quanto lo odiavo,rimase a guardare la casa indisturbato come se io non fossi lì <<Ti serve qualcosa?>> lui annuì mentre mi guardava dalla testa ai piedi facendo quella solita cosa con gli occhi <<Zucchero>> disse fissandomi negli occhi,sospirai e andai in cucina,vidi che mi stava seguendo,presi lo zucchero e lo misi in un bicchiere per darglielo,quando mi girai rimanemmo incastrati in un angolo,così passai lentamente davanti a lui sotto il suo sguardo malizioso...<<Ecco a te>> dissi porgendoglielo <<Grazie>> disse,si avviò verso la porta ma sfortunatamente bussarono...<<Paul>> dissi sospirando,andai ad aprire seguita da Ian...<<Kath...>> si fermò quando vide Ian e il suo sguardo si rabbuiò <<Che ci fa lui qui?>> disse guardandolo torvo,mi girai verso di lui e vidi che aveva il suo solito sorrisetto odioso stampato in volto <<Ciao anche a te>> disse alzando e abbassando le sopracciglia come suo solito <<Gli serviva lo zucchero>> dissi balbettando leggermente <<Si,e ora che l'ho avuto,vado...ciao Katherine>> disse lentamente il mio nome facendomi l'occhiolino,ovviamente tutte le sue frasi erano piene di doppi sensi che mi facevano irritare ancora di più <<Okay,è fin troppo imbarazzante,non dire niente>> presi la borsa e uscì..andammo in giro per la città ridendo e scherzando mentre rammentavamo i vecchi tempi e a metà giornata ci fermammo in un bar per mangiare qualcosa sembravano buoni amici,niente rancori,niente rabbia,solo due persone che erano state insieme ed ora si volevano molto bene l'un l'altro <<Ma tu sei sicura di voler fare questo lavoro?>> chiese <<Paul,non faccio la poco di buono,insomma i miei sono dei balletti,le persone ci provano si ma io le fermo.Non voglio essere definita in altri modi perchè mi serve questo lavoro e finchè non troverò di meglio dovrò farlo.>> dissi sospirando,lui annuì,capiva la mia situazione è come sempre mi appoggiava <<Sei sempre stata così determinata nelle cose che fai,è un lato che ho sempre apprezzato.>>disse sorridendo,sorrisi anche io,la determinazione era un mio punto forte.<<Verrai stasera?>> chiesi cambiando discorso lui annuì,non parlammo più di quel discorso,continuammo il nostro giro e prima di cena mi lasciò a casa.<<Grazie per la bella giornata Paul>> lui sorrise <<Grazie a te Katherine>> ci fissammo per alcuni secondi,mi accarezzò la guancia e si avvicinò piano piano ma non appena fu a pochi centimetri dalle mie labbra mi allontanai,cos'era che mi fermava? <<Scusa>>scesi di corsa dall'auto ed entrai in casa,mi buttai sul letto e scoppiai in un pianto liberatorio,avevo sognato di rivederlo per anni,ed ora che lui voleva baciarmi io mi tiravo indietro,ma perché,cos'era che mi frenava? Presi tutte le forze che avevo e mi alzai dal letto,preparai i vestiti che infilai nel borsone,mi asciugai le lacrime e mi sciacquai la faccia,presi un respiro profondo prima di uscire di casa e quando uscì mi scontrai con Ian,avevo ancora gli occhi rossi e così mi fissò per alcuni secondi studiandomi <<Hai pianto?>> disse riducendo i suoi occhi a due fessure,scossi la testa non volevo parlarne,soprattutto con lui <<Cosa ti ha fatto?>> chiese,sembrava infuriato,i suoi occhi si allargarono,il suo respiro aumentò e i suoi muscoli divennero tesi <<Niente Ian..>> vidi che stava entrando in macchina,era molto nervoso,aveva l'intento di andare da lui,lo presi per il braccio e lo avvicinai a me <<No,per favore lascialo stare,non importa.>>mi guardò e dopo qualche istante si calmò,era dispiaciuto,mi accarezzò il viso facendomi rilassare sotto il suo tocco <<Ti accompagno al locale>> annuì e andammo verso la sua macchina,non parlai per tutto il tragitto,appena arrivammo scesi subito dall'auto e mi diressi verso il locale ma lui mi tirò per il braccio attirandomi a se,i nostri occhi si incrociarono lasciandomi senza parole <<Se non ti senti bene puoi anche non ballare>> scossi la testa <<Sto bene>> dissi allontanandomi da lui,entrai nel locale,andai nel camerino e mi cambiai velocemente,quando finì indossai i tacchi e andai in scena,le luci mi accecavano mi girava terribilmente la testa,cominciai a ballare ma ero abbastanza stordita,vidi Paul entrare nel locale e Ian guardò prima me e poi lui gli feci segno di stare calmo e mi ascoltò per fortuna,vidi che Paul era ubriaco,quando finì il ballo presi i soldi ed andai nello spogliatoio,mi cambiai in fretta ma qualcuno entrò prima che potessi finire di cambiarmi,era Paul.Mi allontanai leggermente quando entrò senza un vero motivo <<Katherine>>biascicò <<Paul,sei ubriaco è meglio se vai a casa>> dissi ero preoccupata per lui ma non mi diede retta <<Eri molto bella stasera,sei sempre molto bella...fai dei balli davvero molto sensuali,sei brava>> ad ogni parola si avvicinava sempre di più e io dì conseguenza mi allontanavo <<Che ne dici di mostrarmi qualche balletto,ti va di ricordare i vecchi tempi?>> disse,andai a sbattere al muro e lui cominciò a toccarmi così urlai <<Paul,no ti prego,tu non sei così,ti prego non farlo >>dissi dimenandomi,sentì qualcuno entrare,Paul mi buttò a terra ma lo fece per sbaglio,mi aveva spinta per girarsi,andai a sbattere violentemente la testa contro la panca e mi uscì sangue,vidi qualcuno attraversare la stanza,era Ian che si scaraventò su Paul non appena vide le mie condizioni,non riuscivo ad alzarmi,la testa mi scoppiava <<Basta>> urlai,entrambi si fermarono,Ian corse verso di me,prese delle garze dalla cassetta del pronto soccorso che c'era sul muro e me le mise sulla ferita <<Va via prima che ti uccida con le mie mani>> urlò,non guardai neanche Paul,sentì solo la porta sbattere <<Vieni,ti porto a casa>> disse,mi prese in braccio e mi caricò in macchina,entrò anche lui e guidò velocemente fino a casa mia,quando arrivammo mi prese nuovamente in braccio,aprì la porta e una volta entrati a casa mia mi distese sul divano,si abbassò per arrivare alla mia altezza e mi accarezzò il viso,la ferita continuava a sanguinare ed io mi sentivo molto debole. <<Stai bene?>> chiese preoccupati,io annuì,non volevo che si preoccupasse ancora di più <<Giuro che se prova di nuovo anche solo ad avvicinarsi a te lo uccido con le mie mani>> disse,il suo tono era arrabbiato,ma il suo sguardo era dispiaciuto e preoccupato per me,chiusi gli occhi e li riaprì lentamente incontrando i suoi meravigliosi occhi azzurri <<Io vado,così dormi...>> disse ma lo fermai subito <<Non lasciarmi sola..>> dissi sospirando,lui annuì,lo vidi sedersi sul divano e sentì che mi stava accarezzando dolcemente,dopo caddi in un sonno profondo.
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•Give me love•
FanfictionIn una piccola cittadina come Backery Bridge era molto difficile sopravvivere,soprattutto per una ragazza che viveva da sola in un appartamento fin troppo piccolo ,senza nessuno su cui contare. Scappó di casa dopo un litigio con i genitori,e adesso...