4 Capitolo

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Entrai in macchina seguita da Paul,rimasi tutto il tempo a guardare fuori dal finestrino,o meglio a guardare il suo riflesso nel finestrino,stare di nuovo accanto a lui dopo tanto tempo mi faceva stare in uno stato di ansia incontrollabile.
<~Come stai qui?'>> chiese premuroso come sempre,mi guardai le dita evitando il suo sguardo <<Me la cavo...>> dissi,lui corrugò le sopracciglia non se l'era bevuta. <<Katherine Pierce che dice che se la cava? stai peggio di quanto pensassi>> io risi,non ero mai stata abituata ad arrangiarmi da sola,per mia fortuna avevo sempre avuto i miei genitori e degli amici che riuscivano a rendermi felice,a farmi stare sempre bene,ma adesso...<<Paul,sto bene>> dissi sorridendo,lui annuì <<È una tua scelta Katherine,io posso solo rispettarla>> la cosa che più mi piaceva di quando stavamo insieme era che mi lasciava sempre seguire le mie scelte,senza mai interferire e anche se sbagliavo lui era sempre lì pronto a consolarmi e proteggermi...Quando arrivammo a casa mia,scesi dall'auto insieme a lui e rimasi davanti il cancelletto di casa un po' incerta su cosa fare '<<Vuoi entrare?>> dissi inconsciamente,si formò un cipiglio sulle sue labbra e poi ripose <<Meglio di no><disse sorridendo,effettivamente sarebbe stato troppo imbarazzante per entrambi <<Si,scusa,hai ragione>> sentì il rumore dell'auto di Ian,posteggiò di fronte casa sua e scese dall'auto,si girò verso di noi e mi fece l'occhiolino e subito dopo Paul si girò verso di me <<E' il tuo vicino?>> mi morsi il labbro inferiore e annuì...lui sospirò cambiando discorso <<Ti va se domani ti vengo a prendere? resterò qui per un po',magari puoi farmi fare un giro turistico>> annuì ero felice di poter passare del tempo con lui,era stato pur sempre una delle persone più importanti della mia vita <<Notte Paul>> dissi abbracciandolo,vidi Ian che stava entrando in casa ma quando mi vide abbracciata a Paul corrugò le sopracciglia e abbassò lo sguardo,infine entrò...Entrai anch'io in casa e mi lasciai scivolare lungo la porta fino a toccare il pavimento,non ci capivo niente,perché Paul era tornato? cosa voleva? E soprattutto come aveva fatto a trovarmi?
***
Qualcuno mi chiamò al cellulare e quindi mi svegliai...risposi velocemente ma con voce assonnata <<Pronto?>> mi alzai dal letto e mi affacciai alla finestra,sentì un frastuono e una voce che riconobbi subito <<Katherine,sono io>>era mia madre,sorrisi e trattenni a stento le lacrime <<Mamma>> la sentì singhiozzare <<Oh tesoro mi manchi tanto,come stai piccola mia?>> <<Sto bene mamma,ho una bella casa e un lavoro>> anche se non potevo vederla sapevo che stava sorridendo,lo feci anche io <<Mi raccomando tesoro abbi cura di te,io e papà vogliamo riaverti con noi,ti vogliamo tanto bene e ci dispiace tanto>> mi asciugai le lacrime e soffocai un singhiozzo che stava per venir fuori <<Anche io mamma...>> dissi e dopo chiusi...mi poggiai alla finestra e continuai a piangere,era un pianto di gioia,nessuno poteva capire quanto mi mancavano i miei genitori e risentire mia madre mi portava una gioia immensa,mi asciugai le lacrime e ripensai al nostro litigio,avevo sempre litigato con i miei genitori ma quella volta quando mio padre disse che non avrebbe voluto rivedermi mai più non riuscivo a pensare ad altro che ad andare via,e così feci assumendomi tutte le conseguenze,scacciai via i brutti pensieri e andai a lavarmi,mi feci una doccia,mi asciugai i capelli e mi vestì tra poche ore sarebbe venuto Paul e dovevo essere pronta,presi dei Jeans attillati e una canottiera,indossai le converse e scesi al piano di sotto,presi una tazza di caffè e aspettai Paul,qualcuno suonò alla porta così andai verso essa e guardai dallo spioncino,convinta che fosse lui ma invece era Ian,roteai gli occhi e aprì <<Ciao vicina,posso entrare? o certo che posso,sono il proprietario>> quanto lo odiavo,rimase a guardare la casa indisturbato come se io non fossi lì <<Ti serve qualcosa?>> lui annuì mentre mi guardava dalla testa ai piedi facendo quella solita cosa con gli occhi <<Zucchero>> disse fissandomi negli occhi,sospirai e andai in cucina,vidi che mi stava seguendo,presi lo zucchero e lo misi in un bicchiere per darglielo,quando mi girai rimanemmo incastrati in un angolo,così passai lentamente davanti a lui sotto il suo sguardo malizioso...<<Ecco a te>> dissi porgendoglielo <<Grazie>> disse,si avviò verso la porta ma sfortunatamente bussarono...<<Paul>> dissi sospirando,andai ad aprire seguita da Ian...<<Kath...>> si fermò quando vide Ian e il suo sguardo si rabbuiò <<Che ci fa lui qui?>> disse guardandolo torvo,mi girai verso di lui e vidi che aveva il suo solito sorrisetto odioso stampato in volto <<Ciao anche a te>> disse alzando e abbassando le sopracciglia come suo solito <<Gli serviva lo zucchero>> dissi balbettando leggermente <<Si,e ora che l'ho avuto,vado...ciao Katherine>> disse lentamente il mio nome facendomi l'occhiolino,ovviamente tutte le sue frasi erano piene di doppi sensi che mi facevano irritare ancora di più <<Okay,è fin troppo imbarazzante,non dire niente>> presi la borsa e uscì..andammo in giro per la città ridendo e scherzando mentre rammentavamo i vecchi tempi e a metà giornata ci fermammo in un bar per mangiare qualcosa sembravano buoni amici,niente rancori,niente rabbia,solo due persone che erano state insieme ed ora si volevano molto bene l'un l'altro <<Ma tu sei sicura di voler fare questo lavoro?>> chiese <<Paul,non faccio la poco di buono,insomma i miei sono dei balletti,le persone ci provano si ma io le fermo.Non voglio essere definita in altri modi perchè mi serve questo lavoro e finchè non troverò di meglio dovrò farlo.>> dissi sospirando,lui annuì,capiva la mia situazione è come sempre mi appoggiava <<Sei sempre stata così determinata nelle cose che fai,è un lato che ho sempre apprezzato.>>disse sorridendo,sorrisi anche io,la determinazione era un mio punto forte.<<Verrai stasera?>> chiesi cambiando discorso lui annuì,non parlammo più di quel discorso,continuammo il nostro giro e prima di cena mi lasciò a casa.<<Grazie per la bella giornata Paul>> lui sorrise <<Grazie a te Katherine>> ci fissammo per alcuni secondi,mi accarezzò la guancia e si avvicinò piano piano ma non appena fu a pochi centimetri dalle mie labbra mi allontanai,cos'era che mi fermava? <<Scusa>>scesi di corsa dall'auto ed entrai in casa,mi buttai sul letto e scoppiai in un pianto liberatorio,avevo sognato di rivederlo per anni,ed ora che lui voleva baciarmi io mi tiravo indietro,ma perché,cos'era che mi frenava? Presi tutte le forze che avevo e mi alzai dal letto,preparai i vestiti che infilai nel borsone,mi asciugai le lacrime e mi sciacquai la faccia,presi un respiro profondo prima di uscire di casa e quando uscì mi scontrai con Ian,avevo ancora gli occhi rossi e così mi fissò per alcuni secondi studiandomi <<Hai pianto?>> disse riducendo i suoi occhi a due fessure,scossi la testa non volevo parlarne,soprattutto con lui <<Cosa ti ha fatto?>> chiese,sembrava infuriato,i suoi occhi si allargarono,il suo respiro aumentò e i suoi muscoli divennero tesi <<Niente Ian..>> vidi che stava entrando in macchina,era molto nervoso,aveva l'intento di andare da lui,lo presi per il braccio e lo avvicinai a me <<No,per favore lascialo stare,non importa.>>mi guardò e dopo qualche istante si calmò,era dispiaciuto,mi accarezzò il viso facendomi rilassare sotto il suo tocco <<Ti accompagno al locale>> annuì e andammo verso la sua macchina,non parlai per tutto il tragitto,appena arrivammo scesi subito dall'auto e mi diressi verso il locale ma lui mi tirò per il braccio attirandomi a se,i nostri occhi si incrociarono lasciandomi senza parole <<Se non ti senti bene puoi anche non ballare>> scossi la testa <<Sto bene>> dissi allontanandomi da lui,entrai nel locale,andai nel camerino e mi cambiai velocemente,quando finì indossai i tacchi e andai in scena,le luci mi accecavano mi girava terribilmente la testa,cominciai a ballare ma ero abbastanza stordita,vidi Paul entrare nel locale e Ian guardò prima me e poi lui gli feci segno di stare calmo e mi ascoltò per fortuna,vidi che Paul era ubriaco,quando finì il ballo presi i soldi ed andai nello spogliatoio,mi cambiai in fretta ma qualcuno entrò prima che potessi finire di cambiarmi,era Paul.Mi allontanai leggermente quando entrò senza un vero motivo <<Katherine>>biascicò <<Paul,sei ubriaco è meglio se vai a casa>> dissi ero preoccupata per lui ma non mi diede retta <<Eri molto bella stasera,sei sempre molto bella...fai dei balli davvero molto sensuali,sei brava>> ad ogni parola si avvicinava sempre di più e io dì conseguenza mi allontanavo <<Che ne dici di mostrarmi qualche balletto,ti va di ricordare i vecchi tempi?>> disse,andai a sbattere al muro e lui cominciò a toccarmi così urlai <<Paul,no ti prego,tu non sei così,ti prego non farlo >>dissi dimenandomi,sentì qualcuno entrare,Paul mi buttò a terra ma lo fece per sbaglio,mi aveva spinta per girarsi,andai a sbattere violentemente la testa contro la panca e mi uscì sangue,vidi qualcuno attraversare la stanza,era Ian che si scaraventò su Paul non appena vide le mie condizioni,non riuscivo ad alzarmi,la testa mi scoppiava <<Basta>> urlai,entrambi si fermarono,Ian corse verso di me,prese delle garze dalla cassetta del pronto soccorso che c'era sul muro e me le mise sulla ferita <<Va via prima che ti uccida con le mie mani>> urlò,non guardai neanche Paul,sentì solo la porta sbattere <<Vieni,ti porto a casa>> disse,mi prese in braccio e mi caricò in macchina,entrò anche lui e guidò velocemente fino a casa mia,quando arrivammo mi prese nuovamente in braccio,aprì la porta e una volta entrati a casa mia mi distese sul divano,si abbassò per arrivare alla mia altezza e mi accarezzò il viso,la ferita continuava a sanguinare ed io mi sentivo molto debole. <<Stai bene?>> chiese preoccupati,io annuì,non volevo che si preoccupasse ancora di più <<Giuro che se prova di nuovo anche solo ad avvicinarsi a te lo uccido con le mie mani>> disse,il suo tono era arrabbiato,ma il suo sguardo era dispiaciuto e preoccupato per me,chiusi gli occhi e li riaprì lentamente incontrando i suoi meravigliosi occhi azzurri <<Io vado,così dormi...>> disse ma lo fermai subito <<Non lasciarmi sola..>> dissi sospirando,lui annuì,lo vidi sedersi sul divano e sentì che mi stava accarezzando dolcemente,dopo caddi in un sonno profondo.

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