Capitolo 10

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Cercai di liberarmi dalla presa, quanto bastasse per capire chi fosse. Presi le mani che mi coprivano gli occhi, tra le mie. Per qualche assurdo motivo non avevo intenzione di riaprire gli occhi.
Nonostante la musica ad alto volume e tutto il caos all'interno del locale, riuscivo a sentire molto chiaramente il respiro irregolare della persona dietro di me. Il suo cuore batteva ad un ritmo velocissimo, cosí veloce che aumentò anche i miei battiti cardiaci. Non desideravo altro che sapere chi fosse, perché nessuno era mai riuscito a farmi sentire in quel modo... Non nel mondo reale almeno.
All'improvviso sentii il respiro di questa persona sul mio collo. Quasi d'istinto, inclinai la testa nel lato opposto alla sua testa, gli occhi ancora serrati, come se mi aspettassi altro.
Lui avvicinò le sue labbra al lobo del mio orecchio e cominciò a sussurrare.
" Quando Luca mi ha detto che era il tuo compleanno ho subito pensato a questo. Una piccola festa a sorpresa, unico modo per rivederti ancora. Buon Compleanno bellissima!"
E quella voce che avrei riconosciuto in mezzo ad altre mille. E quelle mani che mi abbracciavano da dietro. E quel respiro affannato.
E lui lí... Un brivido lungo la schiena.
Ancora ad occhi chiusi, stretta nel suo abbraccio, Stephan con la testa poggiata nell'incavo del mio collo, dissi una frase. Forse incosciamente, e probabilmente sarebbe stato meglio stare zitta. "Volevo che fossi qui!"
Lo sentii sorridere. "Sono qui. Apri gli occhi, non è mica un sogno."
Ironia della sorte... Non riuscii a non ridere a quella battuta, pensando a tutte le volte che avevo sognato quel momento con lui. Non capí la mia risata, ma rise insieme a me. Poi mi prese la mano e mi portò dagli altri, con se.
C'erano Manuel e Miriana, Aurel e Giulia, ovviamente Erika e Luca, Lorenzo e Stephan. Era solo l'inizio, non poteva far altro che migliorare.
Mi fecero scartare tutti i regali.
Manuel e Miriana mi regalarono una borsa stupenda. Lorenzo un paio di scarpe della Nike che adoravo, ma che non avrei mai potuto comprare perché erano troppo costose.
Aurel e Giulia mi regalarono un Ipod, sapevano quanto amassi la musica. Aurel me lo aveva già caricato con molti dei suoi mashup e remix e anche con tutte le canzoni di Manuel che sapeva amavo da morire.
Ero felice... Felice come forse non lo ero mai stata. Fu sempre lui, la goccia che fece traboccare il vaso.
Stephan prese il suo regalo. Era una scatola abbastanza grande. La aprii, all'interno c'erano altre due scatole piú piccole. Sopra un biglietto. C'era scritto di non leggerlo ad alta voce. Quindi lo aprii e lo lessi per conto mio.

"Non mi sono fatto sentire in questi tre giorni. E un motivo c'è. Facevo un di ricerche per trovare il regalo perfetto per una persona speciale come te.
So che ci sono ancora tante cose che non mi hai detto. Ti ho cercata sui social e ho letto i tuoi messaggi.
Non ne ho mai ricevuti di più belli.
E scoprire di avere una fan come te è un regalo per me. Ed è il regalo più bello. Sono felice di averti conosciuta, sono felice di essere qui con te stasera, sono felice di essere importante per te come calciatore... E spero di diventarlo un giorno anche come uomo.
Ho scoperto altre cose, ma le capirai aprendo i tuoi regali.
Buon Compleanno ... Bomber.
Stewel ;)"

Rimasi senza parole. Lo abbracciai forte e lui mi strinse a se. Cercai di nascondere le lacrime e l'emozione, ma lui se ne accorse. Mi abbracciò piú forte e riprese a sussurrarmi all'orecchio.
"Poi ne parliamo con calma. Quando siamo soli."
Dopo avergli annuito, asciugai le lacrime e aprii la prima scatola. C'era la sua maglietta. Non era una maglietta qualunque. La settimana prima si era giocato il derby contro l'Inter. Il Milan aveva vinto 1-0 grazie al suo gol. Era la maglietta che aveva indossato quella sera... E me l'aveva anche autografata. Era il regalo più bello che potesse farmi. Mi girai a guardarlo per ringraziarlo ma lui mi intimò di aprire l'altra scatola.
Lo feci, all'interno c'erano un paio di Nike... Nike da calcio, quelle dei professionisti, personalizzate. C'era scritto 'Niky99' .
Già le amavo, non vedevo l'ora di metterle. Infondo alla scatola trovai un altro biglietto.

"Ora che so il 'segreto' piú importante...queste voglio vedertele ai piedi molto presto. Magari in una partita... Contro di me. xD"

"Stewel, grazie. Io non ho parole. Davvero. Grazie!"
"Non dirlo nemmeno. L'ho fatto con il cuore, ci tenevo davvero."
Lo abbracciai di nuovo e questa volta sentivo davvero che non sarebbe finita cosí...

La serata fu bellissima e lunghissima.
Erika andò a dormire da Luca e Stephan si propose per riaccompagnarmi a casa.
Ero in macchina con lui... La cosa mi faceva molto strano.
"Facciamo un selfie dai."
"Ste... Quanti milioni di foto abbiamo fatto stasera?"
"Hai ragione, tante. Ma questa è per me."
"Per te?"
"Profilo whatsapp, screensaver, sfondo. Si è per me."
Prese il suo Iphone6 e scattò questo selfie. Una foto stupenda.
"Mandamela. È bellissima."
"Si. Ma devi darmi il tuo numero."
Lo disse con aria maliziosa, ma feci finta di non notarlo.
Salvai il mio numero sul suo cellulare mentre lui guidava. Scrissi semplicemente 'Niky' .
"Posso autoinviarmela?"
"Certo, come ti sei salvata?"
"Niky. Va bene?"
"Si... Io ci avrei aggiunto una emoticon, ma va bene."
Sorrisi e poi mi inviai la foto su whatsapp.
Presi il mio cellulare e salvai il suo numero. 'Stewel'
Dio se ero felice.
Stephan parcheggiò la macchina davanti al nostro garage. Per fortuna io e Erika vivevamo in periferia, in una strada privata, altrimenti credo sarebbe potuto essere un problema per lui.
Scendemmo dalla macchina e ci avvicinammo al portone di casa.
"Comunque non ho avuto la possibilità di dirti quanto sei bella stasera. Voglio dire, lo sei sempre ma... Hai una luce diversa negli occhi rispetto all'ultima volta. E questo vestito ti sta da dio."
"Gr-grazie "
Mi accarezzò una guancia sorridendo.
Prima che potesse dire altro presi coraggio e gli diedi un bacio sulla guancia. Lui si morse il labbro inferiore, un pò deluso, come se in realtà si aspettasse altro e io gli sorrisi.
Ci scambiammo la buonanotte e lo vidi rientrare sorridente in macchina. Rientrai in casa solo quando la sua auto scomparve nel buio della notte.

Ero troppo felice. Misi a posto tutti i miei regali. Appesi la sua maglia in un posto in cui potevo sempre vederla. Appoggiai le scarpe nuove accanto ai miei vestiti da calcio.
Misi il pigiama e andai a letto.
Prima di addormentarmi presi il cellulare e aprii whatsapp. La prima chat era la sua. Riguardai la nostra foto. La amavo... Amavo noi. Anche se un noi non esisteva...
Solo in quel momento mi accorsi che aveva cambiato la sua immagine del profilo. 'Cavolo, non scherzava.'
Aveva messo la nostra foto. E il suo stato whatsapp era cambiato. Diceva cosí.
'Resta con me, che tutto questo adesso parla di te. #N'

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