Capitolo 20

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Appena arrivati a casa mia c'erano già tutti: i miei genitori, quelli di Erika, mio fratello e nostra nonna. Mi fiondai immediatamente tra le braccia di mia madre, la vedevo diversa. Aveva una luce strana negli occhi... Era piú bella di sempre.
Non ne voleva proprio sapere di lasciarmi salutare gli altri e la cosa mi fece sorridere.
Non appena mi lasciò andare, abbracciai forte anche il mio fratellino che mi era mancato tantissimo e che in poco più di un mese era già cambiato tantissimo. Ormai aveva quasi 13 anni e si vedeva che stava crescendo. Poi salutai anche tutti gli altri. Era bello vederli, mi sentivo bene in quel momento lì con loro.
Erika presentò Luca a tutti e mentre loro conversavano, io ne approfittai per "visitare" casa mia, in cerca di qualche cambiamento.
Entrando in casa mi resi conto che nulla era cambiato: i mobili erano sempre al loro posto, il lampadario si muoveva sotto l'effetto dell'aria, sulla porta della stanza di mio fratello c'era ancora il cartello con su scritto 'Non disturbare' e la mia stanza era esattamente come l'avevo lasciata.
"Non abbiamo toccato nulla, volevamo la sentissi ancora tua quando saresti tornata" mi aveva detto mia madre appena vi entrai. E in effetti niente era stato toccato. Solo la finestra era aperta per permettere il riciclo dell'aria.
"Grazie mamma."
Lasciai la mia roba sul letto e, dopo essermi data una rinfrescata, scesi di sotto con lei perché aveva preparato un pranzo di bentornata con sua sorella e mia nonna, la mia piccola famiglia.

Mia nonna era furiosa. Aveva cucinato per almeno trenta persone e noi eravamo in nove. Dopo l'antipasto avevo già dato forfait.
"Tu sei dimagrita troppo! Ma mangi a Milano? Devi mangiare!"
"Nonna, mangio a Milano. Ma sto per scoppiare."
Tutti risero e mia zia rispose. "Ma a Milano non si mangia come si mangia qui."
"Considerando che cucino io... Si più o meno si mangia come qui."
Sorrisi e cercai di assaggiare un pó di tutto, ma davvero stavo per esplodere.
Durante il pranzo tutti parlarono molto con Luca per conoscerlo meglio ed Erika era molto felice del fatto che a tutti piaceva molto. In effetti é un ragazzo straordinario.
In quel momento mi chiesi come sarebbe stata la reazione della mia famiglia se insieme a noi ci fosse stato anche Stephan..
Poi mi ricordai che il 26 Dicembre sarebbe stato qui e avrebbe passato il giorno del suo onomastico con noi e quasi affogai pensando a mio padre squadrarlo dalla testa ai piedi.
"Niky che hai?"
"Niente mi è solo andato di traverso un pezzo di pane"
Scoppiammo a ridere e scemate le risate l'attenzione si spostò su di me.. Come non detto, mia nonna cominciò a fare domande.
"Allora Niky, come ti trovi lì a Milano? Ormai stai su da un mese, ti sei fatta degli amici?"
Deglutii.
"Si, emh.. Apparte Nina che mi ha raggiunta lí, ho molto legato con due sorelle gemelle che sono nostre compagne di classe, si chiamano Samantha e Corinna... Poi ho fatto amicizia con alcune persone al di fuori della scuola che sono un pó piú grandi di me, ma mi trovo benissimo con loro... Sono a dir poco fantastici! Il mio compagno di banco si chiama Diego ed è una ragazzo dolcissimo e.."
"Diego? Bel nome... È il tuo fidanzato?"
Mio fratello entrò dal nulla nella conversazione e quasi affogai di nuovo. Luca continuò per me.
"Abbiamo creato un bel gruppo. Si può dire che sia quasi una comitiva la nostra. Ci siamo noi tre, Nina e poi i miei amici, che ovviamente ora sono anche loro amici: Manuel e la sua ragazza Miriana, Aurel e la sua ragazza Giulia, Lorenzo e Stephan."
Gli occhi di mia madre si illuminarono di gioia. Quelli di mio fratello erano scioccati e quelli di mia nonna, mio padre e i miei zii erano interrogativi. Così ricominciai a parlare.
"Si, a proposito di questo. Sto frequentando un ragazzo che mi piace tanto... E non è Diego. So che potrà sembrarvi strano, che fino a un mese fa era solo la fantasia di una ragazzina... E che probabilmente quello che sto per dire non ha senso, ma... Sto frequentando Stephan, l'amico di Luca."
"Tesoro, perché dovrebbe essere strano?"
"Zia... Stephan si scrive con il ph... Vivo a Milano. Di quante persone che si chiamano Stephan e che vivono Milano avrei potuto innamorarmi un secondo dopo averle viste?"
Calò il silenzio... Era chiaro ormai che tutti avevano capito.
Mio fratello ne diede la conferma.
"Mia sorella sta con Stephan El Shaarawy... Oh mio dio"
All'improvviso tutti si alzarono da tavola per venire ad abbracciarmi e congratularsi con me. Mi dissero che si fidavano di me e che sapevano che non avrei fatto pazzie. Mi fecero però un sacco di raccomandazioni, per via dell'età di Stephan (che non era vecchio.. Ma era pur sempre sette anni più grande di me e loro si preoccupavano per me) prima di chiedermi di parlarmi di lui in ogni dettaglio.
Evitai di dire alcune cose che forse sarebbe stato meglio che non avessero saputo.. Ma raccontai tutto il resto e loro furono molto felici per me. Lo furono ancora di più quando gli dissi che sarebbe arrivato il 26 e sarebbe stato con noi.
"Meglio così. Lo voglio conoscere il gallo!"
Scoppiai a ridere. Avevo "conosciuto" Stephan quando avevo 10 anni.. E quando andavo da mia nonna parlavo sempre di lui con lei. E quando gli ho fatto vedere la sua foto lo ho sempre chiamato 'gallo' per via della sua cresta.
"Ahhaha si, magari non chiamarlo così quando arriva. Anche perché ora più che una cresta ha un ciuffo."
Coinvolsi anche gli altri nelle mie risate fin quando non vidi i miei genitori darsi uno sguardo d'intesa, segno che avevano qualcosa da dirci.
"Visto che siamo tutti felici e che le grandi sono tornate. Volevamo approfittare per darvi una notizia che noi per primi non ci saremmo mai aspettati. Però è capito e siamo felici."
"Mamma che succede?"
"Aspetto un bambino!"
Spalancai la bocca dalla sorpresa mentre mia madre veniva assalita da sua madre e sua sorella.
Per quanti anni avevo sognato di avere una sorellina o un fratellino da poter crescere insieme a mio fratello? E ora era arrivato il momento... Per questo la vedevo diversa. La vedevo.. Felice.
Lo ero anche io! Lo ero tanto. Andai subito ad abbracciarla e a congratularmi. Strinsi forte anche il mio papà e mentre loro tagliavano la torta fatta proprio da lui, ancora una volta cominciai a pensare a Stephan.
Come sarebbe stato avere un bambino con lui? Come può essere che a soli 17 anni mi sentivo così pronta per avere un figlio? Stephan lo avrebbe voluto?
Mi autoconvinsi che era troppo presto per pensare a quel genere di cose.. Alla fine stavamo insieme da poco piú di tre settimane. Dovevamo ancora conoscerci a fondo. Scacciai quel pensiero e tornai a festeggiare la gravidanza inaspettata ma stupenda di mia madre.



"Angolo autrice:
Ciao a tutti!!! Come state??
Sono tornata con un nuovo capitolo. Che ne pensate? Nicole parlerà a Stephan dei suo pensieri? Ditemi la vostra.
Vi mando un bacio.
Al prossimo capitolo.
Kika:)"


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