Capitolo 18

299 21 5
                                    

Arrivammo a casa sua, non ebbi il tempo di chiudere la porta che mi ritrovai con le spalle al muro e con le sue labbra che già si erano impossessate delle mie. Misi le mie mani sulla sua nuca, accarezzai i suoi capelli mentre ancora lui mi costringeva alla porta. Lo sentii fremere sotto il mio tocco delicato. Mi aggrappai a lui, mi prese in braccio e mi portò nella sua camera da letto. In quel preciso istante tutto sembrò svanire: niente complicazioni, niente domande, niente di niente. Solo io lì e lui insieme a me.
Mi appoggió su un mobile che si trovava lì, facendomi sedere continuava a baciarmi: le labbra, il collo, il mento. D'istinto gli tolsi la giacca e infilai le mie mani sotto la sua maglietta a sfiorare i suoi addominali scolpiti. Lo sentii fremere e continuai, ma anche lui si diede da fare. Senza neanche me ne accorgessi, la mia maglia era già a terra e ben presto ci finì anche la sua.
Mi riprese in braccio, continuando a baciarmi ovunque, e mi trascinò a letto.
Era un momento perfetto, la situazione era molto diversa dalla prima sera. Entrambi in quel momento stavamo esprimendo il bisogno che avevamo l'una di stare nelle braccia dell'altro. La magia e la dolcezza della prima notte avevano lasciato spazio alla passione e alla voglia assoluta e incondizionata di amarsi senza regole, senza paure, di completarsi.
Lasciai che mi prendesse,  che prendesse ogni parte di me, perché ne avevo bisogno, perché era quello che volevo, volevo lui e nient'altro.

Mi svegliai immersa nel buio. Anche questa volta Stephan non era accanto  a me. Sconsolata mi alzai cercando i miei vestiti. Infondo era casa sua, non poteva essere andato lontano. Misi gli slip e trovai sul comodino una delle sue magliette. La indossai anche se mi stava larga, perché quella maglia aveva il suo odore, sapeva di lui.
Scesi le scale in punta di piedi, cercando di fare meno rumore possibile. Lo trovai in piedi nel salotto, di fronte alla finestra con indosso solo i suoi boxer, a fissare la luna alta e piena nel cielo stellato di quella notte.
Andai verso di lui e lo abbracciai da dietro, baciandogli la schiena. Lui mi prese le mani e le strinse forte intorno al suo petto e io poggiai la mia testa sulle sue spalle. Restammo lì così per un pò, in silenzio, io abbracciata a lui e lui che mi stringeva a sé. Fino a quando fu lui a rompere il ghiaccio.
Si girò lentamente verso di me e mi guardò intensamente negli occhi, sorrise notando la sua maglietta che mi fasciava il corpo a mo di vestitino. Cominciò ad accarezzarmi dolcemente i capelli e a quel contatto chiusi gli occhi, beandomi il più possibile del suo tocco. Poi ruppe il silenzio.
"Torniamo a letto? È tardi"
Riaprii gli occhi rendendomi solo in quel momento conto che quando ero entrata in quella casa era primo pomeriggio.
"Ma che ore sono?"
Lui sorrise, mi prese la mano  e mi portò con se in camera da letto.
"Tranquilla, ho chiamato io le ragazze. Le gemelle sono rimaste a dormire a casa tua con Nina per non lasciarla sola. Ah, gli ho detto che domani non vai a scuola."
Mi lasciò la mano e si buttò letteralmente a letto, con la schiena appoggiata alla spalliera, le mani dietro la nuca e un sorrisetto beffardo sul volto. Chiuse gli occhi sorridente. Mi avvicinai per la prima volta a lui con sicurezza, spavalda e anche un pò maliziosa. Quando mi trovai ad un millimentro dalle sue labbra lui riaprì gli occhi e li incastonò nei miei.
"E sentiamo, perché non dovrei andare a scuola domani?"
"Perché devi stare con me. Ho due settimane da recuperare, ricordi?"
La sua affermazione mi fece ricordare del motivo per cui avevo deciso di andare da lui quel pomeriggio. Mi irrigidii e mi allontanai. Se ne accorse subito.
"Hei, vieni qui. Ti prego."
Mi sedetti sul letto, accanto a lui.
"Niky, ti fidi di me?"
Ci pensai un pò, poi feci cenno di si e lui mi intimò di sedermi su di lui. Così feci, mi misi a cavalcioni su di lui, le mie mani attorno alla sua nuca e le sue ad accarezzarmi i fianchi.
"Allora, dimmi."
"Posso immaginare cosa ti è passato per la testa in tutti questi giorni. Qualunque cosa tu abbia pensato, non è vera. Ti amo!"
"Allora perché sei sparito Ste?"
Abbassò per un secondo lo sguardo. Poi riprese.
" Ho avuto paura."
Corrucciai lo sguardo.
"Paura? E di cosa?"
"Ho pensato a tante cose quella notte, mentre ti guardavo dormire. E ho immaginato il mio futuro con te... E ti giuro, non mi era mai successo, perdermi a fissare una ragazza e a dirmi 'Hei Ste, è lei. La ragazza che stavi aspettando è lei!'. Poi però ho pensato che io ho ventitré anni, tu nei hai diciassette. Si può dire che stai iniziando ora a vivere. E così mi sono chiesto 'E se per lei io non fossi abbastanza?', 'Se mi lasciasse?', 'Se io non potessi darle quello che vuole, quello che merita?'. Ho pensato che quella sera non avevi mai detto che mi amavi e ho cominciato a farmi milioni di paranoie, sul fatto che probabilmente non mi amavi come ti amavo io e mi sono detto che la cosa più facile da fare era sparire per un pò e aspettarmi una tua reazione. Reazione che però non è arrivata..."
Ora capisco. Lui aspettava me e io per paura non sono andata da lui. Che stupida..
Lo accarezzai.
"Hei ascolta, no. È vero, non ti ho cercato ma solo perché anche io ho avuto paura. Insomma, tu sei Stephan El Shaarawy. Cosa mai avresti potuto trovarci in una come me? Mi sono fatta un milione di domande a cui non ho mai trovato risposta. Adesso però so che non mi servono risposte. Io non posso sapere cosa succederà. Non so quello che ci riserva il futuro. Tutto quello che so è che voglio te. Voglio stare con te Stephan."
Lui sorrise. "Sai cosa ci trovo in te? Sei perfetta, mi capisci, mi ascolti, mi fai ridere. Mi hai fatto rinascere. Era una vita che ti stavo aspettando..."
Gli misi le mie mani sul viso, gli occhi colmi di lacrime.
"Ti Amo Stephan."
"Finalmente." Sorrise e io con lui, abbassando lo sguardo.
Mi mise due dita sotto il mento, costringendomi a guardarlo negli occhi.
" Ti amo anche io Niky."
Riprese a baciarmi con trasporto prima che entrambi crollassimo, mano nella mano, per la stanchezza.




"Angolo autrice:
Ciao a tutti!! Come state?
Scrivere questo capitolo è stato bellissimo ed emozionante per me e spero che a voi piaccia quanto è piaciuto a me scriverlo. Se non fosse così, scrivetemelo ugualmente nei commenti. Mi fa sempre piacere sapere il vostro parere.
Allora, cosa ne pensate di questo capitolo? E cosa credete succederà nei prossimi? Commentate :)
Vi mando un bacio e al prossimo capitolo.
Federica :)"

Tutto Ciò Che CercavoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora