Capitolo 29

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Sdraiata su quel lettino di una delle spiagge più belle della Sardegna, osservavo beata il sole che spariva silenzioso dietro quella immensa distesa azzurra. Inspirai l'aria di mare che tanto mi faceva star bene. Se ripensavo ai giorni in cui non volevo vedere il mare nemmeno alla tv mi chiedevo sempre che razza di stupida fossi. Ero cambiata molto in quei quattro anni. Ero maturata, cresciuta anche fisicamente e i ventuno anni cominciavano ad avvicinarsi. Mi sentivo bene, dopo tanto tempo: libera, amata, voluta.

Mi girai a guardare Stephan che con i suoi amici cercava di accendere un falò sulla spiaggia, mentre le mie amiche poco distanti dal punto in cui mi trovavo io, parlavano tra loro e come me guardavano di tanto in tanto i loro fidanzati.

FLASHBACK (25 Dicembre 2017)

Seduta sul divano di casa El Shaarawy osservavo divertita Stephan che cercava di accendere il camino. Era lì in piedi a fissarlo da mezz'ora come se si aspettasse che da un momento all'altro si accendesse da solo.

"Amore non per essere cattiva ma il camino non si accenderà con la forza del pensiero."

Si girò mezzo stizzito a guardarmi e io scoppiai a ridere di gusto. Mi alzai dal divano e andai ad aiutarlo.

"Tu ridi, guarda che non è facile. Lo accendo e il fuoco non tiene."
"Aspetta, ti aiuto."

Accendemmo insieme il caminetto e lui trovò naturalmente anche la scusa per farmela pagare per aver riso di lui: il solletico.

Mi sentivo sempre sulle nuvole quando ero con lui. Ero dipendente dalla sua risata, dal suo sorriso, dai suoi occhi, da lui! E per niente al mondo avrei mai voluto disintossicarmi.

Lui mi diceva sempre di sentirsi allo stesso modo mentre era con me e io non potevo far altro che sentirmi la persona più fortunata sulla faccia della terra.

Finito il momento divertente, mi portò con se sul divano e mi fece poggiare la testa sul suo petto. Potevo sentire il suo cuore accelerare la sua corsa e di conseguenza il mio lo seguì a ruota.

"Stew, c'è qualcosa che non va?"

"No, tutto bene. È solo che devo chiederti una cosa e sto per andare nel panico."

Mi sedetti per guardarlo negli occhi e sorrisi. Lui sembrò rilassarsi un po' e sorridendomi cominciò a parlarmi.

"ci ho pensato tanto a questa cosa, non perché non fossi sicuro io ma perché temevo non potessi esserlo tu. Non ho organizzato niente di speciale, una cosa molto semplice. Ho pensato 'glielo dico e basta, in modo chiaro e semplice'. Spero apprezzerai lo stesso. "

Si alzò dal divano e nel momento esatto in cui si mise in ginocchio davanti a me il mio cuore perse battiti. Istintivamente mi portai una mano alla bocca, perché non potevo credere stesse per farlo.

"Nicole... ti ho amata dal primo istante in cui ti ho vista. Per i tuoi modi di fare, di essere. Ho amato tutto di te, difetti compresi. Sei l'unica che mi abbia mai capito davvero, l'unica che ha deciso che valeva la pena andare oltre il calciatore per vedere chi davvero io fossi. Mi hai amato e sostenuto dal primo istante e non hai mai smesso di farlo. Neanche quando abbiamo dovuto allontanarci per un po'. Sono sicuro e lo ero già da tempo, che voglio passare il resto della mia vita con te. "

Fece una pausa di qualche secondo, ma mi sembrò passasse una vita. Mi puntò i suoi occhi verdi nei miei.

"Sposami Nicole..."

FINE FLASHBACK

Mi lasciai scappare una sonora risata quando un bambino molto divertito andò a spegnere con il suo secchiello d'acqua il fuoco che i ragazzi erano appena riusciti ad accendere dopo quasi due ore di tentativi falliti.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 01, 2016 ⏰

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