Passiamo l'intera giornata insieme, io Ale e Genn. A pranzo non mi sento per niente a disagio, avrei pensato il contrario. Nel pomeriggio sono addirittura rimasta sola con Alessio per circa una mezz'oretta o forse di più, durante la quale Genn era di sopra con la madre. Ne approfittiamo per approfondire leggermente la nostra conoscenza, in fondo non ci conosciamo per niente.
- Allora, raccontami qualcosa di te. Genn non mi rivela mai niente, sembra quasi voglia tenersi solo per sé la tua personalità, tutto ciò che ti riguarda. Come se ne fosse geloso.- mi spiazza immediatamente Alessio.
- Uhm, magari è dovuto al fatto che non sa chissà cosa su di me in realtà. Sono molto riservata e tendo a non aprirmi subito. Come del resto fa lui.- cerco di mostrarmi distaccata.
- Eppure mi sembrate molto uniti.- ha uno sguardo confuso.
- Beh sì, siamo amici. Ma da troppo poco tempo per permetterci di conoscerci l'un l'altra del tutto.- dico con un'alzata di spalle.
- Oh ti prego, non farlo. Non alzare le spalle. Genn lo fa di continuo ed è estremamente irritante.- è quasi serio, ma gli scappa un sorriso a fine frase.
Io scoppio a ridere. – Okay, scusa. Non lo farò più.- sorrido mettendo la mano sul cuore in modo teatrale.
****
Passa un tempo indefinito, che non saprei ben quantificare. Alessio mi parla di lui ed io adoro sentirlo parlare, mi mette serenità il suo tono di voce. Ma mi chiedo che fine abbia fatto Genn, quasi mi manca la sua presenza. Per quanto io stia legando con il moro, mi sento a disagio in alcuni momenti.
- Ma Gennaro?- chiedo approfittando di un suo momento di silenzio.
- Ti mancavo per caso?- sento una voce alle mie spalle, non faccio fatica a riconoscerla.
Mi volto per incrociare i suoi occhi. – Assolutamente. Alessio è molto più simpatico e gentile, mi dispiace.- affermo cercando di mostrarmi convincente.
Lui si limita a scuotere la testa sorridendo con un'espressione quasi rassegnata, per poi sedersi su una sedia di fronte me e Alessio stravaccati sul divano. Pensandoci mi fa abbastanza schifo star seduta sopra questo coso, chissà quante ragazze ci saranno passate.
- Continuiamo con Urban Stranger?- chiede Alex, facendo riferimento alla canzone che avevano dovuto interrompere a causa della telefonata della madre di Genn. Il biondo alza le spalle. Alex mi rivolge uno sguardo di complicità ed io gli sorrido, Genn non capisce e si limita a guardarci con un sguardo confuso. Per poi incitare l'amico a cominciare.
Partono i primi accordi.
A volte mi capita di pensare quante cose siano cambiate dal nostro primo incontro. Mi sono legata in maniera forse troppo incosciente a questo ragazzo, in fondo ci conosciamo da poco. Eppure ho passato con lui la maggior parte del mio tempo finora. Forse è arrivato il momento di mostrargli la parte di me che tengo sempre nascosta, forse con lui posso.
Forse, lui capirebbe.
Forse.
Ma ho tanta paura di sbagliarmi. Di fare una scelta avventata e piangerne le conseguenze.Mi accorgo di essermi lasciata trasportare dai miei pensieri per troppo tempo quando sento la voce di Alessio.
- Anna, ci sei? Che te ne pare?- cazzo, penso.
- Uhm, si.. benissimo. Siete proprio bravi.- improvviso.
- Grazie!- il moro sfoggia un grande sorriso, mentre Genn si limita a fissarmi con uno sguardo indagatore.
- Per oggi però va bene così.- si lamenta abbandonando la testa indietro e scompigliandosi i ciuffi biondi.
- Sai, è strano che tu abbia assistito alle nostre prove. Genn non lo permette mai a nessuno.- commenta Alessio, posando delicatamente la chitarra nella sua custodia.
STAI LEGGENDO
-Che vuol dire Butch? -Niente.
FanficBeh, non saprei cosa dire. E' una storia che non so descrivere semplicemente perchè non l'ho ancora inquadrata nemmeno io. Il ragazzo di cui parlerò è ispirato alla figura di Gennaro Raia, componente degli Urban Strangers. So che stanno facendo la m...