Sentirgli pronunciare quella frase mi riporta alla mente la nostra prima conversazione. Mi raffiorano immediatamente tutti i ricordi legati a noi due, non posso dire di conoscerlo da tanto tempo e men che meno di conoscerlo bene. E', e credo rimarrà, sempre un grande enigma per me. Eppure pian piano ho imparato a saper leggere tra i suoi occhi, ad interpretare a volte le sue parole e soprattutto ad apprezzarlo così com'è.
- A che pensi?- chiede notando il mio strano silenzio.
- Penso al fatto che credevo non avessi una buona memoria, invece mi sbagliavo.-
- Ricordo ciò che voglio ricordare.- mi fa un occhiolino.
Lo guardo socchiudendo gli occhi e con un sorriso indagatore, non mi aspettavo una risposta del genere. Lui alza le spalle e si avvicina per permettermi di accendere la sigaretta, ma io avverto un forte capogiro e non riesco a mettere la mia a contatto con la sua. Mi muovo in maniera così goffa che, rendendomene conto, scoppio a ridere.
- Quanto hai bevuto?- ride insieme a me.
- Non troppo, ma in questo momento vedo un Genn dondolante.- ammetto.
- Sei tu che dondoli, scema.- sorride strappandomi la sigaretta dalle labbra e accendendola per poi restituirmela.
- Grazie.- sussurro sedendomi sul prato e appoggiando la schiena al muretto, non ce la faccio più a stare in piedi. Lui mi imita e si posiziona al mio fianco lasciando le gambe allungate e leggermente divaricate, mentre io le porto al petto rannicchiandomi.
Faccio un lungo tiro e lascio uscire il fumo verso l'alto mentre appoggio la testa al muretto.
- Mi ricordo di quella sera in cui ero ubriaca e la situazione era più o meno simile.- sussurro.
- Dovresti smetterla di bere alle feste, non credi?- dice lui voltandosi per guardarmi.
- Dovrei, tra l'altro neanche mi piace bere.- inspiro nuovamente e porto lo sguardo su di lui.
- Ma allora perché lo fai? Spiegami.-
- Non lo so neanche io. Pensavo mi sarei annoiata altrimenti questa sera.-
- Solamente perché pensavi che io non ci sarei stato.- fa un sorriso sghembo.
- Risposta esatta.- scherzo, ma sono sincera. Poi rifletto un attimo e aggiungo. – Ma a proposito, cosa ci fai tu qua?-
- E' casa di un mio amico, c'è anche Alex qui da qualche parte. Probabilmente mi avrà dato per disperso.- si scompiglia i capelli.
- Vai da lui, ti starà cercando.- dico mentre lascio andare il fumo verso il suo viso.
- Non mi va, preferisco restare qui.
Ma sai che si dice che quando si butta il fumo verso il viso di qualcuno, lo si vuole scopare?- dice inumidendosi le labbra. Alzo le sopracciglia prima di riappoggiarmi al muro fresco.- Ma come fai ad inventarti certe cose? Hai una bella fantasia.- rido di cuore.
- Hei, guarda che sono serio. Lo dice sempre Alex.- sembra sincero.
- Beh, allora questa è un'eccezione.- lancio la cicca e mi sposto, voltandomi verso di lui e incrociando le gambe.
- Risposta errata.- scherza lasciando sfuggire il suo fumo proprio sul mio viso.
Rimango immobile a guardarlo dritto negli occhi per qualche secondo, non so come interpretare questo gesto.
- Parla.- mi esorta lui, odio quando mi dice di parlare.
- Tu sei proprio incomprensibile Butch.- è l'unica cosa che riesco a dire.
Lui lancia la sigaretta ormai finita e si avventa sulle mie labbra.
- Mi accontento.- strascica queste parole tra un bacio e l'altro.
Mi bacia come mai prima d'ora ed io mi lascio trascinare dalla sua passione. Non chiede nessun permesso prima di far scontrare le nostre lingue, che si muovono con foga in contrasto con l'estrema delicatezza con la quale la sua mano si adagia sul mio viso. Sto per portare le mie braccia dietro la sua nuca, quando un rumore ci interrompe ed io mi affretto a ricompormi. Sono Edoardo e Serena, che coincidenza. Ci stanno fissando e Serena ha un sorrisetto sulle labbra che mi infastidisce. Sposto lo sguardo su Edoardo che mi guarda come se volesse dirmi 'Tranquilla, è tutto okay'. Io ricambio con un debole sorriso, prima di vederli allontanare ed andare via.-Ha trovato una ragazza?- chiede Genn con tono freddo.
- Sì.- mi sembrava fosse evidente.
- Torniamo a casa?- chiede a bassa voce.
- Ecco, ero sicura ti saresti comportato così. Ad un certo punto ti stanchi e decidi di riportarmi a casa, mi fai andare fuori di testa. E comunque no, se proprio ti sei stancato vai via tu. Io resto qua.- dico incazzata guardandolo dritto negli occhi.
- Non avevo intenzione di riportarti a casa tua, idiota. Vieni da me.- mi porge la mano sorridendo.
Io inghiotto il groppo che mi si era formato in gola e mentre stringo la sua mano sussurro.. – Ti odio.-
- Anche io.- risponde mentre mi tira su e mi stringe a sé.
********
Non appena arriviamo davanti il cancelletto di casa sua mi ordina di non far rumore, altrimenti sveglieremmo i suoi genitori.
- Giuro.- dico a bassa voce mentre mi conduce dentro, mantendendo le mani sulle mie spalle.
La casa è buia, entra solo uno scorcio di luce dalla finestra di camera sua. Come sempre è tutto estremamente ordinato.
- Sei ancora ubriaca?- chiede sedendosi sul letto e facendomi accomodare sulle sue gambe.
- No, boh. Mi gira solo un po' la testa.- ammetto appoggiando il viso nell'incavo del suo collo.
-Peccato.- prende ad accarezzarmi i capelli.
- Perchè?- chiedo spostando leggermente il capo, in modo da poterlo guardare.
- Avevo in mente una cosa, ma sei ubriaca quindi.. niente da fare.- dice facendo spallucce, ha stampato sul viso un sorrisetto che non mi piace affatto.
|| Eccomi, mi dispiace se questo capitolo è particolarmente corto. Tra l'altro non è niente di che, mi sentivo molto sdolcinata oggi e quindi ecco cosa ne è uscito fuori, ahahah. Ci tenevo a ringraziarvi perchè le visualizzazioni aumentano sempre più e pur non avendo pubblicizzato la storia, noto con piacere che c'è stato una sorta di passa-parola. O semplicemente l'avete trovata per caso ahah.
Oggi vi faccio un regalino, vi do i miei username di twitter e snapchat. Se vi va di aggiungermi, ne sarei felice.
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Un bacio, aspetto come sempre i vostri commenti e le vostre votazioni se vi va.<3
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-Che vuol dire Butch? -Niente.
FanfictionBeh, non saprei cosa dire. E' una storia che non so descrivere semplicemente perchè non l'ho ancora inquadrata nemmeno io. Il ragazzo di cui parlerò è ispirato alla figura di Gennaro Raia, componente degli Urban Strangers. So che stanno facendo la m...