capitolo 12

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Erano passate un paio di settimane, in cui nei giorni avevo studiato e fatto sesso con altri ragazzi di notte.
Mi sembravo due persone diverse, la prima studiosa calma ed intraprendente e l'altra.. Bhe, una puttana... In tutti i sensi.

Non avevo ricevuto messaggi di dan.

Ora sono qui davanti ad un pub con i miei soliti vestiti "corti" e le mie scarpe con la suola alta.

Il pub era al centro della città e speravo che ci fosse qualcuno con cui "lavorare".
Infatti c'era MOLTA gente.

|| dan's pov ||

Io e i ragazzi eravamo usciti quella sera tanto per divertirci e stare senza pensieri, visto che la sera dopo saremmo dovuti andare ad una premiazione internazionale ed eravamo molto agitati.

Stavamo ad un pub a bere e a parlare un pó a caso.
Alla fine mi ero ubriacato un pó così come i ragazzi, ma non sapevo se era la mia mente o altro, e vidi un ragazzo fuori dal locale che parlava con una ragazza dai capelli color platino.
Avrei riconosciuto quei capelli tra mille altri.
Uscii fuori per confermare le mie ipotesi e vidi anche che il ragazzo in questione era il mio amico ralph.

È una maledizione o cosa?

Pensai.

Presi Ralph dal cappucció dalla felpa trascinandolo nel pub.

Io" andiamo forza." gli dissi con rabbia nella mia voce.

Mentre me ne stavo andando sentii dire un "Ti odio!" da Charlotte.
Ma la parte più brutta non era che me lo aveva detto, ma che io non sarei mai riuscito a farlo nei suoi confronti. Mai. Lei invece mi odiava eccome.

I ragazzi mi squadrarono con faccie strane, poi portai Raplh dall'altra parte del pub.

Ralph" ciao eh!" mi disse forse un pó arrabbiato.

Io" senti." gli dissi puntandogli gli occhi addosso.

Io" non provarci più con quella ragazza, non parlarle se non come amico e cerca di non minacciarla."

Lui mi guardò con una facciata sbalordita, poi delusa.

Ralph" davvero uno dei miei migliori amici mi sta parlando così? Cavolo Smith non sono uno stupratore!" disse lamentandosi.

E andandosene.

Lo ripresi dal braccio e gli dissi un'ultima volta.

Io" dico sul serio." dissi con tono freddo.

Lui annuí ed andò verso i ragazzi salutandoli.

Will mi guardò come per dirmi: "cosa è successo?"

Gli feci segno di lasciar perdere con la mano e guardai ancora fuori sulla strada.
Aprii la porta vedendo che Charlotte era ancora quí.

Volevo andare a parlarle ma appena mi avvicinai a lei, mise una mano davanti a me.

Charlotte" non parlarmi." Disse con un filo di tristezza nella sua voce.

Abbassai la testa.

Io" perché fai cosí? Cosa ti ho fatto di male?"

Lei mi guardò e notai che i suoi occhi erano diventati lucidi.

Poi sospiró.

Charlotte" ho semplicemente capito che stu bruciando la mia vita... Non faccio niente di costruttivo dalla mattina alla sera e... Alla fine gli sforzi che faccio non servono a niente. Perciò ho capito di non aver più tempo per gli amici , ora devo solo concentrarmi." disse con la voce che non era totalmente ferma.

Io" scherzi? Sei una ragazza forte e che non si arrende... Per quello che ne so io non stai sprecando la tua vita... Devi solo trovare un lavoro migliore quello si..." ammisi davanti a lei.

Si fiondó nelle mie braccia iniziando a piangere.
Io la strinzi forte.

Charlotte" M-mi sento... R-ridicola..." disse singiozzando.

Io" e perché mai ?" le chiesi accarezzandole i capelli.

Charlotte" Faccio pena, e questo lo sai anche tu!"

Io" ma non è affatto vero!"

Charlotte" devi smetterla di dire bugie"

Io risi.

Io " la smetti?" le chiesi ridendo.

Charlotte" TU devi smetterla di essere mio amico solo perché ti faccio pena!" disse guardandomi rimanendo ancora un po "incollata" alle mie braccia.

Alzai gli occhi al cielo.

Io" come sei testarda!" dissi ridendo, contagiando anche lei.

|| charlotte's pov ||

Stavo bene con dan, mi tirava su il morale e mi faceva ridere.

Ma allora perché lo trattato così male?

Mi risposi subito da sola pensando a quanto io fossi insicura e irrascivibile a volte.

io" scusami..." dissi di colpo.

Lui si giro verso di me e mi sorrise.

Dan" tranquilla" disse in francese.

Sorrisi Leggermente. Poi mi avviai verso un'altra strada allontanandomi da lui.

Dan" dove vai?" mi chiese urlando.

Io" vado." dissi girandomi.

Forse non capiva che doveva lasciarmi vivere la mia vita ogni tanto.








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