capitolo 17

66 4 6
                                    

Erano passate settimane da quel bacio, settimane che non parlavo con dan, con gli altri.

Forse erano passati un paio di mesi...

Se mi mancavano?
Ero molto legata a loro, in poco tempo erano diventati la mia famiglia, forse perché non ne avevo una.

Comunque senza loro, non ero sola.

A lavoro iniziai a lavorare da mattina a sera e avevo fatto amicizia con le mie colleghe che spettegolavano sempre su di me, ed un altro ragazzo che veniva spesso al museo.
Io non ero interessata ma le altre credevano che lui lo fosse.
Ad ogni modo loro non sapevano bene com'ero fatta, non sapevano della mia "paura" delle relazioni.

Il ragazzo era carino però.. Si chiamava Charlie Barnes, molto divertente e simpatico.

Come faccio a saperlo?
No, non sono uscita con lui, ma una sera, quando stavamo chiudendo lui si è offerto di accompagnarmi a casa che d'altronde non era molto lontana.
Credevo di essere diventata sua amica , veniva tutti i giorni ed ammirava i dipinti, diceva che lo ispiravano a comporre nuovi pezzi con la sua chitarra. Non l'ho mai sentito suonare e vorrei tanto poterlo fare.

"Buongiorno!" mi disse.

Io gli sorrisi mentre stavo ripassando quello che dovevo dire su alcuni dipinti e sculture.

"Hai da fare questa sera?"

Scossi la testa.

"Vuoi venire a casa mia, ci saranno anche altri miei amici , ma faremo una serata tranquilla con pizze e magari un film"

Ci pensai per due secondi e lui aggiunse:" dai! Ti vedo sempre a lavorare!"

Alzai gli occhi al cielo ridendo.

"Va bene" sorrisi.

"Bene! Alle 7:30 a casa mia" mi fece l'occhiolino e poi uscì.

Poi sentì il suono di una notifica al mio telefono e vidi che mi aveva scritto la via di casa sua.

Mi sentì osservata, probabilmente dalle pettegole delle mie colleghe e scoppiai a ridere.

------------------------------------------------

Sera

Mi preparati tenendomi i capelli sciolti, mi misi dei jeans azzurri una maglia bianca largha e corta e le mie vans tutte bianche.

E mi misi un po di terra e mascara. Semplice ma non troppo.

Andai a casa e mi ritrovai davanti chi non mi sarei mai aspettata...

Possibile che tutto mi porta sempre a loro? A lui?
"Ciao dan, kyle, Woody, will..." dissi un pó nervosa.

Loro alzarono lo sguardo impietriti.

"Vi conoscete già?" disse charlie con una faccia stupita ed entusiasta.

"Eh già.." disse Woody dopo alcuni secondi di silenzio.

Dan" ciao Charlotte" disse tranquillo con un leggero sorriso.

La mia mente era più che confusa, volevo abbracciarli uno ad uno perché mi erano mancati ma non mi sembrava affatto il caso e sentivo molta tensione nell'aria.


" come mai li conosci?" chiesi a Charlie sedendomi sul divano.

" ora faccio parte della loro band! Bhe, in realtà no... Ma li aiuto durante i concerti , suonando un pó" lui era l'unico a sorridere in quella stanza.

Dan's pov

Non potevo crederci.
Charlotte era in quella stanza , a pochi passi da me.
Quello per provavo è difficile da spiegare: ero furioso, incazzato nero con lei ma soprattutto con Charlie. Era impossibile che ogni volta che vedevo quella ragazza , ero attratto come non mai...

Ero stufo di questo nostro "tira e molla" ma non volevo arrendermi.

"Posso andare un attimo in bagno?" chiese charlotte

Charlie annui mostrandole la "strada" che doveva fare.

E appena lei andò dentro la toilette non esitai ad urlare.

"Che intenzioni hai charlie??! Credevo fossi mio amico cazzo!"

Lui mi guardò confuso e si alzò in piedi per guardarmi negli occhi.

"Non capisco..."

Gli altri sbuffarono.

Woody" charlie... A dan piace charlotte ma il loro rapporto è complicato e non si vedevano da circa un mese..."

" e tu ci stai provando con lei!!" aggiunsi infuriato.

"Mi dispiace dan, non ne avevo idea , volevo solo essere suo amico, davvero"

Disse mortificato.

"So che è bella, intelligente e affascinante, ma già il mio migliore amico, prima che la conoscessi, se l'è scopata ed ora non voglio che accada altro"

Quando odiavo quel termine :" scopata", nessuno dovrebbe riferirsi in questi modo a lei, ma ormai la mia rabbia aveva oltrepassato il limite.

La vidi sbucare dal buio del corridoio, era amareggiata, delusa e triste.

O magari mi odiava e basta.

" scusami charlie." disse Charlotte andandosene.

Io la inseguii e la presi poi per il braccio.

"Cosa vuoi ancora??!" stava piangendo.

Io assunsi un'aria tremendamente dispiaciuta.

"Bhe sai sei sparita per tutto questo tempo dopo quel bacio, e non capisco ancora se ti piaccio o no, se sono un coglione che va in giro ad una doppiogiochista"

Lei mi tiró uno schiaffo, neanche troppo forte, non voleva farmi del male.

" hai ragione non meriti di essere giudicata in questo modo"

Abbassati lo sguardo.

Lei andò verso le scale di casa di charlie e si sedette li.

Si mise le mani negli splendenti capelli biondo platino.

"Mi ero rilassata , ero pronta a conoscere nuova gente, ero tranquilla. Perché quando ti vedo non riesco ad essere tranquilla?!"

Mi sedetti vicino a lei.

"Ti piaccio?" le chiesi alzandole il mento.

Lei annuì in preda alle lacrime.

"Non c'è niente di male charlotte, perché non puoi ammettere a te stessa che noi due non siamo soltanto un disastro? Che possiamo stare insieme?"

Mi guardó negli occhi.

"Da quando ti ho conosciuto ho capito che tu eri diverso , avevi visto la ragazza umana nella prostituta che ero. Sei sempre stato dolce ma ultimamente sei possessivo... Perché?"

Mi sentii molto in colpa a quel punto.

" non riesco più a stare senza te, scusa" abbassai lo sguardo.

Lei si asciugò le lacrime mise le braccia attorno il mio petto e la mia schiena, poggiando la testa sulla mia spalla.

"Scusami se sono dura con me stessa"











HomelessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora