Edward mi stava trascinando via dal dormitorio maschile. Volevo reagire ma non riuscivo ad emettere suoni di alcun genere.
Sentivo i passi pesanti del mio fidanzato, che si avvicinava sempre di più alla moto.
Mi porse il casco e io lo prendo in mano.
Non ho le forze per infilarlo. Così Edward mi prende la mano e mi tracina a se. Un gesto semplice, che però nasconde tante cose. Chissà quante volte mi ha abbracciata, baciata e accarezzata, nascondendomi tutte le cose che avevo appena scoperto! Non riuscivo a sopportare un tale comportamento. Mi avevano preso in giro entrambi!
In questo momento, il mio istinto, mi dice di andarmene immediatamente. Ma non posso...sono a piedi.
Allora mi stacco dall'abbraccio e salgo sulla moto. Sono intenzionata a farmi portare nel mio dormitorio e di partire la mattina seguente. Dimenticando il mio fidanzato, dimenticando Nick, dimenticando che mo fratello mi ama, quindi devo ricominciare la mia vita da capo...e questa volta volta voglio davvero che sia perfetta.
Per tutto il tragitto dormitorio-dormitorio, non ho fatto altro che pensare...ma non dovevo, forse penso troppo.
Scesi dalla moto appena si era fermata davanti alle scale. Senza dire niente mi stavo dirigendo alla mia camera, dove avrei trovato Betty.
Qualcosa, o meglio qualcuno, mi fermò e mi riportò indietro.
"Non puoi...andartene via per sempre...io non potrei vivere..." disse quasi piangendo Edward. Lui poteva capirmi, ma non potevo rimanere li con James, Nick e per un periodo non potevo stare nemmeno con lui.
"Mi-mi dispiace..." dissi iniziando a correre per le scale. Edward era rimasto fermo non mi stava seguendo. Una parte di me avrebbe voltuto che venisse, ma l'altra, quella più forte, diceva che era meglio così, senza ultimi baci o abbracci.
Ma come spesso succede, vince la parte debole.
Mi precipito fuori dalla stanza e corro giù per le scale. Quando arrivo fuori, la moto non c'è...se ne è andato. Mi ha lasciato per sempre. Risalì in camera.
Poco dopo arrivò Betty.
"Hei! Come v..?! Aspetta! Stai facendo le valige?!" mi chiede fermandosi di colpo.
Non le risposi. Mi dispiaceva trattarla così.. Ma dovevo andarmene senza rimpianti, anche a costo di far star male i miei amici. Ma gli amici servono proprio a questo! Ti danno una mano sempre, anche quando vuol dire rinunciare a te.
"Niente?! Stai facendo le valige! Cosa ti ha fatto?!" chiese urlando.
"Non mi ha fatto niente! Te lo giuro!"
"Allora chi??" era troppo intelligente Betty.
"Non lui..."
"Ma se non ti ha fatto nulla...perché te ne vai e lo lasci?!"
"Non lo lascio...vado via per un po'..."
"E credi che non dispiaccia a nessuno?! Non ci pensi a me? A Edward? A James?!" quello non doveva dirlo.
"Ed è proprio per colpa di James che me ne vado!" confidai a Betty.
"Cos'è successo? Non ti ha mai trattata male...è sempre stato più di un fratello!"
"Anche tu con questa storia?! Lui è mio fratello, non siamo nient'altro..." dissi abbassando la voce.
"Cos'è successo con James?!" chiese lei venendomi vicino.
"Niente..."
"Oddio! Esme se non parli non esci da questa stanza...non con le tue gambe.." mi minacciò Betty puntandomi un dito contro.
"James...mi ha detto che mi ama! Capisci?! Capisci perché devo andare via da qui?! Edward sapeva tutto! Voglio andarmene per un po', non per sempre!" dissi piangendo. Betty mi abbracciò .
"Non me lo aspettavo...mi dispiace..."
"Anche a me...ma ora vado. Non voglio perdere l'aereo."
"Ma non vai dai tuoi?"
"Ma così James mi troverebbe subito...vado in America. Non dirlo a nessuno! Te ne prego!" detto questo la salutai con un abbraccio e andai fuori dal dormitorio.
Sarei andata in motorino fino all'aeroporto. Volevo vedere New York da sempre...ma non c'ero mai andata. Ora ne avevo la possibilità.
Avrei trovato un lavoro e un appartamento. Magari avrei trovato dei nuovi amici. Magari deciderò di rimanere lì per sempre... Per tutta la vita. Sapendo che i miei amici (Edward e James) e la mia famiglia, avrebbero continuato a vivere all'infinito senza di me.
Sarei morta distante da loro...da Betty, perfino da Richard!
Però dovevo farlo."Signorina..stiamo atterrando."
Dice gentilmente l'hostess.
Aprì gli occhi e mi accorsi di essere sdraita affianco ad un ragazzo bruno, che mi stava fissando.
"Ehm...ciao!" disse porgendomi a mano.
"Ciao" dissi io.
"Mi chiamo Josh" disse sorridendo.
"Piacere, sono Esme... Da quanto sto dormendo?" chiedo confusa.
"Da quasi tutto il viaggio...ad un certo punto mi ha anche abbracciato." disse diventando tutto rosso.
"Oh..scusa! È che...niente!" dissi. Non lo conoscevo nemmeno...perché gli avrei dovuto raccontare tutto?!
Ma avevo davvero bisogno di parlare con qualcuno.
"Ti potrò sembrare pazza...ma posso raccontarti tutto quello che mi è successo?" gli chisi mentre ci alzavamo dai seggiolini dell'aereo.
"Non mi sembri pazza! Dimmi..."
Disse Josh mentre mi aiutava a scendere.
Dopo avergli raccontato tutta la storia (non avendogli detto che il mio fidanzato e mio fratello, come il resto della mia famiglia, erano immortali), mi accorsi che eravamo in un appartamento.
"Ma dove siamo?" chiesi.
"Siamo a casa mia...mi è sembrato di capire che tu non sapessi dove andare. Così, visto che ho una camera per gli ospiti, magari ti puoi fermare per un po'...ma se non vuoi."
Mi aveva ascoltato senza dire niente, mi aveva aiutato a sfogarmi e non aveva interferito. Mi sembrava anche un tipo a posto e devo dire che era anche simpatico.
"Oh grazie! Se per te non è un problema!" dissi felice.
"No che non è un problema!" disse mentre mi faceva vedere la camera.
La mia era collegata alla sua tramite una porta.
Era arredata con gusto. Le pareti beige, e i mobili intonati.
Era magnifica. Mi girai e vidi Josh che mi guardava.
"Adesso di faccio vedere il resto della casa!" mi informò prendendomi a braccetto.
C'erano anche una cucina, un salotto , la sua camera e due bagni.
Era davvero una bella casa! E pensare che ci avrei vissuto per un po'.
Ma cosa mi salta in mente? Non so nemmeno il cognome di Josh!
Ma era una persona a posto...per una settimana poteva andare bene.
"Grazie per l'ospitalità... Ma mi chiedevo quale fosse il tuo cognome.."
Dissi mentre mi mettevo una mano tra i capelli.
"Oh certo! Mi chiamo Culligan, Josh Culligan!" disse mentre mi guardava.
"OK..." dissi. Poi calò un silenzio imbarazzante. Non sapevo cosa fare...non lo conoscevo.
"Cosa ti va di mangiare?" chiese lui spezzando il silenzio.
"No saprei. Cosa ti piace?"
"Be'...quello che mi piace...la pizza!" disse lui.
"Certo! Anche a me piace molto!" dico mentre prendo la mia valigia.
Mi disse che avrebbe ordinato la pizza. Io nel frattempo mi sarei sistemata in camera mia.
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INFINITAMENTE NOI 3
FanfictionQuesta (dovrebbe) essere la fine della mia storia. L'ho iniziata con "infinitamente noi", proseguita con "infinitamente noi 2" e la concluderò con questo..."infinitamente noi 3" Questo capitolo della storia, si svolgerà nel college di Liverpool (com...