CAPITOLO 14

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Ero a casa di Nick.
Mi aveva detto di aspettarlo a casa sua.
Era in giro con Jess, dovevano comprare il vestito per Nick.
Jessica avrebbe indossato il suo da damigella.. la stessa cosa Betty.
È dall'altra sera alla cena a casa nostra che non la vedo. Chissà cos'è successo.
Prendo il telefono e provo a chiamarla..uno, due, tre, quattro squilli. Non risponde.
Proprio in quel momento la porta si apre.
Meno male! Era da quindici minuti che li aspettavo.
"Nick, Jessica! Quanto ci avete messo?!" Urlai mentre andavo alla porta.
"Ciao Esme..pensavo che Nick e Jessica fossero già tornati" era Josh.
Lo avevo visto in questi giorni, ma non avevamo parlato.
"Lo pensavo anch'io!" Dissi girandomi.
Mi sentii prendere per un braccio.
"Esme..possiamo parlare?" Chiese Josh gentilmente.
"Fai in fretta.." dissi acida.
Ero ancora arrabbiata con lui. O forse ero più arrabbiata con me stessa.
"Non volevo che andasse così..mi dispiace per tutto. Non ti voglio creare problemi, ma devo dirti tutto quello che provo, così, se non mi vorrai me ne andrò per sempre.." era sincero.
Lo guardai per spingerlo a continuare.
"Io ti aspetterò sempre. Ti aspetterò come si aspettano i messaggi importanti. Come si aspettano gli abbracci. Come si aspettano i baci.
Perché ne vale la pena. Ti aspetterò ancora. Ancora per sempre.." Disse questa frase con sincerità, mi guardava con quei due bellissimi suoi occhi azzurri.
Mi persi per un attimo in quelle parole.
"Mi dispiace..ma io amo Edward. E ora aspetto un bambino da lui..sappi che sei un amico e che ti voglio bene.."
"Io invece ti amo..bel casino!" Cercò di sdrammatizzare. Lo abbracciai.
"Mi dispiace..ma so che un giorno troverai una ragazza che ti amerà e che vorrà passare tutto il resto della vita con te.." dissi.
"Il fatto è quello..io sono immortale. Nessuno potrà mai stare con me per sempre.." questa frase mi fece riflettere. Io prima o poi sarei morta.
mentre la mia famiglia sarebbe rimasta viva per sempre. Così Edward e Tris.
Io ero solo di passaggio. Ero un essere umano qualsiasi..senza un grande ruolo fondamentale nella vita della gente. Io ero una mortale.
mi staccai dall'abbraccio e presi la mia borsa. Senza dire una parola.
"Esme..ho detto qualcosa?" Chiese preoccupato Josh.
"No..figurati. Dì a Nick e Jessica che sono dovuta andare a casa.." dissi chiudendo la porta dell'appartamento alle mie spalle.
Andai verso casa a piedi. Volevo camminare. Volevo pensare a come non sprecare nemmeno un momento della mia esistenza.
Dopo dieci minuti mi ritrovai davanti al pub di Edward. Senza pensarci due volte vi entrai e andai al bancone.
Lì c'era il collega di Edward.
Entrare in quel pub mi faceva tornare indietro a qualche mese prima..quando, quella sera, conobbi Edward e lui mi baciò per la prima volta.
"Esme..cosa ci fai qui?" Chiese Edward abbracciandomi.
"Volevo parlarti." Dissi mentre lo prendevo per mano e portavo fuori dal locale.
"Cosa succede?" Chiese preoccupato.
"In effetti niente.."
"Allora perché sei venuta qui?" Mi abbracciò.
"Perché io un giorno morirò..e tu e nostra figlia no.." dissi iniziando a piangere.
"Ma questo succederà fra un bel po' di anni!" Disse stringendo di più la presa.
"Ma io voglio rimane per sempre con voi!"
Lui non rispose.
"Non voglio lasciati..capisci? Tu per me sei tutto. E non potrei morire sapendo di lasciare te e Tris da soli.."
Stavo letteralmente singhiozzando in mezzo alla strada, in mezzo agli sguardi scettici dei passanti.
"Non devi pensare a queste cose..una soluzione c'è sempre!" Disse quasi in un sussurro.
"E quale sarebbe?"
"Non lo so" ammise triste.
"E se..mi trasformassi anche io?" Azzardai. Non ne avevamo mai parlato..e quindi non sapevo che reazione avrebbe avuto.
"Tu non rinucerai mai alla tua mortalità per me..mai" Disse duro.
"Però posso rinunciare a te?" Chiesi nascondendo la faccia nell'incavo del suo collo.
"Si..Ma tu per mano mia non ti trasformerai mai.." Disse mentre mi allontanava da se.
"Devo andare a finire le ultime cose e poi vengo a casa..Mi aspetti dieci minuti?" Chiese dolcemente.
Io annuì. Non potevo fare altro che annuire.

Edward
Esme mi aveva appena detto che voleva diventare immortale per rimanere per sempre con me e il bambino.
Quando arriverà il momento, io sarò il primo a stare male e soffrire.
Ma non la avrei condannata a vivere una vita dove bisogna trasferirsi ogni dieci anni. Lei non si meritava tutto questo..lo so.
Dovevo trovare una soluzione.
Entrai nel pub e salutai Tom (il collega di Edward) e poi uscì per andare da Esme.
Lei non c'era. Cercai lei e i suoi pensieri ovunque..cercai persino quelli del bambino.
Ma niente.
Nessuna traccia di lei.
Magari era andata a casa.
Presi la moto e andai verso la piccola villetta.
Appena aprì corsi al piano di sopra. In camera e in bagno non c'era.
Scesi le scale e cercai in cucina.
Sul tavolo c'era un bigliettino.
Lo aprì e lessi messaggio contenuto in esso.

-Caro Edward,
Se stai leggendo questa lettera è perché sei già corso a casa per cercarmi. Non sprecare le tue forze in vano. Sono appena partita per New York con Josh, il vero padre del bambino. Infatti lui oggi ha dichiarato i suoi sentimenti e mi ha detto di essere lui il padre. Mi dispiace di averti preso in giro per tutto questo tempo.
Spero che tu possa capire un giorno.

P.s
Non cercarmi...io sono partita per ricominciare la mia vita con mio figlio e suo padre.

Esme

Rilessi la lettera almeno dieci volte.
Il mondo mi crollò addosso.
Esme mi aveva lasciato.

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