CAPITOLO 9

51 8 0
                                    

"Ti rendi conto? Mi ha detto chiaramente che non si fida di me! Ora come faccio IO a fidarmi di lui?!" Dico a Nick.
Ero a casa sua da ormai due giorni.
Edward non mi aveva chiamato.
Devo dire che questa volta ha fatto bene a non contattarmi...lo avrei ucciso. Credo che si sia arrabbiato molto.
"Ma devi capire lo hai quasi tradito..." Disse tranquillamente Nick.
"Lo so..Ma io volevo ricominciare! Pensavo che ci fossimo lasciati!"
"Lo sapevi che non vi eravate lasciati!" Urla lui.
"Nick! Non urlare con me!"
"Scusa hai ragione...ma devo dirti una cosa e non so come la prenderai..!" Disse passandosi una mano tra i capelli.
"Dimmi!"
"Mi sono innamorato!" Disse tutto d'un fiato.
"Lo so!" Dissi sorridendo.
"Come?"
"Di Jessica!" Iniziai a ridere.
"Ma come fai a saperlo?" Chiese stupito.
"Diciamo che ho occhio.." ricominciai a ridere sonoramente.
"Ok...cosa ne pensi?" Chiese mentre si alzava dal divano e camminava in tondo.
"Che state bene insieme..E che dovresti dirle tutto!"
"Lo farò!" Prese coraggio e andò in camera sua.
Ero rimasta da sola in sala.
Mi stavo per alzare quando mi suonò il telefono.
Guardai il display e vidi il nome di Edward. Se mi stava chiamando voleva dire che si era pentito.
Risposi con più calma fossi in grado di usare.
"Pronto?" Disse.
"Dimmi Edward.." dissi fredda.
"Devi tornare a casa..devo dirti una cosa.." Disse vago e preoccupato.
"Perché?" Dissi scontrosa.
"Perché dobbiamo parlare.."
"Dimmi il motivo..io comunque volevo andare di nuovo a New York..per iscrivermi all'università in America!" Dissi quasi urlando.
"No..Non te ne puoi andare!" Urlò dall'altra parte del telefono.
"Non mi comandi..vado dove voglio"
"Non puoi andare dove vuoi nelle tue condizioni!" Disse..non so bene come.
"Quali sono le mie condizioni?" Chiesi iniziando a piangere.
"Il giorno che te ne sei andata, sono arrivati i risultati delle analisi..però non te lo voglio dire per telefono..ti prego vieni a casa, o andiamo al parco! Ma ti prego..parliamone insieme." Disse con voce dolce.
"Al parco fra mezz'ora.." dissi e poi riattaccai il telefono.
Iniziai a piangere. Lo sapevo che avevo una malattia.

******

Edward
Stavo aspettando Esme al parco.
Sapevo che sarebbe arrivata prima o poi.
Mi siedo su un altalena e la aspetto.
Dopo pochi minuti la vedo arrivare.
Mi alzo e le vado in contro.
La abbraccio e lei inizia a piangere appoggiata alla mia maglietta.
"Esme...cosa succede?" Chiedo mentre la accarezzo.
Non risponde.
"Andiamo a sederci sulle altalene?" Chiedo.
Lei annuì e la presi per mano. Lei guardò la nostre mani intrecciate e mi sorrise debolmente.
Una volta seduti iniziai a parlare.
"Esme..come ti ho già detto sono arrivati i risultati...e non è nessuna delle tu ipotesi.." dissi mentre le tenevo la mano.
"Lo so.." Disse piangendo.
"Cosa succede?"
"Cosa succede?! Sono malata!" Disse piangendo.
"Chi te lo ha detto?" Chiesi con calma.
"Tu!" Disse stringendo la mia mano.
"Non sei malata" dissi sorridendo.
Lei si girò e mi guardò confusa.
"Non sono malata?" Chiese senza parole.
"Si..sei sana come un pesce!" Dissi ridendo.
Lei si alzò di colpo e iniziò a correre per tutto il parco.
Io la seguì e la bloccai contro un albero. Misi le braccia intorno alla sua testa..E le mani appoggiate al tronco.
"Però non puoi correre..!" Dissi dandole un lieve bacio.
Lei ricambiò e anzi! Lo rese magnifico come ogni volta.
"Perché non posso correre?" Chiese curiosa.
"Perché..." iniziai.
"Perché?" Mi incitò lei.
Quei suoi maledetti occhi mi levavano la parola ogni volta che si incontravano con i miei.
"Perché sei incinta.." dissi tutto d'un fiato.
Lei mi guardò perplessa per almeno dieci secondi.
"C-cosa?" Chiese iniziando a respirare profondamente.
"Sei Incinta..Anzi, Siamo incinti!" Dissi sorridendo.

Esme
Non potevo essere incinta!
Avevo 18 anni!
Il mondo era diventato troppo piccolo, mi sentivo sola..anche se sola non ero.
Poi Edward era immortale..Magari il bambino sarebbe stato anche lui.
"Ma come è possibile?!" Dissi tra me e me.
Edward mi guardò con uno sguardo dolce e protettivo.
Non riuscivo ad emettere un suono.
Nemmeno il più assurdo.
"Esme..stai tranquilla! Si sistemerá tutto.." Disse Edward dandomi un bacio delicato e significativo.
Ricambiai.
"Ok.." Dissi per poi scoppiare a piangere.
Lui mi abbracciò e mi dondolò tra le sue braccia.

******

Stammo tutti il pomeriggio al parco.
La maggior parte del tempo lo abbiamo passato a guardarci e coccolarci.
Non parlammo molto.
E soprattutto della gravidanza.
Lui era felice..come non capirlo, sarebbe diventato presto padre..ma io sarei diventata presto madre.
Non volevo!

"Andiamo a casa?" Chiese mentre mi prendeva per mano.
"Si"
Mi portò a casa di Nick.
"Ma non a casa tua?" Chiesi triste..forse, dopo tutto quello che avevamo scoperto, lui non mi aveva ancora perdonato.
"Dopo ci andiamo..ma prima devi prendere le tue cose. giusto?"
Disse mentre si levava il casco.
"Giusto..scusa" dissi sussurrando.
Mi stavo allontanando ma lui mi fermò.
"Esme..non dire niente a nessuno. Glielo diremo insieme.." Disse prima di darmi un bacio sulla guancia.
"Certo." Dissi e mi allontanai.
Quando entrai in casa trovai Nick e Jessica che parlavano.
"Hei Esme! Dove sei stata?!" Chiese Jessica venendomi in contro.
"Al parco" le risposi.
"Da sola?!" Continuò Nick.
"No" dissi.
"Esme..cos'è successo?" Chiese Jessica.
"Niente" dissi mentre salivo al piano di sopra.
Sentì la porta d'entrata sbattere.
mi affacciai alla finestra e vidi Edward che parlava con Nick.
Continuai a fare le valige e dopo aver finito mi diressi al piano di sotto, dove trovai Edward seduto al tavolo.
"Ciao" Disse venendomi in contro.
Non risposi.
"Cosa cazzo è successo?!" Urlò Jessica.
"Niente!" Disse Edward.
"Non ti credo..dimmi cosa sta succedendo!" Disse Nick.
"Nick davvero..lascia stare. Vi racconto tutto un'altra volta." Dissi con lo sguardo supplichevole.
Lui annuì e Jessica fece lo stesso.
"Edward..andiamo!" Continuai prendendo una valigia, che però Edward mi levò subito dalle mani.
Non voleva che facessi sforzi.

******

"Cosa ti va di mangiare?" Chiese Edward dandomi un bacio a stampo.
"Non sono malata!" Protestai guardandolo.
"Hai ragione! Sei Incinta però!" Disse mentre mi prendeva in braccio e mi posò sopra le sue gambe.
Rimanemmo in quella posizione per un po', finché non mi addormentai.

Mi risvegliai alle tre del pomeriggio.
Edward era affianco a me.
"Ciao! Hai dormito tanto!" Disse.
"Già..Edward, tu sei felice di questo bambino?" Chiesi ancora assonnata.
Lui mi guardò per un attimo poi rispose.
"Non potrei essere più felice di così..mi hai fatto diventare l'uomo più felice di tutta la terra. Grazie" disse.
A quelle parole persi un battito.
Diceva sempre la cosa giusta nel momento giusto.
Ero fortunata.
"Ok" dissi baciandolo.
"Tu invece non sei felice..e ti capisco. Hai solo 18 anni. Dovevamo stare più attenti! Ma ti prego..teniamolo!" Disse prima di baciarmi.
"Non mi era neanche passato per la testa.." dissi sinceramente.
Lui sorrise. "Lo so..".
"Ora però la smetti di leggermi nel pensiero?" Chiesi spazientita.
"No...non la smetterò mai! Poi ora sento anche i pensieri del bambino." Disse accarezzandomi la pancia.
"Cosa?"
"Si..lui, ora ora pensando" Disse dandomi un bacio a stampo sul ventre non ancora gonfio.
"E cosa?"
"Non lo so..è ancora molto piccolo!" Disse sorridendo.
Io sorrisi e lo abbraciai.
"Ma quindi sai già se è un maschio o una femmina?" Chiesi allegra.
"Si.." Disse stringendomi a se.
"Non me lo dici?" Gli diedi un piccolo pugno.
"No" Rise.
"Perché?" Dissi accigliandomi.
"Perché prima dovresti sapere un'altra cosa.." Disse guardandomi.
"Dimmi"
"Ecco..la gravidanza non durerà come le altre..perché il bambino è come me."
"Cosa? E quanto tempo dura allora?" Chiese alzandosi.
"Più o meno tre mesi.." Disse tranquillamente.
Cosa?! Avevo tre mesi?
Non rispondevo.
"Esme..lo so che può sembrare strano..ma è meglio così!" Disse Edward prendendomi la mano e stringendola con la sua.
"Ora siamo una famiglia" Disse.
Non potevo credere di aver sentito quelle parole.
"Quindi..io volevo chiederti se mi concederesti lo straordinario onore, di diventare, per sempre, mia moglie.." Disse mentre scendeva dal letto e si inginocchiava davanti ad esso.
Io non respirai per almeno tre secondi.
Edward mi aveva appena proposto di diventare sua moglie!
Sarebbe stata una cosa bellissima, se solo non lo avesse fatto perché aspetto un figlio.
"Edward..io non voglio sposarmi a 18 anni" dissi mentre scendevo anche io dal letto.
Lui mi guardò perplesso e confuso.
"Non vuoi sposarmi?" Chiese a bassa voce.
"Non ora.." dissi mentre mi avvicinavo a lui. Il suo sguardo era vuoto, privo di ogni emozione.
"Mi dispiace..ma voglio prima finire la scuola!" Dissi sorridendo.
Lui annuì.
"Appena sarò completamente convinta di essere abbastanza matura, ti sposerò." Dissi per poi dargli un bacio. Lui ricambiò.
"Mi dispiace..avrei dovuto pensarci!"
Disse abbracciandomi.
Lo guardai e poi mi feci cullare tra le sue forti braccia.

INFINITAMENTE NOI 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora