CAPITOLO 16

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Esme
"Finalmente ti conosco!" Disse una voce femminile alle mie spalle.
"C-Chi sei?" Balbettai girandomi.
Ero ancora in quella stanza al buio.
"Il mio nome è Alice" Disse spazientita.
"E chi sei?"
"Sono il tuo peggior incubo" sibilò a denti stretti.
"Cosa vuoi da me?" Chiesi mentre provavo ad alzarmi in piedi.
Non so nemmeno più da quanto tempo ero rannicchiata in quella posizione.
"Da te assolutamente nulla..anzi, voglio che tu stia lontana da mio figlio.." Disse prendendomi per un braccio e accendendo una luce.
Ci misi un attimo ad abituarmi alla luce. Quando misi a fuoco mi trovai davanti ad una donna bruna e magrolina.
Aveva gli occhi verdi..proprio come quelli di Edward.
"Hai capito?!" Chiese con tono duro.
"No..Non capisco" dissi cercando di lasciare la sua presa.
"Allora ti spiego per l'ultima volta..presta attenzione.
Mio figlio non può stare con te!
Non può sposarsi con un'umana!
Soprattutto se quell'umana è figlia di Edward e Cat.." Disse alzando la voce.
"Cosa intendi? Cosa hanno fatto i miei genitori?" Avevo paura della risposta.
"Non te lo hanno detto?!" Chiese stupita.
"A dir la verità no!" Dissi sedendomi.
"Io sono nata il 27 maggio del 1600. I miei genitori, Alan e Julie Hale, erano umani, come me dopo tutto.
Ero una studentessa del college di Liverpool. Come tante altre. Eppure, il 12 novembre del 1619, mentre frequentavo il mio ultimo anno, venni trasformata in una grotta che si trova a poca distanza dalla scuola.
Mi sentivo isolata da tutti..perché ero l'unica in quel periodo..l'unica ad essere immortale!
Essendo più sensibile, più intelligente, più..più speciale, sentivo i pensieri squallidi e superflui degli esseri umani. Mi disgustavano.
Gli immortali iniziarono ad espandersi e gli umani iniziarono a odiarci..a disegnarci come mostri, demoni e spiriti.
Il mio desiderio di uccidere tutti gli umani, crebbe ancora di più.
Volevo trasformare il mondo in un posto migliore..in un mondo immortale.
Il secolo scorso trasformai tuo padre.
Pensavo che con lui, creando un esercito, sarei riuscita nel mio intento.
Ma non fu così..tua madre venne trasformata da tuo padre e, insieme a lui, mi umiliarono, dicendo che non volevano aiutarmi.
Capisci che io avevo bisogno di loro..Erano degli immortali puri.
Erano perfetti. Dopo averli lasciati andare, mi sposai con Harry.
Ebbi tre figli: Edward, Nick e Camilla.
Per un po' misi da parte il desiderio di vendetta sulla specie umana. Ma poi, pochi giorni fa, mi giunse una voce.
Si diceva che Edward, il mio primogenito, voleva sposare, a giorni, un'umana. Avrei disapprovato il matrimonio in qualsiasi caso...ma sapendo chi fosse l'umana..Dovevo per forza impedire questa cosa.
Decisi quindi di tenerti d'occhio per un po' per scoprire i tuoi punti deboli.
Purtroppo li ho capiti solo in parte.
Dimmi: cosa centra Josh in tutto questo?" Mi raccontò tutto d'un fiato.
"Niente..Assolutamente nulla" dissi.
Era vero. Lui non c'entra niente con me e Edward.
"Allora perché pensi che sia il padre?"
Chiese guardandomi con aria curruciata.
"No..Non lo penso!" Dissi iniziando a piangere.
"Quindi la bambina è di Edward?" Chiese con aria interrogativa.
Annuì.
Lei sorrise e si alzò di scatto.
"Ma come fai a non essere felice per tuo figlio?! Tra poco diventerà padre e tu mi vuoi uccidere.." dissi con quel poco fiato che avevo in gola.
"Hai ragione solo fino ad un certo punto. Sono felice che mio figlio diventi padre..ma io non voglio ucciderti." Disse guardandomi con aria di superiorità.
"Cosa vuoi allora da me?" Chiesi.
Si avvicinò lentamente e mi prese la mano sinistra.
La guardò per un minuto e poi la morse.
Mi immobilizzai all'istante. Sentivo un dolore lancinante alla mano, che si espandeva per tutto il braccio, fino alle spalle. Sentivo un peso sul cuore.
Era come se tutto il mondo si stesse allontanando da me.
Tutto era sfumato.
Nessun colore era più al suo posto.
Tutti i rumori scomparvero per essere sorpassati da ronzii fastidiosi.
Ad un certo punto il peso sul cuore scomparve. E non sentii più nulla. Nemmeno i miei battiti.
Ero morta.

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