CAPITOLO 10

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Una settimana dopo
Ero ormai abituata alla gravidanza e iniziavo a volere bene a Tris.
Secondo me è una femmina..Edward non me lo vuole dire, così ho già scelto il nome.
Tris..non pensavo di avere una figlia a 18 anni.
Edward non mi aveva più chiesto di sposarlo. Aveva capito che dovevo/volevo aspettare.

"Amore! Come va?" Chiese Edward entrando in casa.
"Bene!"
"E Tris?" Chiese. Sembrava divertito.
"Perché ridi?" Chiesi scocciata.
"Niente.." si avvicinò a mi baciò con passione.
"Mi devi dire qualcosa?" Chiesi sospettosa. Stava facendo troppe cosa melense.
"Si"
"Ti ascolto"
"Sta sera faremo una cena, con Nick, Jessica, tua madre, tuo padre e tuo fratello..con ovviamente camilla." Disse. Sembrava preoccupato.
"Perché? Ora si vede un po' la pancia!" Dissi. Pensavo lo volessimo tenere nascosto!
"Lo pensavo anche io..Ma dobbiamo dirlo a qualcuno! Quando lo verranno a scoprire da soli..non sarà una bella cosa!" Disse abbracciandomi.
"ok". Aveva ragione. Non potevamo tenere nascosto a lungo tutto questo guaio..anche se ormai io amavo il mio guaio.

******

"Tesoro? Sei pronta?" Chiese gentilmente Edward dal piano di sotto. Fisicamente ero pronta. Ero già vestita e pettinata..ma psicologicamente non lo ero assolutamente.
Avrei dovuto confessare a sei persone che ero incinta di un'immortale! Anche loro lo erano..ma magari speravano che prima di fare una figlia io mi fossi sposata e avessi un lavoro.
Devo sempre fare le cose complicate!
"Arrivo" dissi mentre scendevo le scale.
"Sei sempre più bella!" Disse Edward avvicinandosi a me.
"Dobbiamo andare! I miei si staranno già preoccupando! Poi arriviamo in ritardo!" Dissi aprendo la porta d'entrata.
Lui mi seguì a testa bassa.

*****

Quando arrivammo davanti a casa dei miei presi un lungo e profondo respiro. Dovevo stare tranquilla. Avrebbero capito. O almeno mia madre! Scesi dalla macchina.
Edward mi raggiunse alla velocità della luce e lo presi a braccetto.
È possibile essere felici e tristi nello stesso momento? Ora io mi sento così..
Bussammo alla porta e venne ad aprirla mia madre.
"Ragazzi! Vi stavamo aspettando! Sono già tutti arrivati!" Disse sorridendo.
Ragazzi..quella parola non riuscivo più a sentirla. Ormai io sono una madre..e non mi sento al mio posto con la parola ragazza. Ora lo dovranno capire i miei amici e parenti.
Vedendo che io non rispondevo, Edward rispose al posto mio.
"C'era un po' di traffico, signora Pattinson" impeccabile.
"Oh...non mi chiamare per cognome! Ci possono tranquillamente scambiare per amici!" Disse lei facendoci entrare.
"Esme..tutto a posto?" Chiese prendendomi per mano, dopo che Edward era andato in salotto dagli altri.
"No" dissi iniziando a piangere.
"Cosa succede?" Mi stava portando nello studio di mio padre.
Lì avremmo potuto parlare tranquillamente.
"Siediti e racconta" Disse.
Mi sedetti. Non sapevo cosa dire o da dove iniziare.
"Edward ha fatto qualcosa?" Chiese preoccupata.
"In un certo senso" dissi piangendo.
"Esme se non parli non capisco!" Disse alzandosi e vendo da me.
"Sono incinta" dissi in sussurro.
Mia madre mi guardò perplessa per almeno dieci secondi.
Secondi che a me sembrarono anni.
"Esme.." Disse. Sembrava preoccupata per me.
Mi abbracciò ancora più forte di prima.
"Il padre è Edward?" Chiese scostandomi un ciuffo dalla faccia.
"Si..credo" ammisi. Era da un po che pensavo che magari il padre fosse Josh. Quella sera ero ubriaca..lui ha detto che non è successo niente.
Ma come faccio a sapere che non è così? Però c'è il fatto che Josh non è immortale. E il bambino si.
Questa cosa mi dava più tranquillità.
Io amo Edward..e non voglio che mi lasci.
"Edward lo sa?"
"Si..me lo ha detto lui"
Mia madre annuì e mi fece alzare.
"Asciugati le lacrime che andiamo a mangiare" Disse mia madre.
Ma non era arrabbiata?
Mio padre non l'avrebbe presa bene.
Feci quello che mi disse.
Quando uscimmo dallo studio e Andammo in cucina, Edward mi guardava stupito. Aveva sentito tutta la conversazione.
Andai da lui a lo abbraciai.
Non dovevo piangere.
"Esme! Da quanto è che non vieni a trovarci?" Chiese mio padre avvicinandosi.
Era strano chiamare papà, un uomo, che dimostrava la mia età.
"Da un po'" dissi abbracciandolo.
Lui si scostò e lasciò il posto avvicinandosi James.
L'ultima volta che gli avevo parlato avevamo litigato.
Lo abbraciai come se niente fosse.
Nessuno doveva sospettare nulla.
Quando ci staccammo lo guardai come se mi stesse uccidendo.
Effettivamente mi stava uccidendo dentro. L'unica certezza che avevo, durante tutti i problemi che ho dovuto affrontare era lui! Lui mi avrebbe sempre appoggiata..e invece guarda cos'è successo.
Sono costretta a scegliere tra mio fratello e il padre di mia figlia.
Era abbastanza ovvia la risposta..o almeno per me.
"Andiamo a tavola?" Mia madre provò a smorzare la tensione che si era sviluppata in quei pochi minuti.
Mangiammo tranquillamente.
Edward era attento ad ogni conversazione e, credo, anche a tutti i pensieri.
Io provavo a non alzarmi e andarmene..volevo andare in camera mia a piangere.
Sapevo che prima o poi lo avrebbero scoperto..ma non mi aspettavo di dover pensare ad affrontare questo discorso..ora!
Edward mi strinse la mano. Sapeva che ero più agitata di lui.
Gli sorrisi e mi girai perché mio padre mi chiamò.
"Esme..come mai questa cena?" Chiese. Si vedeva che 'moriva' dalla voglia sapere il motivo vero..E non una semplice visita di cortesia.
"Be' ecco.." dissi sussurrando.
"Ovvio che ci fa piacere!" Aggiunse sorridendo. Non sospettava niente.
Presi tutto il coraggio che avevo e parlai.
"Sono incinta" dissi. Forse mi ero sentita solo io..perché tutti rimasero immobili come erano un momento prima.
"Cosa?" Chiese con cautela mio padre.
"Tranquillo..andrà tutto bene" Disse mia madre prendendolo per mano.
"Andrà tutto bene" Continuò lei.
Mio padre sembrava non credere ancora a quello che aveva sentito.
"Mi dispiace" dissi iniziando a piangere. Edward strinse la presa alla mia mano.
"Davvero..non volevo che andasse così" dissi tra buon singhiozzo e l'altro.
Mio padre non rispose. Mi continuava a fissare. Dopo un po' vidi il suo sguardo posarsi su Edward.
"Sei Incinta.." disse come se fosse uno scherzo.
"Si.." Dissi toccandomi la pancia.
Oramai era un movimento riflesso.
Mio padre continuava a fissarmi.
Ma non era l'unico. James mi guardava dritta negli occhi.
Non si muoveva. Mio padre per lo meno respirava.
"Vi prego dite qualcosa."
"Cosa dovremmo dire?" Chiese pacatamente mio padre.
"Non lo so" ammisi.
"Non sono arrabbiato con voi.." Disse infine lui.
"Sono solo un po' deluso..ma come faccio a non perdonarvi?" Disse infine sorridendo.
Mi girai e sorrisi ad Edward. Lui mi rivolse un sorriso meraviglioso.
Pensavo di sciogliermi da un momento all'altro.
Sentii un rumore assordante di posate che cadono.
Mi volto subito e vedo James alzarsi. Mentre si allontanava dal tavolo, tirò un pugno su di esso.
Sobbalzai e mi alzai a mia volta.
Stava andando al piano di sopra.
Lo seguì e mi chiusi in camera insieme a lui.
"James..Non pensi che sia ora di finirla?!" Chiesi stringendo i denti.
Lui si girò lentamente e mi riservò uno sguardo assassino.
"Rispondi" dissi andando verso di lui.
"Cosa dovrei dire?!" Urlò. Era furioso.
"Voglio delle spiegazioni! Quelle che aspetto da un mese!" Dissi puntandogli il dito indice al petto.
"Non ti devo nessuna spiegazione.." Disse abbassando la voce.
"Non capisco.." ammisi sedendosi sul Letto. Lui si mise affianco a me.
"Io ti amo..e ci sono rimasto male quando ho scoperto che eri incinta.." Disse in un sussurro.
Io gli presi la mano e lo guardai negli occhi.
"Devi capire che io amo Edward..tu sei mio fratello! Non avrebbe funzionato." Dissi. Mi pentì subito delle parole che avevo appena pronunciato. Lo stavo facendo star male.
"Lo so..Ma pensa che tu ami una persona e che lei sia incondizionatamente bella e,purtroppo, innamorata di un altro.
Cosa proveresti?" Chiese. Stava per piangere.
"Credo che farei quello che hai fatto tu..e ti capisco. Ma io ora aspetto un figlio da Edward. Io ti voglio un mondo di bene..Ma non posso lasciare che mio figlio cresca senza un padre..che è il ragazzo che amo" pronunciai questa frase con amarezza nella voce. Non avrei mai voluto di dover fare questo discorso a mio fratello.
Lui annuisce e tenta un sorriso.
"Mi dispiace davvero tanto." Dissi abbracciandolo.
"Credimi. Dispiace di più a me" Disse stringendomi ancora di più a lui.
Feci una risata e mi staccai da lui.
"Andiamo al piano di sotto? Non vuoi mica che mamma o papà soprano qualcosa!" Dissi aprendo la porta.
Lui si alzò e mi seguì al piano di sotto.
Quando arrivammo trovammo tutti allegramente seduti a tavola. Stavano parlando come se niente fosse.
"Allora? Avete chiarito?" Chiese mia madre.
Mi paralizzai. Con me anche James.
Edward ci guardò in modo strano.
"Si..l'ho perdonata" Disse ad un tratto James.
Io sbarrai ancora gli occhi. Ma cosa stava succedendo?
"Meno male..sono felice!" Disse entusiasta mia madre.
"Già" dissi andandomi a sedere.
Edward mi prese nuovamente la mano e mi Sussurrò all'orecchio qualcosa.
"Pensano che lui sia arrabbiato perché tu non gli hai detto di essere Incinta..e che lui diventerà diventato zio" Disse sorridendo.
Sentì il peso, che avevo sullo stomaco, andarsene.
Ero sollevata. I miei non sospettavano nulla.

*****

"Tornate a trovarci!" Disse mia madre mentre Edward metteva in moto la macchina.
Appena girato l'angolo mi sentì grande e matura.

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