Capitolo 1

726 41 11
                                    

Non so con quale coraggio oggi mi alzo e vado a scuola "alzati Ilà" sento una voce provenire dal piano di sotto, dovrebbe essere mio fratello, io vivo sola, quindi si è mio fratello, cosí mi precipito al piano di sotto "Giorgio" gli salto in braccio e gli allaccio le gambe in vita e le braccia al collo e lui mi tiene stringendomi dietro la schiena, poi mi mette giú.
Io:" che ci fai qui?"
Gio:" mi fermo qualche giorno. Adesso devi andare a scuola quindi fila di sopra a prepararti su"
Io:" mi accompagni tu?"
Gio:" certo" dice sorridendo.
Giorgio, come ho già detto, è mio fratello. Lui ha 24 anni e io 17, non sa il vero motivo per cui vivo solo e se lo saprebbe andrebbe a piacchiare a mamma e papà, non sa nemmeno che quando piove mi sento sola e piango, che la maggior parte delle volte dopo pranzo vado a vomitare, o che spesso mi taglio. No, lui queste cose non deve saperle sennò mi porterebbia via con lui, o da uno psicologo e l'idea non mi piace. A me servirebbe solo qualcuno che mi dimostri affetto, qulcuno che mi capisca, un migliore amico o un'amica, oppure un ragazzo ma io con la mia difficoltà a comunicare con gli altri non lo troverò mai.
Comunque mentre sono assorta in questi pensieri mi son già vestita e truccata. Ho indosso una felpa larga, lunga e nera, cappellino nero, skinny neri, scarpe nere 'quanti colori' esclamo tra me e me sorridendo appena. Indosso il mio solito zaino a spalline lunghe, prendo il mio Iphone e scendo giú "Gio, sono pronta.. Merda!" le cuffie, corro di sopra, le prendo e 'sfreccio' di sotto. "Giuro che ora sono pronta" Giorgio sorride "andiamo". Per fortuna oggi c'è mio fratello e per fortuna non devo salire su quell'orribile e schifoso pullman "eccoci" gli do un bacio sulla guancia e mi dirigo in classe, oggi sono arrivata tardi, sono già tutti seduti a fare lezione, suppongo. Faccio un sospiro profondo, busso ed entro "mi scusi il ritardo prof" in classe si alza un ghigno di risatine irritanti, ovviamente, nei mie confronti. "Prof perchè c'è -guardo il banco- un ragazzo accanto a me? Lo sapete che non voglio nessuno copagno di banco" la prof fa un sospiro, sa bene del mio problema ed è l'unica che piú o meno mi capisce "lo so, ma non c'era un posto -si avvicina e mi sussurra- prova a vederla come un occasione per farti un'amico" annuisco "pff! Comincierà a prendermi per il culo come tutti quanti e lei lo sa" sbotto, ma prof mi ha capita ma per non tirare a lungo la conversazione mi dice di andarmi a sedere, obedisco e mi siedo. "C-ciao" dico con un filo di voce "ciao" mi risponde il tizio. Sento già di non poter dire altro, cosí prendo ad ascoltare la spiegazione.
Fortuna che è appena cominciata "ehm -guarda sul registro- Sabatello, si venga a presentare" dice al ragazzo accanto a me. Il ragazzo fa piú o meno le mie stesse reazioni di quando devo andare alla cattedra gesticola con le dita e lentamente si sposta con la sedia dal banco per poi dirigersi verso la cattedra "Mi chiamo Giulio Elia Sabatello, ho 17 anni e mi sono trasferito da poco da Roma nord qui al centro per motivi personali" fa un sorrido sforzato, molto sforzato e viene a sedersi. "Ehm.. È andata bene, io non ho nemmeno parlato quando sono venuta qui" entrambi sorridiamo, abbiamo un non so chè in comune.

×××

Suona la campanella dell'intervallo prendo il mio pacchetto di Crekers (?) e li mangio, come al solito il primo giorno sono tutti intorno a Giulio, il ragazzo nuovo, poi se non gli va bene, cominviano a prenderlo per il culo come hanno fatto con me.
"Professorè vado al bagno" la prof annuisce ed esco dall'aula, mi dirigo nei bagni di sotto, quelli abbandonati che non usano mai, non ci sono nemmeno le targhette chi indicano 'maschio e femmina', ormai è il mio posto.
Poco dopo sento camminare 'merda' dico fra me e me, mi infilo in uno dei due bagni, salgo sul water per evitare che si vedessero i piedi e faccio meno rumore possibile. Scendo lentamente dal water, mi affaccio da sotto la porta e vedo un ragazzo "sta merda di nuova schuola uff" sbotta fra se e se, sorrido 'giulio' penso, cosí esco dal bagno.
Io:" anche tu eh?" sussulta un po per lo spavento.
Giu:" cosa?"
Io:" cerchi un posto per stare solo"
Giu:" come l'hai capito?"
Io:" ehm.." abbasso lo sguardo e a questo punto le mie scarpe sono molto interessanti,
Giu:" ho capito. Come ti chiami?"
Io:" Ilarya"
Giu:" ho invaso il tuo territorio" sorride a labbra strette timidamente.
Io:" piú o meno si"
Giu:" dovrei trovarmene un'altro"
Io:" non ti dico resta perchè ancora non mi fido di te" dico sicura.
Giu:" come faccio a farti fidare di me?"
Io:" non comportarti come gli altri, e comunque, faresti bene a non essere mio amico"
Giu:" perchè?"
Io:" perchè tutti quanti si stancano di me e quindi in questa scuola tutti mi prendono in giro, non voglio che faranno anche con te la stessa cosa"
Giu:" ci prenderanno in giro insieme".
Questa frase mi fa pensare un attimo, poi mi riprendo e continuo.
Io:" e se poi ti scocci?"
Giu:" no"
Io:" spero. Ok, questo sarà il nostro posto" sorrido. Lo lascio cosí e poi vado in classe perchè l'intervallo è finito.

Non Fa Paura||LowlowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora