Capitolo 17

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Mi siedo e spronfondo nella mia piú totale tristezza, le lacrime mi rigano il viso, alcuni passeggeri mi guardando, forse si chiedono perche io stia cosí, pensano che accanto a me è il mio ragazzo, tanta gente lo ha pensato, non ci somigliamo quasi per niente. Vorrei urlargli contro a quella gente, che colui accanto a me è mio fratello ed è quello che mi sta portando via la felicitá.
Continuo a pensare a Giulio, il mio Giulio è rimasto da solo, con le sue insicurezze e io non sono lí per aiutarlo, lui non è qui per aiutarmi.
Gio sta facendo la parte dell'indifferente anche vendondomi piangere ma so bene che dentro di lui sta male.
Poco dopo arriviamo a destinazione e decido di inviare un messaggio a Giulio.

A
Nano: Mi manchi giá. Comunque siamo arrivati."

La risposta arriva subito.

Da
Nano: "Anche tu, è tutto un casino senza te."

A
Nano:" fammi dare, il benvenuto alla mia nuova vita di merda. Dopo ti chiamo"

Da
Nano:" Va bene. A dopo amor"

Blocco il telefono ed entro, è la prima volta che vengo a casa di mio fratello. "Dov'è la mia camera?" dico fredda, l'ultima cosa che voglio fare è sentire la sua voce. "Ultima porta a destra". Trascino le mie due valige fino in camera, entro.
È bella. È arancione, arredata bianca e una grande finestra che si affaccia sulla strada.
Chiudo la porta dientro di me e vado a sdraiarmi sul letto, prendo il telefono e chiamo Giulio.

Giu:" Amo"
Io:" amo"
Scoppio a piangere ascoltando la sua voce.
Giu:" non piangere, mi fai stare male"
Io:" scusa, la smetto"
Giu:" serve a sfogarti"
Io:" no, mi è passato. Ma cavolo, io non voglio parlarti per telefono, voglio parlarti, vederti negli occhi, baciarti, ridere con te"
Giu:" ritorneranno quei tempi, te lo giuro"
Io:" anch'io giuro che li farò ritornare"
Giu:" ti amo"
Io:" ti amo anch'io"
Giu:" merda! Devo staccare mio fratello sta distrugendo casa"
Rido di gusto.
Io:" okay, ci sentiamo. Ti amo"
Giu:" ti amo"
Stacco la chiamata e mi sento meglio.
Ma pensare che di lá c'è mio fratello mi fa innervosire.
Sento bussare alla porta.

Io:"va via Giorgio -entra lo stesso- quale parte della frase di "vattene via GiorgioNon ti è chiara?" sputo fredda.
Gio:" volevo sapere se stai bene"
Io:" a te sembra che sto bene? Bene. Ciao"

Se ne va triste e deluso, ci è rimasto male che io gli ho risposto male, mi dispiace farlo, perche infondo gli voglio bene, ma deve capire che ha sbagliato a portarmi via da lí, dalla mia casa.
Mi sento un pesce fuori dall'acqua, spaesata e triste. Non ho il mio Giulio.
Mi addormento con in testa Giulio.

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Sento scuotermi "Ila, sveglia. È pronto il pranzo" è Giorgio.
Mi tiro su a sedere e vado in cucina e senza parlare mangio. Dopo lo aiuto a pulire e vado a sedermi sul divano, passo il pomeriggio a messaggiare con Giulio.
La sera decido di andarmi a fare un giro, cosí metto le cuffie ed esco. Non è molto diverso dal mio quartiere, è simile proprio. Ha un parco con degli alberi e panchine.
Mi siedo su una di esse e osservo giocare dei bambini e le loro mamme sulle panchine a parlare, sorrido giardandoli, mi ricordano me e Gio quando eravamo una famigliola felice con i nostri genitori. Prima che tutto finisse.
I miei genitori si chiamano Federico e Angela, mio padre era avvocato mia madre è dottoressa. Prima che mio padre perdesse lavoro eravamo tutta una famiglia unita e felice, una di quelle normali, con una bellissima casa, con un bel gruzzoletto in banca.
Uscivamo la sera, andavamo a mangiare al ristorante ogni settimana, ogni estate una vacanza, ogni inverno, quando loro avevano le ferie, andavamo in crociera, i miei si amavano, finchè un giorno mio padre ricevette una telefonata, che cambiò radicalmente la nostra vita, la nostra famiglia. Fu licenziato, mia madre dopo pochi mesi fu messa a cassa integrazione* e i soldi cominciarono a sparire lentamente, sia da casa, che dal conto in banca.
Mio padre cominciò a bere, tutte le sere tornava a casanubriaco e picchiava mia madre a sua volta mia madre se la sfogava su di me e Giorgio, avevamo solo 12 e 15 anni io e Giorgio. Lui mi proteggeva da loro e a passare con il tempo imparammo che alla sera andavamo sia a letto senza cena, ma ci addormentavamo con gli urli dei nostri genitori.
Dolce notte.
Un giorno, quando avevo 15 anni e mio fratello 18, mia madre mi picchio cosí tanto che andai in ospedale, Gio passò giorno e notte accanto a me. Quando fuoi dimessa e tornai nell'inferno, mia madre era diversa, anche mio padre. Lui non beveva, non picchiava piú mia madre alla sera, lei era tranquilla, mi faceva spesso carezze e mi chiedeva scusa. Ma le cose belle si diatruggono subito. Dopo circa due anni ricominciarono e mia madre mi mandò di nuovo all'ospedale, cioè due anni fa, quando fui dimessa non tornai a casa, mi portarono in un istituto, dove mi prendevano tutti in giro, incominciai ad avere difficoltá nel parlare/esprimermi con gli altri.
Quando mi decisi che ero abbastanza pronta fuggii e andai a vivere con una mia amica e un mio amico, facendoli passare per mio fratello e mia sorella maggiori, poi se ne andarono da lí e io restai da sola.
Quest'anno sarebbero dovuti venire per il mio affidamento a loro due, ma sono stati avvisati del mio trasferimento con mio fratello, quindi non verrano.
Ho un passato di merda, una vita, adesso, che è una merda e se morirei sarebbe meglio, ma se muoio non vedrò mai piú Giulio e quindi non posso permettermelo.
Ritorno a me, scuoto la testa dai pensieri e mi accorgo che non ho piú le cuffie alle orecchie. Le avrò tolte mentre pensavo e non me ne sono resa conto.
Accanto a me si siede un tipo.

X:" hey, perche piangi?"
Io:" eh? cosa? Chi? Io? Piangere? Dove?"
X:" hai il viso rigato di lacrime"

Mi specchio allo schermo del telefono, ha ragione, da quanto tempo piango senza accorgemene? Da adesso. Ovvio.

Io:" ah.."
X:" tutto apposto?"
Io:" si grazie, mi sono solo emozionata mentre pensavo" sorrido falsamente.
X:" va bene. Io sono Federico, tu?"
Io:" Ilarya. Beh.. Adesso d-devo andare c-ciao"
Fede:" okey, ciao.. Ilarya"

Metto le cuffie e vado via. Arrivo a casa, entro "sono a casa!" dico fredda. "Oh eccoti ila" dice sorridente Gio, non lo rispondo e vado in camera mia.

*SPAZIO AUTRICE*
Cassa integrazione*, non so se ho scritto bene percui.. Shalla.

Come vi sembra questo capitolo? A me fa un po schifo.

Raga volevo dirvi:
Siete tipo 553, per me è tantissimo. Vorrei tipo ringraziarvi uno ad uno Quando pubblicai il primo capitolo pensai tipo "tanto fa schifo, non la leggerá mai nessuno", invece voi la state votando e a volte commentate.
Calcolando che è la prima FanFiction in assoluto che pubblico su wattpad, per me, tutti voi siete un grande traguardo. Vi adoro.

Ps: il tipo che si chiama federico, l'ho ispirato ad un rapper che adoro, non centra un cavolo con la storia sto rapper, ma giusto perchè lo amo apparirá solo in qualche scena.

VI VOGLIO BENE RAGAAAHH ♥♥♥♥

Non Fa Paura||LowlowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora