Dopo aver sistemato le mie valigie nel retro della macchina, mi sedetti di fianco ad una bambina dall'aspetto dolce: i capelli biondo platino le ricadevano sulle spalle dolcemente, e gli occhi azzurri e gradi la facevano sembrare un piccolo peluche. In braccio teneva un orsacchiotto marrone a cui, purtroppo, mancava un occhio. Trovai la cosa alquanto inquietante, ma in quel momento non ci feci tanto caso, poiché ero impegnata a scrutare il paesaggio fuori dalla vettura, come mio solito fare. Una canzone particolarmente triste passa alla radio, mentre il mio sguardo fissa un punto al di là di tutto ed è in quei momenti che, anche se non vorresti, inizi a riflettere. Da bambina ho sempre creduto nel "amore a prima vista"; leggevo e leggevo storie e, mentre la ragazza di cui leggevo viveva la sua vita perfetta, io non alzavo mai lo sguardo dal mio libro, come se la vita della ragazza fosse la mia. Invece non lo era e l'ho capito solo troppo tardi: quando finalmente mi decisi ad alzare la testa e a osservare il mondo introno a me, le persone mi evitavano o semplicemente non volevano frequentarmi. Cosa può fare una ragazza quando il suo mondo va a rotoli? Legge del mondo di qualcun altro. Poi inizi a renderti conto che tutto ciò di cui hai sempre letto, non esiste e non è mai esistito. A quel punto decidi di iniziare a vivere la tua vita e a lasciare da parte tutti i tuoi stupidi libri, poi appare lui. Avevi appena iniziato a smettere di credere alle cazzate, eppure lui ti fa provare qualcosa che non hai mai sentito e ti chiedi: perché? E' impossibile poter dire con certezza di provare qualcosa per una persona, quando la conosci da così poco. Eppure posso dire che, quando mi sfiorava, quando mi guardava dritta negli occhi, quando rideva o quando si inceppava nei discorsi, qualcosa in me nasceva. Amore? Non penso, forse solo tanto tanto affetto. Ci sono troppe domande a cui dovrei rispondere, eppure preferisco scappare e non pensarci più.
"Allora come mai eri tutta sola?" chiese ad un tratto la dolce signora. Non avevo notato avesse i capelli biondi come la bambina alla mia destra, solo un po' più tendenti all'arancione. La tentazione di urlare tutto quello che mi passava per la testa in quel momento era forte, ma mi trattenni non potendo scaricare la colpa a questi poveri signori. "La macchina si è rotta, ho chiamato un carro attrezzi ma non avevo abbastanza soldi per prendere un pullman" spiegai, facendo esaltare il mio sorriso finto, e aggiungendo "Grazie mille per avermi aiutata" completando la mia piccola recita. In quel momento non me ne fregava assolutamente nulla della sincerità. "Eri lì da molto?" chiese l'uomo, passandosi una mano sul mento rugoso a causa della barbetta "Veramente si, infatti sono molto stanca" risposi, cercando di far passare il fatto che non volevo proprio parlare, e così fu. Subito mi dissero di riposare un po' e, appoggiandomi al vetro dell'auto mi addormentai, pensando ad un ragazzo con un bandana blu che gli avvolgeva la testa.
RICK POV
Il campanello mi fece ritornare alla realtà e svogliatamente mi alzai dal divano per trascinarmi alla porta. Quando la aprii il volto di Francesco si fece largo davanti ai miei occhi, era stranamente sorridente. I mie occhi si illuminarono, a differenza di quello stesso pomeriggio, ognuno di loro sembrava aver accettato le mie scuse in modo distaccato, come dargli torto in fondo. Ero scappato senza avvisare nessuno, e mi avevano ritrovato gironi dopo a Torino, con una ragazza sconosciuta. Abigail. Al pensiero di noi due per le strade affollate di Torino, i miei occhi si rifecero scuri, e lo sguardo si puntò pentito sui miei piedi. "Che c'è?" chiesi sgarbatamente, spostandomi sulla destra per dargli lo spazio di entrare. Il suo sguardo pensieroso si spostò su di me, prima di farsi largo nell'appartamento e sedersi sul divano. Lo seguii, trascinando i piedi per il pavimento in legno, sedendomi sulla poltroncina che affianca la finestra e, fissai lo sguardo sulla strada. Mi starà pensando anche lei? Domande che sorgono sempre spontanee da quando ho rimesso piede in quella dannatissima macchina. Il silenzio avvolge la stanza, come se Fra stesse cercando le parole adatte per dirmi qualcosa. Forse mi vorranno cacciare dal gruppo? "Dovrei parlarti Rick" disse ad un certo punto, spezzando il silenzio quasi imbarazzante. Mentre il mio sguardo continuava ad essere fisso sulla strada, accennai un si con la testa, che in quel momento era da tutt'altra parte, meno che in quella stanza.
"Si tratta di Francesca. Ecco vedi, quando tu dei andato via, lei ha sofferto molto, troppo per i miei gusti" accennò una risatina nervosa. Dove sarà Ab ora? Starà bene? "Vedi Rick, quando lei stava male, io e gli altri eravamo spesso da lei, eravamo lì per consolarla, insomma lei tiene molto a te lo sai, vero?" parlò quasi come se si aspettasse una risposta, eppure io non stavo pensando a lui, o a quello che aveva da dirmi, il mio pensiero fisso era lei. E se si fosse fatta male? Io non sono lì con lei ora. "Beh ecco specialmente io, sono rimasto molto con lei in questi giorni e, forse perchè era molto fragile in quel momento, ecco io non lo so come mai" E se l'avessero rapita? "Rick mi stai ascoltando?" chiese ad un tratto, come se si fosse accorto solo adesso che la mia testa non memorizzava le sue parole. Sono stato proprio un cazzone con lei. Accennai un si distratto con la testa, mentre continuavo a fissare la strada sotto casa mia. Mi ero dimenticato del gelataio. A lei piace il gelato al cioccolato, magari quando torna... no, meglio di no. Francesco prese un respiro profondo "io e Francesca ti abbiamo tradito" sputò tutto d'un fiato. "E' okay" dissi indifferente, anche se lui si aspettava una risposta leggermente diversa.
"Scusami, dovrei essere tuo amico e invece sono stato uno stronzo, hai ragione. Non so se fosse stato un semplice impulso da parte sua, ma da parte mia no. Nel senso, lei mi piace veramente, ho le idee chiare" Beato te Fra, beato te. "Aspetta, è okay? Non ti ha dato fastidio o ci sei rimasto male?" chiese stupito delle mie parole, sono sempre stato un tipo abbastanza possessivo, ed effettivamente quella non è la risposta che avrei dato qualche settimana fa. "Se lo merita, si merita un ragazzo che non sia io" lo dissi quasi per convincere me stesso. Ab si merita un ragazzo che non sia io: lei può dare amore, gioia, tristezza e dipendenza. Lei può dare cose che io non sono capace di ricambiare, si merita qualcuno che non sia io, eppure dire tutto ciò mi fa fottutamente male. Mi starà pensando anche lei ora? "Rick che succede? parlami" disse dopo attimi di silenzio. Mi alzai dalla poltroncina e rimasi in piedi, davanti alla finestra, dove la mia mano destra rimaneva appoggiata al freddo vetro. Una macchina blu, modello familiare passo nel vialetto sotto casa, e in quel momento sperai solo che lei si trovasse in un auto come quella, con persone per bene.
"Pensavo potessi dirmelo tu" dissi, rispondendo alla domanda del mio amico.
Ei, scusate per il lunghissimo ritardo. E' incredibile, ad ogni capitolo mi devo scusare, prometto che non lo farò mai più!
Sperso vi piaccia lo stesso. LukyGirl xx
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Vagabonda a Parigi || Riccardo Ridolfi
FanfictionAbigail Celli è una normale ragazza, che ama la musica più di se stessa. Si trova a Parigi, chiusa in una metropolitana per raccogliere dei soldi e tornare a casa. Farà la conoscenza di un ragazzo, che la aiuterà a tornare a Roma e chissà, magari le...