Capitolo 8

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*spero che il capitolo vi piaccia.
P.s. continuo a 30 voti e 20 commenti*

Il salotto della casa era ben arredato, come tutto il resto d'altronde: due poltrone rosse scuro si trovavano al centro della sala, posizionate davanti alla televisione. Un muro bianco, con un piccolo porticato al centro, divideva il salotto dalla cucina. Mentre un paio di scale in marmo conducevano, o almeno penso, alle stanze superiori. Riccardo e Lorenzo continuavano a parlare mentre io scrutavo ogni singolo dettaglio della casa, non importandomene minimamente di quello che avevano da dire. Eccetto quando mi chiamarono "E... Abigail giusto?" Chiese il moro mentre io annuivo sorridente "Dove l'ha trovata Riccardo una così bella ragazza?" Un sorriso sincero si dipinse sul suo volto, capendo che non voleva nè rimorchiarmi nè, eventualmente non avessi accettato la sua proposta, stuprarmi. Ma Riccardo non parve accorgersi della sincerità che si leggeva nel suo sguardo, anzi, chiuse i pugni e strinse la mascella. Come se volesse tritare i suoi stessi denti. Aprii bocca per scacciare la solita battutina pronta sul cavaliere che mi riaccompagnava a casa, ma lui mi precedette: "ti spiegheremo tutto sta sera" disse venendo precipitosamente avanti e serrando una mano attorno al mio polso "ora ci potresti dire dove dormiremo questa notte?" Aggiunse freddo mentre l'altro ragazzo continuava a sorridere. Parve non accorgersi di tale freddezza e si incamminò sulle scale di marmo. Aprì la porta di una stanza rivelando un letto matrimoniale "pare che siamo condannati a dormire nello stesso letto tutte le volte eh?" Scherzai  ridacchiando mentre la tensione che aggirava Riccardo si stava smorzando mano a mano "Lo so che vorresti avermi nel tuo stesso letto anche dopo la fine del viaggio" rispose spavaldo mentre io strabuzzavo gli occhi "non ti prometto nulla ma ci penserò" concluse ridacchiando insieme a Lorenzo mentre io gli tiravo uno schiaffetto amorevole sul braccio.

"Bene, se volete sistemarvi fate con comodo, io sono in camera mia" usci dalla stanza, congedandosi con un occhiolino ammiccante. Ridacchiai anche io mentre sentivo lo sguardo di Rick bruciarmi la pelle. Si chiuse la porta alle spalle e posò con violenza lo zaino sul letto "Cosa ti prende ora?" Chiesi con calma per non farlo arrabbiare ancora di più. "Non mi fido di lui" disse semplicemente mentre svuotava e rimetteva le cose in valigia, come se fosse indeciso se andarsene o restare." Cosa vorebbe dire?" Chiesi curiosa "Dobbiamo andarcene?" Osservai che stava di nuovo rimettendo le cose in valigia per poi chiuderla e sbatterla con violenza dall'altra parte della stanza."No!" Quasi urlava mentre io mi impaurivo fissando i suoi occhi scurirsi. "Sto solo dicendo..." si bloccò un attimo calmando le acque "Stagli alla larga okay?" Finì come se volesse chiudere la discussione, ma non era finita. "Come? Evitandolo mentre passa per casa? Andiamo ti comporti come un bambino. E poi sembra simpatico" conclusi dolcemente mentre nei suoi occhi ardeva ancora la rabbia."Allora fa quel che cazzo ti pare Abigail!" Ora stava urlando e anche esagerando. "Si faccio quel che mi pare! Chi sei tu per decidere quel che devo fare?!" Io non urlavo quasi mai, le volte in cui urlavo è perchè venivo spinta da qualcun'altro a fare ciò. E con lui era successo due volte. "Nessuno, appunto." Concluse passandosi una mano frustrato tra i capelli e chiudendosi la porta alle spalle.

"Perchè ogni volta che sembra andare bene con te finiamo per litigare?!" Urlai troppo forte per farmi sentire da lui, appoggiai la schiena sulla porta e scivolai verso il pavimento. Il respiro era pesante e irregolare, chiusi gli occhi per calmarmi ma peggiorai la situazione: una lacrima scese sulla mia guancia e finii all'angolo della mia bocca. Era salata, come tutte le lacrime infatti. All'inizio non capivo il perchè di quella lacrima poi, con calma, ci arrivai: odiavo i suoi sbalzi d'umore, soprattutto perchè non si spiagavano. Non riuscivo proprio a capire perchè doveva fare così. Mi alzai facendomi forza e aprii la porta andando a cercare il bagno con scarsi risultati. Una porta dopo l'altra, stanze vuote finchè non aprii quella più sbagliata: un Lorenzo intento a trafficare al computer, quando si accorse della mia presenza il suo sguardo vagava da me al pc. "Entra, vieni qui" entrai con calma e mi sedetti di fianco a lui. "Allora dimmi che ne pensi del video okay?" Mi guardò per un istante intenso prima di far partire il video.

Restammo per un'ora buona a ridere e parlare. Non solo del suo video ma anche per conoscerci meglio. E andó tutto bene finchè le risate non si spensero e mi guardò seriamente. "Vi ho sentiti urlare.." disse infine e io abbassai lo sguardo rassegnata. Non era ancora tornato e io iniziavo a preoccuparmi, anche se è maturo e responsabile comunque mi sono affezionata un po'. Alzai lo sguardo facendolo vagare per la stanza per poi riposarlo su di lui. "Non è ancora tornato" era più un'affermaazione che una domanda ma lui annuì comunque. "Tra poco arriverà vedrai" mi consolò nonostante sapesse a mala pena chi fossi. Stavo per aprire bocca quando il campanello interruppe i nostri pensieri. Mi alzai con lui e lo seguii in salotto, mi sedetti su una poltrona mentre lui andava ad aprire la porta. Ormai era ora di cena, e mi accorsi che non avevamo preparato nulla. Entrò un Riccardo con dei cartoni in mano, e lo sguardo per terra. "Ho portato la pizza e da bere" disse, semplicemente sorridendo, mentre Lorenzo gli dava una pacca sulla spalla e rideva con lui.

Mi alzai e gli presi un cartone di pizza dalle mani. In quel preciso instente i nostri sguardi si incrociarono: lessi tutto il dispiacere che una perosna poteva provare, ma nei miei potevi leggere solo disapprovazione. Era andato via mezza giornata solo per una litigata, in oltre i suoi sbalzi d'umore erano inconprensibili. Presi il cartone della pizza e mi sedetti per terra davati alle due poltrone. "Oggi sono Babbo Natale... forza vi lascio le poltrone" dissi ridacchiando e girando gli occhi al cielo mentre Lorenzo correva verso di me per scherzare: mi prese per i fianchi e mi sollevò da terra per riportarmi giù subito dopo. "Ci mancherebbe altro, questa poltrona per me è come un trono per il suo re" si fermò guardandomi per poi sedersi e mettersi gli occhiali da sole. "Boom, ho fatto pure la rima". Mi misi a ridere mentre Riccardo si sedeva sulla poltrona passando a tutti noi una bottiglia di birra.

Una birra dopo un'altra e una risata dopo un'altra, passammo la serata. "Non ci posso credere che... che ci siamo ubriacati a casa!" Sputò Lorenzo mentre posò l'ennesima bottiglia per terra "Parla per te" risi mentre sentivo che l'alcool si insinuava nelle mie vene. Riccardo era indifferente, mentre rideva per qualsiasi cazzata. "Rick... sono felice di rivederti!" Osservò Lorenzo posandogli una mano sulla spalla. Ad un tratto una musica vecchia e lenta si espanse per la stanza, ci voltanmo tutti di scatto. Lorenzo iniziò a ridere mentre io iniziavo a tremare di paura: lo stereo si era appena acceso da solo. Era anche vero che ero un po' brilla e potevo provare ed immaginare cose che non mi aspettavo. "Tranquilli è lo stereo dei miei, si accende da solo, ma dopo poco finisce. Aspettiamo" Lorenzo si alzò in piedi e prese un cuscino, iniziando a ballare con esso. Mi misi a ridere, ma mi bloccai subito quando vidi un ragazzo davanti a me: Riccardo era in piedi davanti a me, con la mano protesa in avanti.

"Mia principessa" sussurrò dolcemente, estremamente serio "mi concede questo ballo?"

Wow, non mi aspettavo così tanto apprezzamento in così poco tempo per il capitolo precedente... grazie a tutti! Comunque non mi ero accorta che siamo arrivati a 1K!
GRAZIE!
Scusate per gli eventuali errori: il computer non funziona e di solito non mi piace scrivere sul telefono ma sono un po' costretta. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
LukyGirl xx

Vagabonda a Parigi || Riccardo RidolfiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora