capitolo 118- Non può essere....

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 Ormai, dopo settimane di ricerche, abbiamo deciso di abitare sotto lo stesso tetto in Sicilia. Stiamo preparando le valige, per il nostro prossimo hotel. Ci faremo tutta la giornata in giro per le case per vedere qual'è quella adatta a noi. 

Dopo aver salutato tutti, entriamo in macchina, Mirko che guida e io seduta, con tanta ansia che non smette di farsi sentire.

La strada è lunga e noi nel frattempo iniziamo a parlare con della musica di sottofondo. Purtroppo non siamo ancora certi che tutto quanto andrà per il verso giusto, visto che Mirko è ancora un 17enne, ma noi ci proviamo lo stesso.

Mirko imbocca la tangenziale, rendendo la strada più morbida. Le macchine corrono ai nostri fianchi, trasformando la situazione più rilassante, e , senza accorgermene, calo in un sonno profondo. 

Dopo un'ora riapro gli occhi e vedo che Mirko non è più in macchina. Mi guardo intorno e noto che la macchina è parcheggiata difronte a un bar della stazione di servizio. Lo chiamo sul suo cellulare, ricevendo la conferma che sta prendendo un caffè e che tra solamente tre minuti sarebbe nuovamente arrivato in macchina. Mi rilasso e inizio a scorrere tra i social network. Dopo poco arriva il mio ragazzo, e ripartiamo velocemente. 

Ad un tratto lui tira fuori argomenti su argomenti, facendomi tenere volentieri sveglia.

Mirko: Comunque ha chiamato Brando.

io: come mai?

Mirko: chiedeva come stavamo e dove stavamo.

io: mh, è Francy?

Mirko: oramai hanno risolto del tutto! Si vede e si sente!

io: meno male.... che pazzi.

Mirko:già! ha chiamato anche tua madre

io: che dice?

Mirko: sta bene e ha detto che non ci daranno il permesso nemmeno di affittare una stanza da albergo, quindi, viene da noi, ci ritroviamo in hotel. Lei va a dormire da una sua amica e così ci da anche il permesso di affittare una stanza .  *mi sorride*

io: stupendo ! Bene, bene... 

Ad un tratto la strada diventa vuota e a sole due corsie. Dopo un po' di metri, vediamo una macchina guidare a zig zag e delle domande sorgono nella nostra testa.



Quella macchina però, cambia rotta sbattendo contro di noi. Vedo bianco, solamente bianco, per poi perdere i sensi. 

RED •Braccialetti rossi• [completato]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora