Capitolo 7

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Quando apro la porta di casa sto ancora cercando di riprendermi.
Seduta su uno sgabello della cucina c'è mia sorella che appena mi vede sorride compiaciuta:
"Come è andato l'incontro con l'uomo misterioso, sorella?" Ha l'aria divertita e muore dalla voglia di sapere ogni dettaglio.
Cerco di ignorarla e mi dirigo verso la camera ma lei mi segue. Quando ci si mette sa essere proprio insistente.
"Allora, non mi racconti niente?" Continua a ridacchiare e girarmi intorno, so già che non mi darà tregua finché non le racconterò come è andato l'incontro con Oliver.
"Perché mi hai fatto credere che stava nascendo qualcosa tra voi, Amy?" il mio tono è severo, forse un po troppo.
"Io? Sei tu che hai tratto le tue conclusioni, ti ho chiaramente detto che è belloccio ma  non è il mio tipo, e vai a pensare che esco con una persona che non mi interessa?" nel suo tono c'è un velo di irritazione.
Sospiro, ha ragione, sono io che ho iniziato a costruire castelli, colpa del mio essere paranoica e ansiosa. Dovrei smetterla una volta tanto.
"È stata una bellissima sorpresa" lo dico con un sorriso così grande che anche mia sorella sorride. Cavolo, devo muovermi, sono quasi le 16 e se continuo a chiacchierare arriverò tardi al lavoro.
"Amy puoi prenotare un taxi per le sedici e trenta per favore?" Annuisce.
"Dovremo comprare una macchina Lex, stiamo spendendo un sacco di soldi con la compagnia taxi!" È vero, ma adesso non ho tempo di discutere.

Quando arriva il taxi sto uscendo dal portone, che tempismo.
Dico all'autista dove recarsi e inizia la sua corsa. Mi sembra di sentire un "bip" provenire dalla mia borsa quindi cerco il cellulare per vedere se c'è qualche messaggio o l'ho solo immaginato.

"Il tempo che ho passato con te è stato fantastico, è strano come il sorriso di qualcuno possa influire sulla nostra giornata.
Non ti sembra che tutto giri intorno al tempo passato con una bella persona? Spero di passarne ancora in tua compagnia. Oliver".

A quelle parole sorrido e mi torna in mente il nostro incontro. Ho paura perché mi sembra tutto così perfetto, forse troppo.
Decido di rispondere al suo messaggio senza sembrare una di quelle ragazzine con gli ormoni impazziti:

"Se il tempo sarà a nostro favore,
ci vedremo presto Mr. Montgomery! ;-)".

Premo "invio" e metto il telefono in borsa. Ormai sono arrivava al ristorante quindi pago la corsa ed entro.
Il ristorante non è molto affollato oggi, il proprietario dice a me e Lisa, la nuova arrivata, che possiamo andare via prima del solito. L'orologio segna le 23, credevo fosse più tardi. Saluto i miei colleghi e il proprietario augurando loro una buona notte ed esco.
Fuori dal ristorante c'è un uomo, quando si gira penso di avere una visione, ma appena inizia a parlare capisco che è proprio lui.
"Finalmente ti hanno lasciata andar via" il suo sorriso è bellissimo anche nel buio della notte.
"Solitamente finisco più tardi" sorrido "mi stai seguendo Mr.Montgomery?".
"Passavo di cui per caso" ride "non è vero, sono un pessimo bugiardo, avevo voglia di vederti ed Amy mi ha detto che all'uscita dal lavoro saresti tornata in taxi, quindi ho deciso di venire a salvarti".
"Ti ringrazio molto Oliver, sei così gentile" mi avvicino a lui poi ci ripenso "Che ne dici di andare a mangiare qualcosa? Sto morendo di fame".
"A gli ordini signorina, conosco un posto che fa al caso nostro".
Quindici minuti dopo siamo seduti ad un tavolino a gustare la crêpes più buona che abbia mai mangiato in vita mia. Quest'uomo sembra davvero uscito dalle favole.
"Ti piace?" Dice prima di addentare un pezzo della sua crêpes alla Nutella.
"È davvero ottima" Dico gustando la mia porzione.
"È un piacere cara" continua a fissarmi come se avessi qualcosa di strano, spero di non essermi sporcata di zucchero a velo o Nutella in viso.
Per togliermi ogni dubbio gli chiedo perché continua a guardarmi, se ho qualcosa che non va in viso ma lui sorride e la sua risposta mi lascia di stucco:
"No, semplicemente sei molto bella".

Sento una musica fastidiosa, come è possibile che sia già ora di alzarmi? Sembra che mi sia messa a letto cinque minuti fa.
Allungo la mano per cercare il telefono che continua a squillare sul comodino, finalmente riesco a prenderlo e stacco questa sveglia infernale. Guardo l'ora sul telefono, sono già le 10 e non ho ancora combinato niente! Devo fare il bucato e preparare il pranzo per quando tornerà Amy.
Mi ci vuole tutta la mia forza di volontà per uscire da sotto le coperte e trascinarmi in bagno a lavarmi il viso. Tra una chiacchiera e l'altra, Oliver mi ha accompagnata a casa alle 5:30. Non oso immaginare come abbia fatto stamattina ad alzarsi per andare a lavoro, povero.
A quel pensiero sorrido e decido di mandargli un sms, ma quando prendo il telefono mi accorgo che ci sono tre messaggi. Prima ero talmente assonnata che non ci avevo fatto caso.
Il primo è di Amy che mi dice che non mi ha sentita rientrare e che mi ha lasciato del caffè sopra il bancone della cucina e mi augura una buona giornata.
Il secondo è sempre di Amy, me l'ha mandato poco fa "Sorella, stai ancora dormendo?"
Quando arrivo al terzo messaggio, in viso mi si disegna un gran sorriso, è di Oliver, mi augura il buon giorno e dice che è stata dura alzarsi dopo solo due ore di sonno, ma che ne è valsa la pena e si è divertito tanto.
Vado in giro per casa saltellando come una bambina a cui sono state date un sacco di caramelle. Oggi sono di buon umore quindi butterò giù qualche idea per il mio libro.

Un ora dopo, seduta alla scrivania della mia camera, fisso un foglio bianco. Ho proprio un vuoto in testa! Continuo a mordicchiare il tappo della penna e fantasticare su come sarà la prossima uscita con Oliver. Dannazione, mi si è proprio cotto il cervello.
Basta così, tanto se non ho concluso niente in un ora, non cambierà niente. Meglio andare a preparare qualcosa di buono per pranzo.
Dal frigo tolgo delle fettine di petto di pollo, dell'insalata, qualche pomodoro e mi metto all'opera, poco dopo la porta si apre e finalmente mia sorella è a casa.

Si lascia cadere sulla poltrona:
"Sono stanca morta, oggi abbiamo avuto il pienone a lavoro".
"Tranquilla, il pranzo è pronto, mangi qualcosa e poi ti metti a letto, ti va di andare a fare un giro più tardi?"
"Si va bene, così mi porti a vedere la famosa fontana!"
"Va bene" mi viene in mente la sorpresa di ieri e non posso far altro che sorridere.
Durante il pranzo racconto a mia sorella della serata passata con Oliver.
Amy mi lascia parlare e non mi interrompe finche non finisco di raccontare tutto.
"Sorella sei proprio cotta, vorrei trovare anch'io un giorno un gentiluomo come Olly" sospira e si alza per mettere nella lavastoviglie il suo piatto.
"Vado a riposare un po, ci vediamo dopo" e scompare nel corridoio.
Quando sono sicura che Amy si è messa a letto, prendo il mio laptop e lo accendo, poco dopo mi trovo a scrivere un racconto che parla di una ragazza semplice e dell'uomo pieno di sorprese che ha incontrato per caso.
Continuo a scrivere senza sosta di una ragazza acqua e sapone, con tanti sogni e tanti progetti, e di un ragazzo bello come il sole.
Tre ore dopo, mentre rileggo i primi capitoli mi rendo conto che non sto scrivendo una storia qualunque, sto scrivendo la nostra storia.

Il telefono non smette di squillare, corro a cercarlo, ma dove l'avrò messo?! Amy sta ancora dormendo e non voglio svegliarla, era davvero stanca.
Finalmente riesco a trovarlo, c'è una chiamata di mamma e due messaggi, apro la schermata e leggo il primo, è di mamma, dice che mi chiamerà più tardi. Quando scorro per aprire il secondo è come se il mio cuore si fermasse alla lettura del suo nome.

"Che incantesimo mi hai fatto dolce strega? Non riesco a smettere di pensarti".

Non posso far altro che sorridere nel leggere quelle poche parole ma importanti.

"Anch'io non riesco a smettere di pensarti".

È un ragazzo così dolce, non credevo che ne esistessero ancora. Al giorno d'oggi è sempre più difficile trovare uomini con la U maiuscola.
Ci scambiamo altri messaggi, mi racconta un po della sua giornata e mi chiede come è andata la mia.
Amy esce dalla sua stanza e mi chiede un po' di tempo per prepararsi con calma.  Un ora dopo usciamo per la nostra passeggiata e andiamo alla ricerca di un posto carino dove cenare.
Torniamo a casa intorno alle 22, mando un messaggio per augurare a Oliver la buonanotte e sono pronta per andare a dormire.

The diary of the timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora