Oliver
Sul mio viso si stampa un mega sorriso.
"Cosa ci fai qui?" dico guardando la bellissima donna davanti ai miei occhi.
"Sono qui in vacanza, non sapevo fossi da queste parti se no ti avrei chiamato" dice lei ammiccando.
"In realtà non sarei dovuto essere qui, ma Jamie ne ha combinata un altra delle sue, e sai che devo sempre toglierlo dai guai" le faccio l'occhiolino e lei mi da un buffetto sulla spalla.
"Mi accompagni a fare un po' di shopping?" mi chiede con quel sorriso che mi ha sempre fatto impazzire, rifiutare davanti ai suoi dolci occhi da cerbiatto non è mai stato facile.
Sbuffo e la prendo sottobraccio "Sappi che non riuscirai ad estorcermi nemmeno un dollaro, sorellina" l'ultima parola la dico in un modo più marcato e lei scoppia a ridere, con quella risata contagiosa che farebbe impazzire anche la persona più triste sulla faccia della terra.
Come al solito, quando esco con Meredith, devo mettere mano al portafogli, sa essere così convincente. E un ora dopo ci ritroviamo al tavolino di un bar a sorseggiare caffè, circondati da almeno dieci buste contenenti ogni tipo di capo d'abbigliamento.
"Allora fratellone, come procedono i preparativi per il matrimonio?" dice lei euforica.
"Se ne sta occupando Natalia, la wedding planner a cui Lexi ha affidato tutto".
"Olly posso farti una domanda?" mi chiede con lo sguardo basso.
Io annuisco tranquillo e la guardo dritta negli occhi.
"Quando hai capito che Lexy era quella giusta?" dice imbarazzata abbassando lo sguardo.
Non ci penso nemmeno, le rispondo con semplicità "L'ho capito quando l'ho vista ferma alla fontana, ad aspettare qualcuno senza farsi troppe domande. L'ho osservata e ho sperato che non si deludesse nel vedermi apparire. Poi ho visto il suo sorriso imbarazzato, e forse è stato in quel momento che ho capito di amarla."
Lei mi guarda sorridente "Quando parli di lei ti si illuminano gli occhi".
Ed è vero, perché lei è la luce, la speranza e la dolcezza in un unico corpo.
"Ti sei innamorata sorellina?" le dico facendo la linguaccia.
Lei cerca di darmi un colpo sul braccio ma mi tiro indietro e scoppiamo in una forte risata.
Quando arrivo in albergo ordino una pizza e nel frattempo faccio una doccia veloce e mi metto a letto, accendo la tv e faccio zapping tra un canale e l'altro.
Trovo un vecchio film "Edward mani di forbici", che io e Meredith abbiamo visto mille volte insieme, ogni santa volta, alla fine del film lei scoppiava in lacrime e io la abbracciavo da bravo fratello.
Decido di mandarle un sms:
"Sul canale 4 trasmettono il nostro film preferito."
Mi risponde poco dopo:
"Fratellone, stavo per mandarti lo stesso messaggio, siamo telepatici! Kiss"
Sorrido e la ricordo minuta, seduta sul divano, con i capelli fini e biondi come il grano, ne è passato di tempo da allora, e se ci penso, adesso siamo adulti, io sto per sposarmi e lei si è innamorata, magari di un suo collega di università o di un medico dell'ospedale dove fa tirocinio, spero che abbia sempre il meglio nella vita.
Sorrido e le invio la risposta:
"Buonanotte sorellina." Spengo la tv e crollo nel sonno per sognare chissà che.Sono le due del mattino quando il mio telefono inizia a squillare come impazzito.
Senza nemmeno guardare chi è, rispondo un po' irritato:
"Pronto?" dico quasi sbuffando.
"Hey, dormivi? Ed io che pensavo che la notte è ancora giovane, non fare il vecchio, scendi dal letto e vieni a bere qualcosa con me!"
Ma che diavolo.. Guardo il display del telefono per associare quella voce squillante ad un volto, la mia vista è un po' annebbiata ma leggo perfettamente "Sarah Graam".
"In realtà domani devo svegliarmi molto presto per tornare a Seattle, ma grazie per l'invito".
Non so come, ma mezzora dopo mi ritrovo su un marciapiede a camminare con lei, alla ricerca di un bar.
Quando ci troviamo seduti al bancone del Marlyn, guardo il barista indeciso su cosa prendere. Il tipo rozzo davanti a me sbuffa:
"Allora bello, ti dai una mossa? Non posso stare tutta la sera dietro a te!" esclama scocciato.
"Dammi una birra" dico facendo una smorfia.
Sara scoppia in una sonora risata "Una birra? Non scherzare Olly" si gira con occhi da cerbiatto verso il tizio "Dacci due tequila amico" gli fa l'occhiolino, lui solleva le spalle e un attimo dopo i nostri bicchieri sono sul banco. Lei prende il bicchiere e lo manda più in un unico sorso, rimango sbalordito.
"Che c'è Montgomery, non pensavi che una ragazza di alto rango potesse bere come uno scaricatore di porto eh?" ride come una ragazzina.
"Ehm... No.. Scusa!" dico imbarazzato.
"Ma si dai, giusto qualche bicchiere per divertirci un po'" ammicca lei.
"Non ci farà male di certo" le dico facendo l'occhiolino.
Questa donna è terribilmente sexy.
"Bene, allora prendiamone un altro per brindare ad una lunga, lunghissima collaborazione" si passa la lingua sulle labbra e quel gesto mi lascia a bocca aperta.
Mi volto verso il tipo strano "Un altro giro" lui mi guarda storto e ci serve il secondo bicchiere.
Lei si volta verso di me e insieme facciamo tintinnare i nostri bicchieri:
"A una lunga collaborazione" dico senza rendermene conto, e quella frase sembra che abbia un non so che di allusivo.
"Allora, avvocato, quanto ti trattieni a New York?" mi guarda ancora una volta con i suoi grandi occhi da cerbiatto. Oliver, datti una controllata!
"Parto domani mattina, infatti credo si stia facendo tardi"
"Dai, perché non rimani ancora un po' a farmi compagnia... Questa sera mi sento terribilmente sola" ancora una volta la guardo e mi sembra così innocente.
"Dai, l'ultimo bicchiere" le sorrido amichevole, che sarà mai un altro bicchiere dopotutto.
Faccio cenno al tipo di prepararci un altro giro e in men che non si dica abbiamo davanti il nostro terzo drink.
"Allora, Oliver" fa lei avvicinandosi, "che ne dici di continuare la serata altrove? Che ne so... ad esempio nel mio appartamento". Rimango a bocca aperta, ci sta provando con me e non so che dire.
"Nel tuo appartamento?" dico tentennando, ma poi mi rendo conto che sta scherzando e scoppiamo a ridere.
"Un'altro giro!" dice lei urlando al tizio al bancone.Qualcosa di fastidioso continua a disturbare il mio sonno. Quando capisco che è il mio cellulare, allungo la mano verso il comodino e rispondo senza nemmeno guardare chi è, non voglio svegliare Lexi che dorme beatamente avvinghiata a me.
"Pronto?" dico assonnato.
"Amore, ma dormi ancora? Perderai l'aereo!".
Ci metto qualche secondo a capire cosa sta succedendo, spalanco gli occhi e non voglio credere a quello che vedono.
"Olly!" dice Lex in tono severo.
"Io. Oddio. Non ho sentito la sveglia" mi siedo sul letto togliendomi Sarah di dosso e cercando di mantenere la calma, che cazzo ho fatto.
"Olly ma che diavolo succede?!" chiede Lex, e la sua voce è preoccupata.
"Niente tesoro, ho solo bisogno di partire più tardi, scusami amore, ti spiego quando torno a casa!" dico sbrigativo e riaggancio.
Ti spiego quando torno a casa... Cosa le dirò? Troverò mai il coraggio di dirle tutta la verità?
STAI LEGGENDO
The diary of the time
RomansaUn sogno nel cassetto che porterà Lexy e sua sorella Amy a trasferirsi a Seattle. Ignara di quello che la aspetta in quella grande città, Lexy inizierà la sua avventura alla ricerca di nuovi stimoli, nuove amicizie, nuove emozioni, e chissà, magari...