Capitolo 14

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Quando Oliver si è calmato un po, finalmente possiamo avere un confronto così da mettere insieme i pezzi.
"Quindi cosa ti è stato detto riguardo a questo viaggio?" dico calma. Non voglio che Oliver capisca cos'ho in mente.
"Che sarei dovuto andare a Vancouver per parlare con una cliente molto importante. Inizializzante doveva seguirla Christopher ma aveva già un altro impegno di lavoro. Non si era reso conto che i due impegni si erano accavallati e non potevamo disdire la cosa di Vancouver." tutti i nodi stanno tornando al pettine.
"Perché non si poteva rinviare?" dico perplessa. Datti una calmata Lex..
"Non ne conosco il motivo! Ti prego Lexy, credimi" dice piagnucolando.
"Tesoro ti credo, voglio solo capire"
"Quindi tu sei arrivato in albergo e...?"
"Quando sono arrivato in albergo mi hanno fatto accomodare in camera. Mi sembrava un po troppo lussuosa per una semplice dormita. C'erano Champagne e fragole su un tavolino. Mezzora dopo ho ricevuto la chiamata del capo che mi invitava ad essere carino, molto carino con Olivia. Mi ha detto che l'avrei dovuta invitare in camera a bere qualcosa. Conosco Olivia da anni, è stata mia cliente quando si è separata da suo marito. Allora era piccola e ingenua, aveva solo vent'anni e tanti soldi. E' stato il mio primo caso. Non so cosa avesse in mente il Signor Allen e perché ma quando mi sono rifiutato mi ha risposto che se non volevo saltare la porta sapevo come comportarmi. Non l'avrei mai fatto. Te lo giuro!" e gli credo, ora tutto sta nel capire il perché di tutto questo.
"Oliver ti fidi di me?" mi guarda come se avessi due teste.
"Certo, perché me lo chiedi?".
"Fammi un favore. Datti malato per tutta la settimana e vai a casa dei tuoi. Di a Chris che adesso che ci siamo lasciati hai bisogno di tranquillità. ho in mente una cosa ma prima di dirti tutto voglio essere sicura. Sappi solo che ti amo e quello che farò, lo farò per noi!" Lo vedo spaventato ma annuisce. Mi bacia e va via, per fare come gli ho detto. Quando sta uscendo dalla porta di casa mia gli corro incontro e lo abbraccio, lo bacio forte e piano gli dico:
"Credo di aver capito cosa sta succedendo e non mi piace. Verrò a casa dei tuoi appena posso, spegni il telefono, chiamerò al fisso"

Lo vedo andar via e la malinconia mi assale. Devo capire cosa sta succedendo.
Chiamo il Signor McMullen e gli spiego che una grave influenza mi ha colpito e che purtroppo dovrò saltare i turni anche questa settimana, mi dice di non preoccuparmi e di avere cura di me, è molto dispiaciuto, mi augura una pronta guarigione e chiudiamo. Che il mio piano abbia inizio.
Prendo il telefono, scorro i numeri in rubrica fino ad arrivare al numero di Christopher, risponde subito:
"Ciao Chris" dico con voce abbattuta "come stai?"
"Ciao Lex, io molto bene. Tu come stai? Ho saputo, mi dispiace molto" Bugiardo..
"Un po così, ho bisogno di un po d'aria, sono giorni che non esco, ti andrebbe di andare a fare un giro?"
"Certo con piacere" dice entusiasta, troppo entusiasta.
Perfetto, ci vediamo tra mezzora sotto casa mia."

Quando apro il portone lo trovo li, ho il ribrezzo nel vederlo ma sfodero il mio miglior sorriso e gli vado incontro.
"Ciao principessa" principessa?!
"Ciao caro" sorrido "dove mi porti?" non potrei avere sorriso più falso in questo momento.

Mi spiega che vorrebbe andare in un posto molto carino, dove si mangia molto bene ma che è a un ora di macchina.
Gli faccio notare che ho tutto il tempo che vuole visto che non lavoro questa settimana e che possiamo andare dove vuole.
Ci infiliamo nel traffico e un ora dopo arriviamo a destinazione. Entriamo in un ristorante accogliente e tranquillo.
"Qui fanno delle bistecche buonissime" sorrido "proviamola no?!" faccio l'occhiolino. In una vita passata sicuramente lavoravo nel mondo dello spettacolo, quando mi ci metto so essere una perfetta attrice, ma ci sono due cose che non sopporto: gli approfittatori e le bugie.
Quando usciamo da ristorante colgo l'occasione per aprire il discorso:
"Chris volevo ringraziarti tanto per avermi aperto gli occhi" dico con lo sguardo basso.
Si ferma, si mette di fronte a me per guardarmi e accenna un sorriso:
"Non meritavi di essere presa in giro, era giusto che sapessi". Ma come fa a fingere.. Poi si avvicina e mi abbraccia.

The diary of the timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora