Quando mi sveglio ho la testa pesante, deve essere per via delle lacrime versate e degli incubi che mi hanno tormentato tutta la notte: continuavo a sognare Oliver con quella donna.
Una bella colazione è quel che ci vuole. Mezzora dopo stiamo partendo per tornare a casa. Addio Vancouver, a mai più!
Mia sorella ha dovuto chiamare a lavoro dicendo che non stava bene, e la sua amica scusandosi per non averle riportato ancora la macchina.
Dopo qualche ora finalmente arriviamo a Seattle, voglio solo farmi una doccia rilassante e stare per i fatti miei.
Quando arriviamo al palazzo dove si trova il nostro appartamento, Amy non si ferma.
La guardo ma non faccio in tempo a dire niente, è lei a spiegarmi il perché: "Non mi sono rimbecillita, c'era Oliver fuori dal nostro portone"
Al suo nome, i miei occhi si riempiono di nuovo di lacrime.
"Torna indietro" dico a mia sorella.
"Cosa? Non se ne parla!" Dice irritata.
"Torna indietro Amy! Voglio andare a casa. Non posso stare in giro per Seattle finché non se ne va" dico in tono deciso.
Sto scendendo dalla macchina. Quando Oliver mi vede mi corre incontro:
"Lex devi ascoltarmi, non è come pensi!"
Ha le occhiaie e l'aria distrutta, come chi ha passato la notte in bianco, si sarà divertito per bene con quella..
Mia sorella lo prende per un braccio e me li lascio alle spalle. La sento urlare, gli dice di starmi lontano perché è esattamente come tutti gli altri: un grande stronzo. Fortunatamente il portone è aperto, corro dentro e chiamo l'ascensore, non voglio sentire nemmeno una parola uscire dalla bocca di quell'uomo.
Aspetto un pochino ma Amy non arriva quindi decido di salire, suonerà il campanello o userà le sue chiavi per entrare.
Quando entro in casa poggio l'anello sul bancone, glielo farò avere tramite Chris. Non voglio più vedere quell'uomo, mai più..
Mi butto sul letto e mi sento smarrita. Per tutta l'ora successiva non faccio altro che ricordare e piangere. Ricordi di noi, le belle parole, le sorprese, vanno sempre a finire in un unica direzione.. Olivia..
Devo essermi addormentata. In casa c'è silenzio. Dove è finita Amy?!
Accendo il telefono e trovo un sacco di messaggi di Oliver. Li cancello tutti, senza leggere, mi farebbe solo male.
Tra i tanti c'è anche un messaggio di Chris con scritto solo "mi dispiace". Oliver deve avergli raccontato tutto.
Gli rispondo solo che lo ringrazio per avermi aperto gli occhi.
Un attimo dopo sento il telefono vibrare, apro il messaggio convinta che sia Chris ma è Oliver:
"Ti prego lasciami spiegare, ti supplico Lex. Ti amo".
"Ti amo un corno" dico a voce alta.
Sono davvero troppo arrabbiata, perché non capisce che deve lasciarmi in pace? Che deve continuare con la sua vita senza di me?! Olivia saprà sicuramente come consolarlo..
Scrivo in fretta e furia senza pensarci un attimo:
"LASCIAMI IN PACE! È FINITA!" premo invio e spengo nuovamente il telefono, dovrò cambiare numero.
Sento Amy entrare in casa, esco dalla mia stanza per chiederle dove era finita ma non faccio in tempo perchè lei mi guarda e dice:
"Lex dovresti parlare con Oliver".
Sgrano gli occhi e credo di fulminarla con lo sguardo: "Non ti ci mettere anche tu. Per favore!" dico urlando e sbattendo la porta della mia camera. Ma che storia è, mia sorella che difende quel traditore, eppure ha visto con i suoi stessi occhi quello che ho visto io.
Il week end passa in fretta, la maggior parte del tempo sto chiusa a chiave in camera mia. Ogni volta che provo ad uscire mia sorella parla di Oliver quindi la ignoro e torno in camera. Da ieri ho deciso che uscirò quando lei sarà a lavoro..
Sento la porta di casa aprirsi e chiudersi, un attimo dopo qualcuno bussa alla porta della mia stanza: "Lex ti prego apri" mia sorella mi supplica "non fare la bambina".
Riesco solo a dire "Ora non mi va".
Un attimo dopo, non so perché ma mi alzo dal letto e giro la chiave. Mia sorella apre ed entra lasciando la porta semiaperta. Mi sembra di intravedere un ombra.
"Mio dio Lex, sei uno straccio, quand'è stata l'ultima volta che hai messo qualcosa in corpo?" Dice in tono di rimprovero.
Non lo so, non mi va di mangiare, ma non le rispondo.
Mia sorella mi costringe ad alzarmi e andare con lei a mangiare qualcosa in sala da pranzo. Quando arrivo rimango a bocca aperta, seduto su uno sgabello c'è Oliver.
"Mi prendi in giro?" Dico urlando rivolta a mia sorella .
"Alexandra, maledizione, devi ascoltarlo!" mi rimprovera.
"Cazzo Amy, ma tu da che parte stai?!"
Mi dirigo verso la mia camera e sto per chiudere la porta quando qualcosa, o meglio, qualcuno, me lo impedisce.
"Ti prego ascoltami" i miei occhi non sono più grandi, sono due piccole fessure taglienti: "Vattene. Via. Subito" dico rivolta a quella persona che credevo mi amasse.
Fa forza per cercare di aprire di più la porta ed entrare, mi chiede per favore di spostarmi perché non vuole farmi male, a me esce un sincero "come se te ne importasse" a denti stretti.
Ci rinuncio, è troppo forte perché io possa vincere.
Lascio andare piano la porta e quando lo vedo entrate gli punto il dito contro: "Se non te ne vai subito chiamo la polizia".
Ride ma non è divertito "Sul serio? forse dimentichi che sono un avvocato, so come vanno queste cose. Per favore lasciami spiegare".
"Lasciami spiegare. Non è come pensi. Hai frainteso. Hai visto male" inizio a dire in tono aspro, "come se noi donne fossimo sceme. Intanto voi ve la spassate con un altra sotto i nostri occhi, mentre noi stiamo a casa ad aspettarvi, convinte delle cavolate che ci raccontate". Prendo fiato e continuo "mi dispiace caro mio! Hai fatto male i conti... Io non sono quel tipo di donna! So bene quel che ho visto. La cena di lavoro noiosa, non mi sembrarvi per niente annoiato!" puntualizzo.
Credo di averlo spiazzato perché ha la bocca aperta e non dice una parola.
Brava Lex, non farti mettere i piedi in testa!
Deglutisce e si siede sul letto, per tenere le distanze mi appoggio alla scrivania con le braccia conserte. Ha lo sguardo basso, perso, non dice una parola.
La mia pazienza sta finendo: "Senti Oliver, forse non hai capito. Hai 5 minuti e li stai sprecando. In realtà fai bene, tanto io non crederò a una sola parola di quello che mi dirai. Dopo aver detto la tua, potrai prendere il tuo dannato anello e andartene una volta per tutte, ma sopratutto uscire dalla mia vita, per sempre".
Quel "per sempre" lo dico in un modo ancora più marcato, come se volessi che se lo ricordasse ogni secondo per i prossimi cinque minuti.
Quando inizia a parlare gli trema la voce:
"Non ho scuse per quello che è successo. Non era mia intenzione farti del male. Non dovevo nemmeno essere li. Doveva esserci Chris. Ma suo padre, il mio capo, mi ha messo in mezzo e obbligato ad andare". Due lacrime cadono dai suoi occhi: "dovevo fingermi divertito, mi è stato chiesto dal Signor Allen perché a quanto pare quella è una cliente importante. Ti giuro, non mi è mai passato nemmeno per la testa di sfiorarla con un dito. Non vedevo l'ora che quella dannata cena terminasse per andare a dormire, la mattina dopo sarei corso da te per portarti in un posto che ti sarebbe piaciuto un sacco".
Quando parla deve fermarsi per riprendere fiato, si asciuga il viso colmo di lacrime.
Chiudo gli occhi e sospiro "Non ti credo!" dico in tono tagliente "Perché dovrei crederti Oliver?"
Mi guarda e il suo viso continua a rigarsi di lacrime, nei suoi occhi c'è un dolore indescrivibile.
"Perché ti amo davvero!" dice singhiozzando. Mi sembra così sincero.
"Io so quel che ho visto" dico piano. Poi qualcosa mi torna in mente.
La frase di Christopher: "Se non mi credi posso accompagnarti fin li" come se volesse per forza che io vedessi qualcosa che non mi sarebbe piaciuto.
Cerco di mettere insieme i pezzi e arrivo ad un amara conclusione. Il mio fidanzato è vittima di un inganno. I miei occhi hanno visto quello che qualcuno mi ha voluto far credere, la mia testa era stata riempita di cavolate. Ora non rimane che scoprire perché.
Non dico niente a Oliver, devo prima far luce sulla questione.
Mi avvicino a lui, mi siedo sul letto e lo abbraccio forte. Continua a piangere disperato e dirmi che mi ama davvero e che devo credergli, finché non mi scosto e gli asciugo il viso, gli do un bacio leggero sulle labbra che sanno di salato.
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The diary of the time
RomansaUn sogno nel cassetto che porterà Lexy e sua sorella Amy a trasferirsi a Seattle. Ignara di quello che la aspetta in quella grande città, Lexy inizierà la sua avventura alla ricerca di nuovi stimoli, nuove amicizie, nuove emozioni, e chissà, magari...