Capitolo 21

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Siamo nel salotto di casa Montgomery quando il telefono di Mark squilla. Non appena vede il numero si allontana per rispondere e va nella stanza accanto.
Oliver mi guarda e solleva le spalle, domani è il gran giorno: alle 14 partiremo per la bellissima isola sarda. Ci attendono parecchie ore di viaggio ma non vedo l'ora di arrivare in quel paradiso.
Quando Mark torna è piuttosto entusiasta, Elin lo guarda:
"Tutto bene tesoro?" dice la moglie apprensiva.
Fa un mega sorriso e si avvicina a Oliver dandogli una pacca sulla spalla e porgendogli un foglietto.
Oliver solleva entrambe le sopracciglia e chiede confuso guardando suo padre:
"Cosa sarebbe questo indirizzo?".
Mark ha l'aria soddisfatta: "Figliolo, congratulazioni. Questo posto a breve sarà lo studio legale Montgomery".
Vedo il mio fidanzato sbiancare "Lo studio legale Montgomery?.. Ma papà".
Oliver sta per chiedergli se è diventato pazzo, quando Elin, che sa già tutto, saltella di gioia e butta le braccia intorno al figlio, esclamando:"Congratulazioni Oliver, finalmente uno studio tutto tuo".
Mark ha fatto a suo figlio il più bel regalo che si potesse ricevere.
Padre e figlio si abbracciano. Oliver è palesemente senza parole, lo ringrazia tre volte in un secondo poi tende le braccia e io gli vado incontro e lo abbraccio.
"Congratulazioni!" dico sorridendo, "L'avvocato più sexy del mondo ora ha uno studio tutto suo. Dovrò venire più spesso a trovarti, non sia mai che la tua segretaria ci provi con te!" entrambi ridiamo e alle mie spalle Mark si schiarisce la voce, io e il mio fidanzato cerchiamo di ricomporci.
Mark inizia nuovamente a parlare chiedendo la sua attenzione: "Lo studio e da ristrutturare un pochino. Ho appena parlato con la ditta che se ne occuperà e mi ha confermato che sarà pronto tra circa due settimane!".
Oliver non riesce più a trattenere l'entusiasmo, sembra un bambino in un parco giochi che esclama un "Wow" a voce troppo alta. Tutti lo guardiamo e scoppiamo a ridere.
"Ovviamente Oliver" dice Mark "avrai bisogno di una segretaria competente che gestisca i tuoi appuntamenti e la tua agenda. Ho già in mente qualcuno".
Oliver lo guarda ancora una volta sorpreso, la sua vecchia segretaria è rimasta a lavorare per Allen.
"Alexandra, sei pronta a lanciarti in questa nuova impresa?" chiede Mark sorridendo.
Io sgrano gli occhi "Io?!" sono sorpresa.
"Assolutamente si" mi incalza Mark "Sei bella, intelligente e ordinata. Sono qualità fondamentali per una segretaria. Saprai cavartela alla grande".
"Non so cosa dire" esclamo guardando il mio fidanzato.
Oliver sorride "Non dire niente. Accetta e basta. Sarà fantastico!".
Nei suoi occhi c'è la stessa luce che vidi quando ho accettato di uscire con lui.

La sveglia suona, sono le 9. "Mio dio perché devo alzarmi!" dico a voce alta. Ieri tra chiacchiere e valigie abbiamo fatto davvero tardi.
Oliver dall'altra parte del letto dice assonnato "Mmhh. Aereo. Viaggio. Sardegna!" e un attimo dopo sono in piedi, dove ho trovato l'energia per alzarmi così in fretta?.
Con calma faccio una bella doccia, poi mi asciugo i capelli e mi trucco un pochino. Metto uno dei vestiti comodi e leggeri che abbiamo comprato il giorno del mio compleanno. Infilo le ultime cose in valigia e vado in salotto, sono le 10:10.

In casa non c'è nessuno, Elin è uscita a fare delle commissioni, Mark è a lavoro e Meredith sarà sicuramente in facoltà. Siamo solo io e Oliver che si fa la doccia. Decido di preparare una bella colazione abbondante per me e il mio fidanzato.
Poco dopo lo vedo entrare in cucina con solo l'asciugamano in vita, scalzo e con i capelli bagnati, lo osservo e lui ride, è così sexy.
"L'odore del caffè mi ha attirato fino a qui" afferma divertito.
"Il caffè..." dico in tono irritato.
Lui ride e mi viene incontro, faccio finta di niente ma un attimo dopo è dietro di me che mi abbraccia. Delicatamente mi bacia il collo e con la punta della lingua traccia una linea fino al mio orecchio. Mi gira verso di lui e comincia a baciarmi appassionatamente. Sulla sua bocca riesco solo a dire "Olly potrebbe arrivare qualcuno" che mi zittisce con un "Shh" e torna a baciarmi. Mi stringe ancora di più a se e con la punta delle dita mi accarezza le cosce sollevandomi il vestito. Sento la voglia che ha di me e credo di esplodere.
Senza staccarsi mi prende per le cosce e mi solleva, facendomi sedere sul marmo freddo della cucina.
Piano inizia a sbottonare il mio vestito "Olly" dico ancora una volta ma stavolta meno sicura della precedente. Mi tira a se e mi prende nuovamente in braccio, lego le gambe alla sua vita e lui mi porta dritto in camera sua. Con un movimento del piede chiude la porta e mi fa scivolare piano sul letto.
Con la stessa grazia con cui mi ha appoggiato, si sdraia sopra di me, continuando a baciarmi come se fosse il nostro ultimo bacio.
Sospiro mentre mi bacia il collo e fa scivolare il mio vestito, poi si mette in ginocchio e mi tira su per toglierlo del tutto. Un attimo dopo anche il mio intimo è sul pavimento. Il suo tocco è così delicato che sembra seta. Quando si sfila l'asciugamano, lo guardo come se l'avessi visto per la prima volta. Mi alzo di scatto, forse troppo in fretta perché Oliver mi guarda spiazzato.
Rido e indico il letto:
"Si sdrai Signor Montgomery" cerco di essere il più convincente possibile.
Mi guarda sorpreso e divertito "credevo di essere io quello che comanda a letto" ride. Lo guardo ammaliata.
E' talmente abituato ad avere le cose sotto controllo che appena mi poso su di lui, ha già le mani sul mio corpo, mi accarezza i fianchi piano e sorride "Sei molto bella Lex".
Traccio una fila di baci sul suo petto. Scendo piano tracciando un sacco di piccoli baci e accarezzandolo con la punta delle dita.

Lo sento sospirare: "Che fai Lex?" dice piano ed eccitato.
Stavolta sono io a dire "Shh!".
Quando arrivo alla sua erezione, sorrido. Il mio fidanzato ha proprio una bella attrezzatura.
Poso delicatamente le mani su di lui "è una cosa che non ho mai fatto prima, dovrai guidarmi un po'" dico guardandolo.
"Non devi farlo. Non è necessario" dice lui col respiro affannoso.
Inizio a muovere le mani, non so se sto andando bene, ho paura di fargli male. Le sue mani diventano due pugni che stringono le lenzuola, ed è così che capisco che sto facendo bene il mio lavoro. Con la lingua inizio a leccare la parte fuori dalle mie mani.
Lui sospira di nuovo "Lex. Che stai facendo?" ora i suoi pugni sono ancora più stretti.
"Piantala e goditi il momento" dico, e poi sono di nuovo su di lui con la mia bocca avida. Una delle sue mani ora tiene la mia testa, accarezzandomi delicatamente i capelli. Ogni tanto gli sfugge un gemito e la mia soddisfazione cresce.
"Lex ti prego devi fermarti" dice improvvisamente "Ti. Prego!" mi implora ed ha il respiro pesante "Le....x" dice mentre i miei occhi balenano su di lui.

Continuo senza ascoltarlo. Ancora più veloce. Finché non esplode nel suo piacere ansimando e dicendo solo il mio nome.
Quando mi sollevo, Oliver ha gli occhi chiusi e l'affanno, come se avesse corso un importante staffetta.
Mi infilo il vestito e senza abbottonarlo corro in bagno, mi sento appagata ma ora ho bisogno del mio spazzolino.
Mi guardo allo specchio, riflessa davanti a me non c'è più una ragazzina, c'è una donna matura e soddisfatta.
Quando torno in camera, Oliver è seduto sul letto, ancora bellissimo nella sua nudità. Sembra perplesso.
"Tutto ok?" dice con lo sguardo imbarazzato. Sfodero il mio miglior sorriso e mi siedo vicino a lui "Avevo solo bisogno di un momento".
Lui mi abbraccia, ha un espressione felice. Cerca di togliermi il vestito:
"Olly dobbiamo prepararci, dobbiamo uscire da qui alle 12. Guarda l'orologio appeso alla parete "Sono solo le dieci e trenta" dice con un sorrisetto furbo.
Non ci vuole molto prima che mi ritrovi nuovamente nuda. Stavolta è lui a comandare. Baciandomi e facendomi morire di piacere.
Fa l'amore con me come se fosse la nostra prima volta. Finché entrambi non ci perdiamo nel nostro desiderio.

Quando scendiamo dall'aereo, non mi sembra vero. Finalmente i miei piedi toccano la terra sarda. E' stato un viaggio infinito ma sono sicura che ne varrà la pena.
In fretta e furia noleggiamo una macchina, una Micra Grigio chiaro e ci affrettiamo a mettere la via del nostro Hotel sul Tom - Tom.

Alla vista del cartello CAGLIARI salto sul sedile e batto le mani come una bambina.
Giriamo un po' per la città e anche se non abbiamo ancora visto niente, vorrei trasferirmi qui per sempre.
Quando arriviamo a destinazione Oliver parcheggia e non posso far altro che scendere dalla macchina e guardarmi intorno. C'è un caldo afoso, il termometro della macchina segna 26 gradi. Sapevo che faceva caldo qui ma non immaginavo così tanto.
Scarichiamo le valigie dalla macchina e ci troviamo davanti alla moderna struttura bianca che ci ospiterà per una settimana. E' circondata da un piccolo giardino e dei tavolini bianchi.
Dista pochi metri dalla spiaggia e dall'esterno sembra molto carina e accogliente.
Fortunatamente sono quasi le 15. Sul sito c'era scritto che potevamo effettuare il check-in a partire dalle 14.
Ancora una volta batto le mani entusiasta, sarà una bellissima e rilassante vacanza.

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