"I don't need nothing, i'm better of on my own "
Nella foto la madre di Erin
<<Erin sei tu?>>
Noel... È passato così tanto tempo dall'ultima volta che ti ho vista.
Adesso non sembri più un infantile ragazza.
<< no, devi aver sbagliato persona >>
Perdonami
<< ah, mi scusi, l'ho scambiata per una mia amica.
Lei le assomiglia davvero tanto...>><< non penso di assomigliarle >>
<< invece si! Lei è come se mostrasse un'altro lato di lei, un lato che aveva cercato di seppellire col passato.
Sa, la mia amica non ha avuto una vita semplice e anche se non ha mai voluto dimostrarlo , si è sentita molto sola.
I suoi occhi sono uguali ai suoi, vuoti e impregnati di dolore >>
È qua che ti sbagli, ormai non sento più niente, nemmeno il dolore.
<< che fine ha fatto la tua amica?>>
La sua espressione divenne triste e gli occhi cominciarono ad arrossarsi, probabilmente stava per piangere.
<< non lo so...
È scomparsa da due anni, nessuno ha mai avuto sue notizie e tutti sono arrivati arrivati alla conclusione di una fuga o di un suicidio.In cuor mio spero che sia viva e che sia felice, ma sto cominciando a perdere le speranze, non ho mai ricevuto un messaggio o una cartolina da parte sua.
Lei era la mia migliore amica, se le fosse successo qualcosa me lo avrebbe detto sicuramente.>>
Mi avvicinai ancora di più e le porsi un fazzoletto.
<< non aveva parenti questa ragazza?>>
Non so neanche il perché di quella domanda.
In fondo non mi importava di lei, ma forse ,volevo sapere quale reazione aveva provocato la mia scomparsa in quella donna.
Probabilmente speravo di averle creato tanto dolore, quanto ne aveva provocato a me.
<< di suo padre non si sa nulla e sua madre è caduta in depressione.
L'hanno ricoverata in un ospedale specializzato in cure psichiatriche qua vicino e dato che a quella donna non è rimasto nessuno una volta al mese la vengo a trovare>>Quindi è impazzita del tutto
<< mi potresti indicare quel l'ospedale?
Lo stavo cercando.>><< certo, prosegui sempre dritto e quando arrivi in fondo gira a destra.
Lo troverai poco più avanti sulla sinistra>>
<< grazie >>
<< non c'è di che >>
Disse sorridendo.
<< beh è ora di andare, mi dispiace di averla trattenuta con le mie chiacchiere>>
<< tranquilla>>
<< spero di rivederla, arrivederci >>
Disse allontanandosi
<< è viva>>
Dissi voltandomi verso di lei
Vidi Noel fermarsi e inclinare leggermente il viso.
<< lo spero ...>>
Disse con un filo di voce.
" l'ho fatto per te, perdonami "
Pensai mentre mi incamminavo verso la nuova dimora di quella donna.
⚫️ ⚫️
Stanza 213, solo una porta ci separava.
Entrai e chiusi la porta alle mie spalle.
Mi voltai e vidi una donna di mezza età dai capelli corti e leggermente spettinati guardare il panorama da una finestra.
Mi avvicinai e lei si girò.
La sua espressione cambiò completamente e si coprì la bocca con le mani, sembrava sul punto di piangere.
Mi corse in contro e mi abbracciò.
<< Erin! Erin! Sei tu!
Lo sapevo che non potevi essere morta!>>Le presi i polsi e mi liberai dalla sua stretta.
<< io non sono Erin e sono venuta qui per portarle le mie condoglianze >>
Vidi il suo volto contrarre un'espressione di confusione e incredulità.
<< n -non è possibile, tu devi essere Erin, sei tale e quale a lei >>
<< glielo ripeto, io sono una conoscente di sua figlia, essa è deceduta da due anni >>
Cominciò a piangere
<< no ti prego smettila! Non farmi certi scherzi Erin! Smettila di farmi stare in pena con queste bugie>>
"Smettimela di farmi stare in pena "
Lei non conosceva il vero dolore, ne aveva solo provocato e questa era la sua punizione.
<< la prego di smetterla, sua figlia è deceduta in un incidente due anni fa e non c'è la minima possibilità che possa essere in vita>>
Cadde ai miei piedi e si mise le mani tra i capelli, senza smettere di piangere.
<< no , non è possibile...>>
<< fa bene a disperarsi, ha sempre provocato dolore a sua figlia, facendola sentire uno sbaglio, è ora che ne paghi il prezzo >>
Mi voltai e mi diressi verso l'uscita, mentre sentivo la donna che un tempo chiamavo madre disperarsi.
<< non provi a far parola con nessuno di questa storia, anche perché ,chi potrebbe mai credere a una pazza come voi?>>
Dissi uscendo dalla stanza.
A differenza di Noel, volevo crearle un peso sul cuore, volevo che la mia morte la facesse stare male.
Volevo che provasse lo stesso dolore che avevo provato io in diciassette anni.
Ricorda, si raccoglie ciò che si semina.
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Demon hunt
ParanormalSecondo libro della trilogia " demon gate" ( sequel di That day) Dopo la morte di Lucas e Tom ci sono stati molti cambiamenti in Erin. Ormai non più la fragile umana di un tempo , ma una fredda macchina da guerra decisa a salvare Lucas e stringere l...