Capitolo 12

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Nella foto Lucifero, sovrano degli inferi

Le sue urla strazianti furono le prime cose che udimmo appena entrammo a palazzo, provenivano dalle vicinanze e subito corsi verso la loro origine.

Non ascoltai gli avvertimenti di Erin e continuai a correre verso la mia meta incerta.

Corsi e corsi fino allo sfinimento, finché non raggiunsi una cella, fulcro di tali urla.

La porta era aperta e senza esitare entrai, una bellissima donna dalla veste regale era a pochi centimetri dal viso di Helian, mentre quest'ultimo tossiva goccia di sangue e restava col capo chino.

La donna si girò e con grande sicurezza mi squadrò, per poi fare un lieve sorriso.

<< non ti ricorda niente questa scena?
Lo sguardo spento verso il suolo del tuo amato, il suo viso sporco del suo stesso sangue, sembra quasi che la storia si stia ripetendo.>>

Disse affondando due dita nella spalla di Helian e leccando qualche goccia del sangue fuoriuscito.

Avanzai in suo soccorso, ma quella donna me lo impedì, solo la sua presenza era intimidatoria, io non riuscivo più ad avanzare, avevo paura, il mio istinto mi grida ma di scappare e mi sembrava di venire sempre più soffocata dalla presenza di quella donna.

Non avevamo speranze, io non avevo speranze.

Helian pov

Non vedevo chiaramente ciò che stava succedendo e i vari suoni sembravano un misto di rumori confusi.

Riuscii a vedere quell'ignobile donna cominciare a ridere di gusto, sicura del fatto di avere la vita di Ann tra le mani, ma ad un certo punto la vidi scomporsi per un secondo e dirigere lo sguardo verso l'entrata spalancata , della cella.

<< per quanto tu possa essere cauta, era inevitabile che ti scoprissi, avanti, esci allo scoperto>>

Poco dopo vidi Erin uscire allo scoperto, rimanendo sul ciglio dell'entrata.

<< come pensavo non hai intenzione di attaccarmi per salvarlo, probabilmente sei venuta qui solo per sorvegliare la mezzo demone, o mi sbaglio?>>

Nessun fiato o emozione mutò il volto della demone che rimaneva ancora a distanza da noi tre.

<< attaccherò solo nel caso tu la ferisca>>

Disse avvicinandosi lentamente.

<< vattene Ann >>
Dico stremato

<< io non sono Tom>>
Sorrido amaramente e ripenso a quello che ho appena detto.

Vorrei davvero essere quel ragazzo, vorrei essere la persona che Ann ama con tutto il cuore e che non riesce a dimenticare.

Non il suo sostituto.

So che la differenza di età è tanta e che non potrà mai provare più di un sentimento fraterno per me, ma lei mi ha trattato meglio di chiunque abbia mai fatto in paradiso e sebbene la conosca da poco sento che non riuscirò più a scordarla.

Anche se non riuscissi a uscire vivo da questo posto.

<< non penserete davvero di potervene andare vero?>>
Continuò la regina schioccando le dita.

La stanza venne sommersa dalle guardie che immobilizzarono le due demoni con poche difficoltà.

E sotto i miei occhi vennero incatenati i polsi di entrambe.

Ann pov

Venni sbattuta in ginocchio, al cospetto della potente demone, ma pochi attimi dopo vidi le guardie prostrarsi e aprire un varco tra di loro, in cui una figura incappucciata si fece strada fino alle nostre schiene.

Appena si tolse il mantello rimasi incantata.

Era un uomo dal fisico tonico e scolpito, un po' di barba gli delineava i lineamenti del viso mentre i capelli erano ben curati e neri corvini, gli occhi erano da mozzare il fiato.

Profondi e taglienti come pochi, dal svariate sfumature di grigio.

Tanto oscuri quanto bellissimi.

Si avvicinò ancora di più a Erin e la osservò per bene, poi ghignò e si rialzò avvicinandosi alla donna difronte a noi.

Le abbracciò la vita con un braccio e con l'altro si sistemò i capelli.

<< è davvero uno spreco buttar via una così bella ragazza, ma non posso perdonare una tale offesa.>>

Disse l'uomo prima di impugnare una spada e puntarla contro il viso di Erin, tagliandole lievemente la guancia.

<< sai , questa spada ha già assaggiato il sangue della tua famiglia e non vede l'ora che la storia si ripeta, ma è ancora presto per tutto questo.

Guardie, rinchiudetele in cella con l'angelo e vedete di pulire questa stanza, non deve esserci neanche una goccia del sangue di quel ragazzo>>

Ci fecero alzare e notai lo sguardo di Erin, leggermente sconvolto, dirigersi verso l'uomo.

<< comunque il mio nome è Lucifero e lei è la mia consorte Lilith, ricordate questi nomi, poiché sono quelli dei vostri esecutori >>

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