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I nostri dialoghi 2016 si fanno via via sempre più sporadici, questo periodo pieno di interrogazioni prima o poi finirà, è come essere continuamente sotto pressione, alzarti dal letto con il pensiero di un interrogazione per poi tornarci pensando al monte di cose che devi fare il giorno successivo, è uno strazio, ma quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Prendiamo di petto la situazione, affrontiamo senza paura quello che ci è richiesto, dimostriamo quanto valiamo,senza perderci in inutili richieste di pietà: continuando a rimandare il problema esso si riproporrà il giorno successivo e non so quanto sia un bene.

"Tolto il dente, tolto il dolore", questo dovrebbe essere il must di ogni liceale, ma deve essere accompagnato da una buona dose di forza di volontà, impegno e soprattutto.. Fortuna.
Non è semplice non fermarsi mai ed essere sempre concentrati non è affatto una buona cosa, alle volte serve lasciarsi andare, rilassarsi per poi ricominciare, scaricare la tensione.. È questo che molti dovrebbero capire, non siamo macchine, seppure l'impegno non ci manca e nemmeno la voglia di studiare è da meno, alle volte abbiamo bisogno di respirare.

Riorganizzare le idee, stabilire nuove interconnessioni, riposare il cervello che è sempre sotto sforzo.
È difficile da pensare, ma anche noi, come i computer, abbiamo una memoria volatile a breve termine e una memoria fissa, a lungo termine.
Il compito del cervello è quello di spostare informazioni dalla prima alla seconda memoria, ma per farlo abbiamo bisogno di ragionarci sopra, alle volte non è affatto semplice, ma il tempo stringe..
Manca il tempo, che siano minuti o ore, non c'è, finisce troppo in fretta e si rischia di non portare a termine nessuna delle richieste.. È un continuo correre, ritornare al punto di partenza, per poi ripercorrere lo stesso tratto, milioni di volte, fin quando non riuscirai a raggiungere il tuo obbiettivo.

La scalata è dura, stancante, estenuante, distrugge nell'anima e nel corpo, logora la pazienza, ma sono tutti passaggi necessari, purtroppo.

Si è sempre a corto di tempo, corre sempre più veloce di noi, è un velocista nato, lo perdi di vista da subito, sfugge, non puoi fermati, mai.

Non puoi lasciare spazio a nessuno svago, passatempo, distrazione, è richiesta continua concentrazione, sempre e comunque.. Come se fossimo degli automi, senza emozioni o sentimenti, capaci di immagazzinare informazioni.. Ma l'uomo non è questo, l'uomo è materiale e anima, deve dedicarsi a se stesso, deve coltivare le proprie passioni.. Ma dove troviamo il tempo per fare ciò?
Continuano a ripeterci che non dobbiamo mai avere un giorno libero, un giorno in cui poter rilassare la mente, ma come è possibile?

Abbiamo bisogno di ricaricare le batterie a volte, abbiamo bisogno di tempo!
È inutile illudersi, non lo troveremo mai, l'unica soluzione è liberarsi delle richieste al più presto, soddisfandole, magari si riuscirà addirittura a respirare!

Questa sarebbe la formazione dell'individuo? Educarci ad essere automi pronti a rispondere alle richieste? Senza un minimo di personale.. Anima e corpo dovrebbero viaggiare in parallelo, ma tendiamo a trascurare l'anima per poter assecondare le richieste disumane, senza una logica temporale. Ma crescere nel sociale? A contatto con i nostri simili? Sempre chiusi in casa a studiare, per crearci un "futuro migliore", ma una volta là fuori? Chi ci ha insegnato a lavorare insieme ad altri? Chi ci ha insegnato ad interagire con gli altri, sviluppando legami? Un libro, oppure una slide?
Nessuna delle due, soltanto con la pratica possiamo riuscirci, ma come se siamo sempre costretti a casa?

Incatenati qui, cercando uno spiraglio di luce per osservare il mondo all'esterno, ma saranno tutti così impegnati come noi là fuori?

2016 - 366 PagesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora