Era tornata da scuola più nervosa del solito,era visibilmente agitata e scontrosa. Si mise a sedere a tavola,mandando giù tutto quello che c'era nel piatto,senza eccezioni.-Guarda che così rischi di sentirti male-la avvisò la madre,notando con quanta furia stesse mangiando. Appena ebbe terminato,sparecchiò buttando le stoviglie nel lavello-Beh come mai così nervosette?-Non sono nervosa-Sei preoccupata per la visita?-Tu non lo saresti al posto mio?-No tesoro. Hai ripreso benissimo il ritmo di prima. Stai molto meglio-Lo so mamma-Hai paura di commettere ancora gli stessi errori?-A volte sí-Posso smentire io. Stai andando benissimo-...Speriamo-Vuoi riposarti prima che andiamo?-No,sto bene così-si sorrisero. Da una parte il sorriso forzato di Becca,dall'altra quello di una donna frustrata,stanca ma felice.
Allacciò la cintura sprofondando con le spalle nella soffice imbottitura del sedile dell'auto. Per tutto il viaggio,stette in silenzio,con lo sguardo rivolto verso il paesaggio grigio. Ogni volta,ogni visita,ogni controllo era per lei una sfida. Non solo fisica,anche mentale. Si sentiva improvvisamente insulsa,debole e incapace di sapersi difendere. I primi tempi anche ridicola. Non era in grado di gestire le proprie emozioni,non riusciva a trovar una semplice via di sfogo,se non una delle peggiori. L'auto si fermò difronte un edificio bianco,la cui entrata occupava gran parte della facciata principale. Scesero entrambi,chiudendo gli sportelli alle loro spalle. Becca si incamminò velocemente,entrando con impeto. Salì le scale,fino a giungere al terzo piano. Con la mano tremante ed il cuore che a momenti sarebbe esploso, si fece coraggio e bussò. Ad aprirle fu Mrs.Gold,Tiffany Gold. Una signora sulla cinquantina,bassa,robusta con un caschetto di capelli rossi ben pettinati.-Ben rivista Becca-la salutò facendola entrare nell'ufficio,come al solito profumato dalla cannella. Si accomodarono,l'una di fronte l'altra-Allora cara,come va?-Bene-Ti senti diversa rispetto all'altra volta-A tratti-Cosa intendi? Cioè ci sono periodi in cui ti senti meglio altri in cui ...- prima di rispondere,si voltò verso la madre,intenta a leggere una rivista di moda-Esatto. Ultimamente non mi sento sicura come prima. Ma credo sia colpa del trasferimento e del cambio di casa-giustificò alzando il tono di voce. La signora Holmes alzò il capo dalle pagine rivolgendo uno sguardo freddo alla figlia-Probabile. Fatti di questo tipo influiscono molto sulla salute fisica e psichica di una persona. Hai notato qualche miglioramento o peggioramento?-Un miglioramento-Dimmi-Indosso una taglia più grande di jeans-Ottima notizia! Procedi benissimo-Grazie-Allora,che ne dici se controlliamo il peso,l'altezza...la solita routine-Si,certo-Andiamo-disse conducendo la ragazza in una stanza attrezzata di bilancia,metro ed alcuni attrezzi per l'esercizio fisico. Le fece togliere gli indumenti chiedendole poi di salire sul piatto-Pronta?-Becca annuì appena. Chiuse gli occhi per poi riaprirli e trovarsi davanti due cifre:45 kg. Spostò lo sguardo su Mrs. Gold-Siamo scese di cinque chili...Mmh..-Becca abbassò il capo,andando ad osservare le sue gambe.-Scendi pure-la ragazza fece come da consiglio,e rindossò i jeans e la camicia-Rivediamo il tuo piano alimentare ti va?-Va bene-Torniamo in studio-
Becca tornò a sedersi difronte la scrivania mentre sua madre si alzò dalla piccola poltrona avvisandola che l'avrebbe attesa in auto. Mrs. Gold si accomodò cominciano a compilare alcune tabelle nelle quali erano indicati quantità e tipologie di alimenti che avrebbero fatto riacquistare il giusto peso alla ragazza.Sollevò lo sguardo dai fogli e prima di proseguire con la trascrizione della dieta,domandò curiosa-E quel bozzetto viola?-Becca arrossí,nascondendolo con la mano-Come si chiama?-Chi?-Il fortunato-Ah...ahahah non sono fidanzata-Eh quel coso chi te lo avrebbe fatto allora?-rise-Non stiamo assieme. Anzi ci conosciamo a malapena-Oh cielo! Frenasse gli ormoni quella tigre-Becca rise,sistemando i capelli-Si chiama Matt-Ah bel nome. E quanti anni ha?-Circa 20-E com'è?-Come tutti gli altri,un po'cafone e ricreduto ma piacevole.-Bel tipetto. Aggressivo direi-Può darsi. Io direi bisognoso d'affetto-Ah lo vedo-constatò ridendo. Quando ebbe finito accompagnò Becca fino all'ingresso salutandola dolcemente.
Rimise piede in auto consapevole di dover affrontare sua madre. Sapeva che ció che aveva detto poco prima l'aveva forse toccata nel profondo ma era vero. Da quando avevano lasciato Manchester Becca si sentiva sola,abbandonata. Le mancava la sua città,le passeggiate con Kate nel parco,le nuotate nel lago con Ash. Tutto.
-Allora secondo te stai di nuovo male per colpa nostra? È cosí?-Mamma hai frainteso-No ho inteso benissimo. "Il trasferimento". Per qualsiasi sbavatura della tua vita,dall'umore alla scuola, attribuisci tutto al cambio di cittá. E naturalmente di chi è la colpa? Mia e di tuo padre. Che coglioni! Pensare al bene della famiglia anzichè a quello di una ragazza capricciosa come te. -Smettila mamma-biascicò-Avanti dillo:siete una merda! So che non aspetti altro.-sbraitò tenendo lo sguardo sulla strada. Premette le dita sulla pelle del manubrio con forza-La devi smettere di tirare in ballo noi quando si tratta di qualche tuo problema. La scuola va male? Colpa dei miei. Sono triste? Il trasloco.-Mamma basta! Ti rendi conto che ti stai comportando come una bambina?-Io bambina? E tu allora? Altro che depressione e anoressia. Sei solo una bambinetta viziata. Ma qui la colpa è veramente nostra. Darti troppe libertà ti ha dato alla testa.-rimase impietrita da ciò che aveva appena sentito. Non si sarebbe mai aspettata un colpo basso da parte di sua madre. Quella che le era stata vicina più di tutti. Una fitta al cuore le fece salire le lacrime agli occhi. Poteva davvero pensare quelle cose sul suo conto?
"Altro che depressione e anoressia. Sei solo una bambinetta viziata"
Non ebbe il coraggio di guardarla negli occhi. In quel momento provò ribrezzo nei confronti di sua mamma. Trattenne le lacrime,pressando la mano destra sugli occhi. Cominciò a respirare lentamente,evitando di far sentire i singhiozzi che si stavano accumulando dentro. -Ferma-disse convinta. La madre non diede segno di risposta-Ferma!-girdò. Frenò di botto-Cosa vuoi adesso?-Becca non rispose. Scese dall'auto nonostante l'ordine di rientrare.
Cominciò a correre riparandosi nella giacca. Ripercorse la strada che aveva attraversato con Matt. Sorrise quando vide l'edificio abbandonato a pochi metri da lei. Vi entrò,salendo con cautela le scale. Arrivò nel solaio e aprí con una botta secca la botola. Uscí spuntando sul tetto. Si raggomitolò su se stessa,portando le ginocchia al petto. Gli occhi gonfi dal pianto,il viso rigato dalle lacrime,i polsi della giacca umidi. Si tirò a sedere quando si sentí liberata. Stette ad osservare il cielo,respirando con calma. Strizzò gli occhi,asciugò il viso con il dorso delle mani e riscese.
Decise allora che quello sarebbe stato il suo posto segreto,un posto suo.Commento autrice:
Situazione un po'particolare. Sta emergendo il passato(non tanto passato) di Rebecca.
Il posto segreto di Healy ora è anche di Becca.
Se vi è piaciuto vi ricordo la stellina carina e al prossimo capitolo🙊💕
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A Certain Romance
Fanfiction"Lo chiami romanticismo questo? " le gridó contro medicandole il braccio "Era fuori di se..succede" "No cazzo! Non può succedere sempre. Se davvero ti amasse,non saresti ridotta così ora" "Lo fa senza volerlo" "Capisci che non potrai sempre giustif...