Capitolo 10-NON SEI UN DISASTRO

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-Hai provato a cercare in cucina?-Sí tesoro ma non ci sono-Ne sei sicuro?-Ovvio-E queste cosa sono?-domandó la signora Holmes facendo penzolare le chiavi dell'auto dalla sua mano. Il signor Holmes le afferró ridendo. Becca scese le scale lentamente,consapevole di essere in ritardo per la scuola-Avanti signorina,devi andare a scuola-Non ricordarmi queste disgrazie mamma-Tu cerca di muoverti allora,avanti a lavarsi-Okay okay vado-Non perder tempo-sbuffó risalendo ancora le scale,velocemente. Quando fu pronta,accettó un passaggio da sua madre. Scese dall'auto appena in tempo ed entró in classe al suono della campanella. Durante l'ora di storia, si concentró per ricordare ogni singola parola della canzone di Alexander. E mentre nella sua testa cercava di indovinare il testo,la voce del ragazzo risuonava profonda, facendo sentire Becca rilassata.

Il sole ed i suoi raggi caldi,spinsero la ragazza a levare il grosso maglione che indossava. Restó con una semplice t-shirt bianca e raccolse i capelli in uno chignon alla buona. Percorse la strada che da scuola conduceva al piccolo edificio abbandonato, vi entró e salí velocemente al piano in cui si trovava il solaio. Rimase sorpresa quando notó che la botola era semi aperta. Sbirció con gli occhi ed intravide la giacca di Healy posata sulle tegole. Sollevò con la mano il pezzo di legno sbucando sulla tettoia. Si guardó attorno cercando con lo sguardo Healy. Lo intravide raggomitolato su se stesso. Gli si avvicinó lentamente e vide immediatamente che stringeva fra le dita della mano sinistra, una sigaretta. Ai suoi piedi ve ne erano circa sei tutte consumate. Alle orecchie portava delle cuffie nere e la melodia della canzone si riusciva a sentire anche dall'esterno di esse. La ragazza strisció ancor più vicina a Matt,stendendosi al suo fianco. Fu allora che il ragazzo si giró verso di lei con un'espressione perplessa e stranita. Lanciò la cicca alle sue spalle,nonostante fosse ancora "buona". Le sorrise appena,avvolgendo le spalle col braccio e si avvicinó al suo orecchio-Hey-Hey-Come mai qui?-Così..da quando siamo venuti torno ogni volta che ne ho bisogno-Chiama anche me se serve-No..non voglio disturbarti..e tu?-Io? Ci vengo praticamente sempre e poi oggi...va beh nulla..-fece girare Becca su un fianco,lentamente e con delicatezza l'abbracció, posando il mento sulla sua spalla. La ragazza rimase rigida in un primo momento. Poi peró si lasció andare,facendosi trasportare.
Si sveglió di colpo,con la giacca di Matthew sulle spalle. Si tiró a sedere osservandolo piegato su se stesso. Riparava dal vento la fiamma dell'accendino. Scostó il chiodo di pelle,lasciandolo a pochi centimetri dal ragazzo. Il cielo stava diventando sempre più scuro-Matt..io dovrei andare-si voltó appena-Okay-Ci vediamo domani-lo salutó,scandendo le parole. Scese dal tetto, per poi uscire dall'edificio e puntare con lo sguardo verso Matthew,al quale rivolse un sorriso raggiante.

Entró dall'ingresso secondario della casa,risalendo le scale fino in camera sua. Si cambió consapevole di puzzare di fumo. Indossó una tuta e ridiscese per giungere in sala. Alexander sarebbe arrivato alle sei in punto. Si sedette sul divano accendendo il televisore. Poco dopo sentí qualcuno bussare alla porta e subito ci si precipitó pensando fosse il ragazzo. Rimase stupita da chi vi trovò dietro. -Becca!- esclamó la ragazza abbracciandola. Becca si tiró indietro,con fare freddo-Beh non mi fai entrare?-e senza attendere risposta si precipitò nella casa,sedendosi sul sofà. La bionda le fece segno di sedersi al suo fianco. Becca rimase in piedi osservandola con uno sguardo disgustato-Cosa vuoi?-Come cosa voglio,sono venuta a trovarti-Lo vedo-Non ci siamo sentite da quando sei partita-No. Aspetta. Io ti ho chiamato,diverse volte direi-Beh ma un conto è chiamare,un altro è vedersi. Non hai mai pensato di passare a Manchester?-Scherzi vero? Saró venuta tre volte e tu avevi sempre la scusa pronta-Ma cosa dici-Kate,non arrampicarti sugli specchi con altre cazzate-Sei seria?-Sí,mi sono stufata di gente come te.-Come me? Ma se sono venuta da te oggi,mollando Ash da solo-Quindi? Ricordi quante ne ho passate io per te? Sinceramente ora mi pento-Addirittura. Sei permalosa ed egoista. Perchè avrei dovuto chiamare solo io? Insomma sei partita tu non io-Cos'hai un quella cazzo di testa? Merda?-Hey!-Oh Dio! Ma che diavolo di persona sei? Ragioni come un cane-E tu che rinfacci queste sciocchezze?-Cosa?! No Kate! Vaffanculo e vacci ora! Esci di qua-Mio Dio come sei isterica! Questa merda di città ti sta facendo impazzire. Sono venuta qui da Manchester per te e tu? Mi sbatti la porta in faccia-Senti stronza fammi il piacere di sparire. Tu per me non esisti ! Chiaro? Sei come morta-Stai esagerando-Non credo. E pensare che per me eri una di quelle amiche preziose.-Ero?-Sì,ora per me non sei più nessuno. Per me non ci sei più. Hai sbagliato dall'inizio Kate. Ho sbagliato dall'inizio. Ora esci da casa mia-e la spinse verso l'uscio con forza chiudendola fuori. Si sedette a terra portando le ginocchia verso il petto. Un pianto isterico,misto a rabbia e nervosismo fece eco nell'abitazione. Quando Alexander arrivò,Becca esitó ad aprire. Non voleva che la vedesse così. Asciugó le lacrime con le maniche della felpa e poi lentamente aprí la porta mostrando un sorriso palesemente falso e costretto. Il ragazzo si rese subito conto che qualcosa non andava-Tutto bene Becca?-...certo..alla grande-rispose con voce sottile e flebile.-Sicura?-Sì,tranquillo-E tu?-Io che?-Sei tranquilla?-tentò di sviare il discorso ma alla fine cedette. Si sedette sul sofà seguita da Alexander. Aveva ancora addosso la giacca e mentre aspettava che Rebecca parlasse, si toccava freneticamente il ciuffo di capelli. -Ricordi dell'amica di cui ti parlavo? Quella che non ritenevo tanto più amica?-annuì-Beh ecco..oggi è venuta qua e abbiamo litigato. O meglio è come se avessi litigato da sola. Mi dava contro con scuse stupide e non riconosceva d'aver sbagliato. Poi ho perso il lume della ragione e l'ho cacciata fuori dicendole che con me aveva chiuso. Sto di merda Alex. L'ho trattata come un cane,anche se lo meritava. E ora sto peggio di come avevo pensato. Che disastro che sono-sbraitò,buttando la testa indietro verso il cuscino del divano. Mise le mani in faccia e ricominciò a singhiozzare. La delicata mano di Alexander,scostò le sue dal volto, spingendola a guardarlo negli occhi-Non sei un disastro Becca. Hai agito d'impulso tutto qui. Credimi io avrei fatto di peggio-Si ma mi sono comportata da stronza eh-Ssh..Non preoccuparti. Se siete così tanto amiche come dici si sistemerà tutto,stanne certa. Ora cerca di non pensarci mh?- Becca rivolse un sorriso appena accennato ad Alex,buttandosi poi fra le sue braccia. Lo strinse in un abbraccio caloroso-Non sei così male Alex...prima mi stavi decisamente più in culo sai?-Bene. Almeno do buone impressioni no?!-Già-continuó Rebecca,sprofondando con la testa nel petto del ragazzo-Come mai questo gesto così cordiale?-Mi andava Alex..mi andava e basta-concluse. Si sedettero poi composti e presero a studiare chimica.

-Davvero Alexander resta senza problemi-No signora si figuri. Sarei solo un incomodo-Ma cosa dici, avanti-No signori Holmes-rispose Alex,indossando la giacca. Proprio quando si voltò verso la porta,Becca gli si avvicinò,afferrandolo per un polso-Alex resta per favore-il ragazzo si voltò osservando stupito la ragazza. Notò che anche lei non era sicura di ciò che stesse facendo. Spostò lo sguardo sui genitori di Rebecca e poi tornò a guardare lei-Okay allora resto-Perfetto!-esultò la signora Holmes,legando il grembiule attorno al bacino-Se siete d'accordo avrei intenzione di mangiare un bel polletto,va bene Alexander?-Certo signora,qualsiasi cosa-rispose per poi accomodarsi al tavolo con Becca,suo padre e James.
-Quindi lavori nel negozio in centro?-Esatto-Se ti chiedessi qualche vinile riusciresti a procurarmelo?-Credo di sí,dovrei-Geniale! Pagherei oro per alcuni dischi-A chi lo dice- commentó infine Alexander,tagliando la carne in un piccolo boccone. Sollevó lo sguardo soffermandosi su Becca alle prese con un tozzo di pane e del burro. Quando vide con quale goffaggine cercava di morderlo trattenne una risata.-Becca,oggi scuola?-Tutto bene-Il prossimo compito di chimica tesoro?-Mercoledì teoricamente -Togli il "teoricamente",andrai a scuola sia chiaro-Devi Becca,hai studiato con Alexander per giorni. Mi pare una giusta ricompensa per lui-Ineffetti-biascicó il ragazzo,versando l'acqua nel bicchiere.
Terminata la cena,Rebecca accompagnò Alexander alla porta,salutandolo e ringraziandolo. -Signorina-la chiamò la madre-Dimmi mamma-Siediti-Che succede?-Nulla,voglio parlarti-Per?-Di quel bel ragazzo che è uscito dalla porta poco fa-Alex?-Esatto...sai che ha 23 anni vero?-Sì ma che...aspetta..stavi pensando che volevo provarci?-Hai fatto tanto la carina e a momenti lo divori con lo sguardo. Lui poi non è da meno certe volte. Sorride come un ebete-Becca rise.-Tranquilla mamma,tutto okay. Non mi piace quel tipo-rispose. Ma ne era davvero sicura?

Spazio autrice:
Piccoli litigi capitano no? Comunque sia Alex si mostra premuroso e gentile e Becca comincia a cambiare idea su di lui.(è un capitolo un po'...merdoso ma capita anche questo ahah)
Al prossimo capitolo

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