Capitolo 14-COSA VOLEVI FARE?

624 43 8
                                    

Guardò Alexander incassare pugni,senza però darsi per vinto. Schivava e tirava quando riusciva. Si manteneva dritto sfoggiando un sorriso strafottente che alimentava la furia dell'avversario. Becca era lì,in un angolo incredula e scioccata. Si sentiva impotente. Quando un pugno venne scagliato sull'occhio di Alex,la ragazza corse verso l'uomo che lo stava picchiando e carica d'adrenalina, lo afferrò per i capelli tirandolo verso il basso. Diede così il tempo ad Alexander di riprendersi. Purtroppo fu poi il ragazzo ad assistere ad una scena poco piacevole:Becca ricevette un pugno sul volto. Venne scagliato con molta forza. Fu allora che perse il controllo:afferrò una bottiglia di birra,bevve l'acol rimasto per poi spaccare il vetro. Si diresse verso l'uomo minacciandolo . E ottenne il risultato voluto. Lo sconosciuto scomparve fra la folla.

-Dio! Alex cosa vi è successo?!-chiese Matt,aprendo lo sportello dell'auto. Camminavano entrambe appoggiati l'uno alla spalla dell'altra. Entrati in auto,si sedettero doloranti. Alexander si lamentava spesso.Durante il viaggio di ritorno,vedendo che il ragazzo perdeva sangue dalla bocca e che i lividi sul volto cominciavano ad emergere in modo molto evidente,Becca supplicò Alex di aiutarlo a medicarsi. Dopo diversi tentativi riuscì a persuaderlo e si sentì come sollevata.-Dopo tutto mi sembra un modo per ringraziarti-disse la ragazza.
Scesi dal veicolo,si ritrovarono davanti casa di Matt,come il pomeriggio. Il ragazzo inserì la chiave nella serratura,sollecitato da Becca. Quando la porta venne aperta,la ragazza accompagnata da Matt portò Alexander nel bagno.
-Matt ho bisogno di ghiaccio e pomata,ne hai?-Pomate credo di no ma il ghiaccio è di sotto..-il ragazzo fece per uscire ma venne bloccato-Aspetta,hai del disinfettante?-Cosa devi farci?-chiese Alex quasi spaventato-Certo,nel mobiletto blu alla tua destra-Perfetto-
Mise il disinfettante su un batuffolo di cotone idrofilo per girarsi poi verso Alexander. Si avvicinò al volto del ragazzo e con delicatezza tamponò la ferita-Dimmi se ti fa male-disse Becca,cominciando a pressare con più forza. In quel momento però Alex provava tutt'altro che male. Era come se i dolori del pestaggio fossero scomparsi. Teneva gli occhi fissi sulla bocca di Becca,che era poco distante dalla sua. Le grandi iridi verdi della ragazza si concentravano sulla bocca del ragazzo. E lui scrutava attentamente le rosse labbra. Erano così piene, forse morbide. Non potè fare a meno di sospirare,spingendo lo sguardo verso il petto della ragazza,coperto da una camicia nera semitrasparente con uno scollo molto pronunciato.
-Tutto bene Alex?-chiese Becca,vedendolo perso nei suoi pensieri-..Sì sì,mai stato così bene..beh veramente senza questi lividi starei meglio ma non mi lamento-Fai bene a non lamentarti! Cosa volevi fare Alex? Quel tizio era il doppio di te-Lo so,non sono così stupido.-E allora perchè l'hai fatto?-domandò buttando il cotone alle sue spalle. Passó le dita con delicatezza sulla ferita,facendolo sussultare-Ti ho fatto male?-No no,è un po'sensibile..comunque l'ho fatto per te. Cioè. Per il tuo bene. Insomma. Capito no?-Becca rise. E in quell'istante Alex si sentì mancare il respiro.
La ragazza si alzò controllando il suo occhio-Merda-biascicò notando quanto fosse evidente il livido. Si voltò appena e timidamente ringraziò Alexander-Grazie Alex..davvero senza te ne avrei avuti molti di più di lividi come questo...e magari..non oso pensare cosa m'avrebbe fatto. E giuro mi dispiace troppo per voi. So che l'esibizione era fondamentale,era la vostra chance...mi sento così stupida!-ammise Becca,quasi sull'orlo di un pianto. Alexander le si avvicinò,avvolgendo le spalle fra le sue braccia. La ragazza ricambiò. Fra quelle braccia si sentiva a casa. Il buon profumo del ragazzo la fece star ancora meglio-Non sentirti in colpa,okay?-le bisbigliò accanto all'orecchio.
Un colpo di tosse finto li fece dividere. Davanti la porta,Matt sorrideva con il ghiaccio in mano-Ho interrotto qualcosa?-No. Anzi dammi,il..il ghiaccio-disse Alexander. Lo mise sulla fronte e scese al piano inferiore assieme a Becca e Matt. Si sedettero sul divano e Matt li lasciò soli per andarsi a coricare nella sua stanza.
Becca tolse le scarpe e la giacca di pelle . -Cosa dirai a tua madre del livido?-si preoccupò Alexander -Non so...inventerò qualcosa al momento-rispose,massaggiandosi i piedi. Si guardava attorno,osservando il mobilio con attenzione. Notò,su di un mobiletto,una foto che ritraeva Matt e Alex sorridenti. Le venne spontaneo sorridere,vedendo il suo amico così felice. Si voltò poi verso Alex guardandolo intensamente.
Nonostante i lividi,la ferita all'angolo della bocca,lo sguardo assonnato, era bello. Più del solito. Aveva quell'aria da cattivo ragazzo,che intriga ogni ragazza. Era conturbante. Sapeva che Alex non era più lo sfigato odioso che la teneva d'occhio. No. Era diverso. Era incredibilmente diverso.

-Secondo me le piacciono i pancakes.-Ma ti pare ci sia tempo per i pancakes Matt? Sono le undici e doveva tornare a casa ieri sera.-Eh va bene okay,allora una omelette?-Oh Dio! Matt cosa non capisci di "non c'è tempo?"- si sveglió sentendo le voci dei due ragazzi. Era sdraiata sul divano,avvolta da quella che doveva essere una coperta di lana. Sbadigliò e si stiracchiò strizzando gli occhi. Si mise in piedi,indossò le scarpe e tossì volutamente per attirare l'attenzione dei due amici ancora intenti a discutere.
Alexander si voltò sorridendole. Ridacchiò vedendo come fosse buffa di prima mattina,coi capelli spettinati ,la sagoma del cuscino impressa sul volto e gli occhi socchiusi. -Ben svegliata-Ciao Al,ciao Matt...-mugugnò qualcosa di poco comprensibile per poi riprendere a parlare chiaramente-Che..che ore sono?-Le undici Bec,dobbiamo muoverci prima che tua mamma chiami una squadra di recupero...a proposito..ti ha per caso contattata?-chiese Alex. Becca si mosse di poco,tirando dalla tasca del chiodo il cellulare-Merda...20 chiamate perse da mamma...-20?!-ripetè Matt sbalordito-Sì...hai ragione dobbiamo andare!Ora!-

Mise il dito sul campanello,pregando Dio che sua madre non si infuriasse. Quando la porta si aprì,la signora Holmes si lasciò scappare un sospiro seguito da qualche imprecazione.-Dio mio! Becca tesoro! Dove sei stata?-Come dove sono stata? Con Alex non ricordi?-Sí lo so lo so ma...guarda come sei ridotta! Cos'hai sotto l'occhio?-e subito la ragazza impallidì-Questo dici?-chiese indicando la macchia violacea-Nulla...sono scivolata e ho sbattuto la testa..cioè la zona vicino l'occhio...ma tranquilla Alex mi ha medicata-..Assurdo...dov'è Alexander?-..mi ha riportata qui ma è dovuto correre via..sai ...impegni,lavoro...-Ah...entra avanti-le fece strada permettendole di entrare in casa.-Aspetta. Dove hai dormito questa notte?-Casa di Alex-rispose Becca senza troppi problemi.-Cosa?! Casa di Alexander?! Ma cosa ti è saltato in mente?-Cosa c'è di male?-Devo anche dirtelo?-Pensi davvero che c'abbia provato? -Sì-..Sei seria? Mamma...certe volte mi eludi. Come puoi pensare certe cose? Ma scherziamo?!-
E senza permettere alla madre di risponderle,corse in camera sua per cambiarsi e fare una doccia.

Spazio autrice:
Alex che resta tremendamente sexy anche se picchia qualcuno?! Becca si offre di medicarlo e il ragazzo non prova così tanto doloreee. Diciamo che l'ultima parte è un po'penosa ma sì dai..mi serviva qualcosa con cui chiudere.
Un bacio e alla prossima!

Vi consiglio vivamente di leggere la fantastica storia di agathabrioches . Io la adoro e oltretutto scrive benissimo,perciò che aspettate?
(La foto del capitolo non c'entra granché con il contesto ma..era troppo bella per essere lasciata in galleria ahah )

A Certain Romance Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora