Capitolo 7-AMICI

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Erano circa due giorni che restava rinchiusa in stanza,avvolta tra le coperte. Aveva saltato scuola,si era rifiutata di mangiare qualsiasi cosa e non chiedeva nulla,se non di essere lasciata sola. Era ancora scombussolata da ciò che era successo qualche giorno prima. Quelle accuse pesanti da parte di sua madre erano difficili da digerire. Nonostante ciò,aveva deciso di metterci una pietra sopra. Cercava di non pensarci.-Tesoro,neanche oggi vuoi andare?- scosse il capo in segno di dissenso. La signora Holmes le si avvicinò,sedendosi al suo fianco sul materasso-Sicura di non voler nulla?-No. Sto bene così-Domani è sabato,giusto?-Si,quindi?-Ti andrebbe di passare da Kate a Manchester?-No. Non ho voglia di vederla-Come mai? Mi hai supplicato per giorni di portarti da lei-Non voglio andare. Da quando siamo qui non si è degnata di venire neanche una volta. O almeno telefonare. Sono sempre stata io a chiamarla. Non si è mai fatta viva-E con questo? Dai le farà piacere-Piacere a lei. A me no. Farebbe male.-Avanti Becca-Mamma,qui non si tratta di "chiamo io o chiami tu". Qui si tratta di voler bene a una tua amica. Che si è rotta le ossa pur di venire da te in Spagna quando ti eri provvisoriamente trasferita là. Un'amica che pur di vederti felice ha rinunciato ad un concerto. E ci sarebbero milioni di altre cose da elencare-Va bene ho capito. Allora rimaniamo a casa domani. Stasera io e tuo padre siamo fuori a cena,con i suoi colleghi. Verrà Alexander. Mi raccomando a te-Va bene-rispose. Non le diede più così tanto fastidio l'idea di vederlo gironzolare in casa sua alle prese con James. Anzi. Le fece piacere sapere che avrebbe visto qualcuno al di fuori di sua mamma.

Scese le scale,stringendosi nella coperta di lana. Osservò sua madre indossare una giacca di pelliccia e suo padre stringere una cravatta rosso attorno al collo. Si specchiarono entrambi,sorridendosi a vicenda. -Torneremo tardi tesoro. Alexander arriverà a breve,ed il cibo è in frigo-Va bene-A domani-salutarono chiudendo la porta. Poco dopo il campanello suonò. Becca si precipitò ad aprire.-Hey Becca!-Ciao Alex-entrò nella casa,posando la giacca sul divano. Becca notò subito un piccola differenza in lui:i capelli. Erano tagliati,sfoltiti e ingellati. Constatò che quel taglio gli stava davvero bene.-Beh ragazzi che si fa stasera?-chiese sorridendo ai due fratelli-Giochiamo!!!-rispose James,afferrando alcuni peluche. -Perfetto. Non avete fame?-Sì-Becca annuì. Si meravigliò quasi della prontezza con cui aveva risposto. Fino a poco prima non aveva toccato cibo. Si sedettero attorno al tavolo,mangiando le fette di pizza surgelata.-Ti stanno bene i capelli così-disse Becca-Grazie. Piace a molti il mio nuovo taglio. A proposito..hai ancora quel bozzo sul collo?-No perchè?-Allora perchè hai i capelli davanti gli occhi. Hai un bel visino,fallo vedere tesoro-osservò ridendo. Becca arrossí,sorridendo appena e spostando i capelli dietro le orecchie. Morse la fetta di pizza terminando la cena.
James s'addormentò quasi subito sul divano,sprofondando con la testa fra i cuscini. Becca seduta poco distante dal fratello,iniziò la lettura di un libro,un romanzo rosa. Sentì un colpo di tosse provenire dal posto difronte e posando il libro sulle gambe vide Alexander sorriderle mentre le porgeva una tazza di camomilla.-Che leggi?-Un libro-Davvero? Oh Dio! Che sciocco non me ne ero accorto-Becca rise-Un romanzo rosa. Per sole donne.-Ah ecco..allora "donna", che mi racconti di scuola?-Nulla. Sono due giorni che non vado-Hai saltato l'interrogazione di chimica?-Eh già-Mai dai,avevi studiato tutto-Non stavo bene.-Per il resto?-Tutto bene..non mi pare d'averti dato tutta questa confidenza prima-Appunto.Hai sentito? Domani non vengo da te-Grazie a Dio-A chi lo dici-rispose Alexander ridendo.-Posso farti qualche domanda? Sai ti conosco a malapena e devo passare con te un altro mese quindi..magari qualche informazione-Sei seria?-Hey potresti essere anche uno stalker o un pedofilo-Okay va bene. Spara-Vediamo..cosa fai nella vita?-Lavoro in un negozio di strumenti musicali e do lezioni di chitarra. Poi..ah do ripetizioni ad una tipetta arrogante ma intelligente-Mmh..interessante. Hai amici?-Che domande sono. Ovvio-Migliori amici?-Sì. Anche se credo siano puttanate. O migliore o non,un amico ti deve star vicino sempre-Esatto-Tu? Migliori amiche?-Una.-bevette- Ma non sono sicura sia proprio una migliore amica. O un'amica-Come mai?-Da quando sono in questa merda di città non mi è mai venuta a trovare o mi ha mai telefonato.-Hey perchè ti ostini a definire Sheffield una merda. Prima o poi ti farò fare un giro per tutta la città. E cambierai idea-Okay Alex,va convinto-Sei proprio odiosa tu eh?!-Becca rise. Porse la tazza ad Alexander e ripose il libro nella libreria-Non leggi?-No. Ho voglia di chiacchierare-Scherzi? Tu che vuoi parlare?! Che fine faremo-Dai sono seria. Cosa fai di solito quando non vieni da noi? Oltre al lavoro-Nulla..mi riposo. Oppure esco con i miei amici. Ad esempio domani-Come sono questi amici?-Più grandi di te. Placa gli ormoni tesoro.-Calma tu che idee ti fai -Okay. Sono tre miei amici. Tutto qui.-Dimmi che non sono tutti rammolliti come te -Spiritosa-Scherzavo. Peggio di te non possono essere.-Grazie-Figurati-

Nel bel mezzo di una fragorosa risata irruppero in casa i signori Holems. E subito in due ragazzi s' azzittirono. Alex si alzò dal sofà,raccogliendo la giacca di pelle. Sistemò il ciuffo di capelli ingellati poi la camicia e si avvicinò alla porta. Prima di uscire,salutò i padroni di casa e sorrise a Becca come a dirle "ci si vede". La signora Holmes si avvicinò alla ragazza con un'espressione maliziosa-Beh signorina?-Cosa mamma?-Niente da dire?-In merito a?-A questa sera-Cosa dovrei dire-Siamo rientrati e a differenza delle altre volte stavate ridendo-Quindi!?-Quindi mi sembrava strano ma a quanto pare niente di che. Non hai sonno?-Si anzi,stavo per andare a letto-tagliò corto,scendendo dal divano e salendo le scale di fretta. Una volta in camera,non potè fare a meno di ridere ripensando a tutto ciò che le aveva detto Alexander. A qualche buffo episodio della sua infanzia o alle descrizioni degli strani clienti che affollavano il negozio dove lavorava. -Non è poi così male-disse ad alta voce,esternando la sua considerazione. Indossato il pigiama,si infilò nel letto addormentandosi velocemente.

Commento dell'autrice:
E finalmente dopo tanto Becca si decide a scambiare qualche parola in più con Turner. Bravah. Ahahah
Se vi è piaciuto stellina plz ahha
Scusate se dimentico sempre i commenti dopo i capitoli ma me ne ricordo sempre dopo la pubblicazione. Eh va beh c'est la vie!
P.s. per chi non lo sapesse domani i The 1975 saranno intervistati su Rtl 102.5 e gli scleri cominciano ufficialmente daaaa....ora!

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