Passarono pochi minuti prima che la mini cooper di Alex si fermasse davanti alla grande villa di Antonio.
A quel ragazzo davvero non mancava nulla:
era bello, il più popolare della scuola, ed aveva una casa che era paragonabile ad una reggia (senza voler esagerare). Praticamente a quella festa era presente tutta la scuola. Ma ad Antonio Gennaro e Alessio non avevano nulla da invidiare. Erano sempre stati entrambi molto chiusi e a loro bastava il piccolo gruppo di pochi, ma veri amici che avevano.
Quando il duo varcò la soglia dell'ingresso, fu travolto da un abbraccio da parte dello stesso Antonio e di un altro loro amico, Cesare."Finalmente, pensavamo non arrivaste più. Su forza che dovete suonare"-disse in fretta quest'ultimo mentre con gli altri tre ragazzi si dirigeva al piccolo palchetto in giardino allestito solo per l'esibizione degli Urban Strangers.
Essendo molto piccola la loro città, quale era Somma Vesuviana, il duo era molto conosciuto. Piacevano a tutti, ed ogni ragazzo della scuola voleva averli alla propria festa, ma quelli erano gli stessi ragazzi che sembravano dimenticarsi dell'esistenza del duo quando questi non avevano davanti una chitarra ed un microfono...
La base partì, tutti gli invitati erano fuori per sentirli cantare. Come ogni volta Genn e Alex si guardarono negli occhi prima di iniziare e durante l'esibizione. Era un modo tutto loro di concentrarsi sulla canzone. Era come se Alessio si perdesse negli occhi chiari di Gennaro, e Gennaro si perdesse negli occhi scuri di Alessio, trovando però una specie di collegamento tra di loro, troppo complicato anche da spiegare.
Quella volta però c'era qualcosa di diverso: appena il biondo incontrò gli occhi neri dell'amico fu attraversato da un brivido in tutto il corpo, proveniente non di certo dal freddo di Febbraio. Sapeva benissimo quel brivido da cosa era provocato. Il problema era che non sapeva perché stesse provando quelle sensazioni. Insomma non poteva provare qualcosa per il suo migliore amico, ma soprattutto non poteva provare quelle cose per un ragazzo. Anche se in fondo, cosa c'era di così sbagliato?
Magari questo già lo provava da tempo ma solo ora se ne è reso conto, o solo ora ha voluto rendersene conto. Ma 'questo' cosa?! Si stava davvero innamorando del suo migliore amico?
Certo pensare agli ultimi quattro anni insieme non lo aiutava. In effetti chiunque avrebbe potuto pensare ai due ragazzi come più di due semplici amici. E questo in fondo era vero, ma perché erano come fratelli. O forse no? E perché Genn stava capendo tutto questo solo in quel momento e solo con quello sguardo?Insomma, non ti innamori di una persona con un semplice sguardo (soprattutto del tuo migliore amico). Ma tra di loro era sempre stato tutto un po' diverso. A quanto pare lo erano anche cose del genere.
Anche se stava avvenendo tutto TROPPO in fretta, in quel preciso istante l'unica cosa che Genn avrebbe voluto fare era saltare addosso al compagno per fargli solo Dio sa cosa. Ma non poteva perché avrebbe rovinato l'esibizione, ma soprattutto perché... Beh è ovvio...Alex si accorse che Gennaro era completamente perso nei suoi pensieri, tanto da sbagliare le prime note della canzone, ma per fortuna(?) non aveva capito di che pensieri si trattassero.
In quel momento la loro esibizione era l'unica cosa che li divideva dalla realtà, per questo Genn avrebbe voluto non finisse mai. Ma prima o poi questa sarebbe finita, e sarebbe arrivato il momento di parlare con Alex. Del perché si sentiva così. Del perché l'ha capito solo ora. Del perché si stava innamorando di lui. Perché si stava innamorando(?)
Questo non poteva saperlo fin quando non avrebbe parlato con Alex.L'esibizione finì (finalmente) ma Genn sembrò non controllare più il suo corpo che lo portò correndo via da quel palco fino al piano di sopra per chiudersi in bagno.
Dopo un paio di minuti da fuori la porta si sentì bussare.
"Gennà apri, non farmi preoccupare"- la voce del moro svegliò Gennaro dai suoi pensieri facendolo quasi scoppiare in un pianto liberatorio.
"No Alè, non è il momento..."- rispose in un singhiozzo strozzato il minore.
"MA CHE CAZZO STAI DICENDO. APRI QUESTA CAZZO DI PORTA E DIMMI COSA TI PRENDE GENNÀ"- ormai entrambi si stavano innervosendo, finché il biondo non si seppe più trattenere e tra le lacrime non riuscì a malapena ad alzarsi per aprire la porta del bagno.
Gennaro strinse il miglior amico in un abbraccio, soffocante anche per quest'ultimo. Genn non aveva voglia di parlare e discutere con Alessio di quello che aveva appena 'scoperto'. Non era il momento. Alex lo capì e non fece domande e insieme raggiunsero gli altri amici.
Il resto della serata passò abbastanza tranquillamente, finché, quello che ormai tutti conoscevano come Mcfly, decise di proporre un gioco, come se 'bere fin quando non ti scoppiano i polmoni' si potesse definire un gioco.
Alex in quel momento era in dolce compagnia e questo portò Genn a partecipare. Non riusciva a sopportare quella scena: Alex insieme ad una biondina tutta trucco e tette avvinghiata al suo collo.
Ok era ufficiale, era innamorato.
Dopo il quinto giro di shots, un'altra cosa ad essere ufficiale era la poca sobrietà del biondo. Non aveva mai retto l'alcol perfettamente ma uscire dalla realtà era quello che voleva. Non voleva più pensare ad Alex, alla biondina avvinghiata a lui e al fatto di aver capito di essere gay, desiderio che solo una bella sbronza avrebbe soddisfatto.
"Gennà vedo che l'alcol lo reggi benissimo..."-disse sarcastico Cesare soffocando una risata.
"S-sta zitto c-coglione"-ormai non era più consapevole di quello che stesse dicendo provocando anche diverse sonore risate di gran parte dei partecipanti alla festa.
"Dai Gennà andiamo a casa"- Alessio si era sempre preoccupato del suo amico (forse fin troppo). Si alzò e cercò di trascinare via il biondino con la forza dato che quest'ultimo sembrava proprio non volersene andare.
"No voglio restare qui, tu p-puoi andare b-benissimo a farti f-fottere"- Alessio sapeva che era l'alcol a parlare per Gennaro ma ci rimase molto male ugualmente per il tono usato dal biondo senza motivo.
Dopo vari tentativi riuscì a sollevare il biondo (dopotutto erano 45 chili scarsi) e portarlo alla macchina.
"Non voglio andare a casaaaa"-piagnucolò il minore come un bambino di 8 anni provocando una risata strozzata al moro.
Dopo 10 minuti la macchina si fermò davanti al cancello di Genn.
"Alex... ti prego... dormi con me stanotte. Non v-voglio rimanere da s-solo"-disse tutto ad un tratto Gennaro con le lacrime che minacciavano di uscire dai suoi grandi occhi azzurri.
Dopo un po' di esitazione Alex decise di accettare (grazie soprattutto all'effetto che quegli occhi color cielo avevano su di lui).
Con un po' di fatica riuscirono ad entrare in casa e per la stanchezza si stesero tutti e due sul letto fin quando Alessio non decise di alzarsi per andare a dormire sul divano."Alè... Ti prego resta a dormire con me... qui..."-lo supplicò Genn lasciando un po' di spazio al lato del materasso.
Alex se pur palesemente in imbarazzo non seppe dire di no al migliore amico, sapendo che da ubriaco era davvero ingestibile se gli si faceva un torto.Ma forse non era più così ubriaco...(?)
Il moro si infilò sotto le coperte e si girò di spalle cadendo subito tra le braccia di Morfeo.
Dopo cinque minuti si girò con il viso rivolto verso Gennaro sfiorandogli il braccio il quale, al minimo contatto si girò subito verso di lui osservandolo mentre dormiva.
Era così bello...
Ormai Genn era 'in trappola'.
Guardando quelle palpebre, quelle labbra, quel naso, non seppe più resistere. Così sfiorò le labbra sottili della persona di fronte a lui con le sue gonfie e carnose sperando vivamente di non svegliarlo.
Quelli che non sapeva era che in realtà Alessio era sveglio da molto tempo...~~~
HEIIIIIIISONO TORNATA.
Scusate se questo capitolo è abbastanza lungo ma purtroppo(?) tendo sempre a dilungarmi troppo.
Spero comunque vi sia piaciuto...All the love. xx

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I (don't) need you... || Gennex
Fanfiction"Come here help me to live I hear no voice around me And they don't hear me I'm the gost And what we've done now is lost" -Last Part, Urban Strangers