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"Gennà gli devi parlare"

Era ormai da ore che Alessio e Gennaro stavano discutendo.
Dopo quasi due settimane Alex aveva tirato fuori il discorso "Leo" iniziando quasi a supplicare Gennaro di lasciare il suo lavoro. Era troppo pericoloso e solo per miracolo- pensava- ora il suo ragazzo era sano e salvo a casa.

"Lo so Alè che devo ma capiscimi, ha fatto tanto per me e non posso abbandonarlo così"

Il moro non capiva il perché delle sue parole; le trovava stupide, insensate e forse lo erano ma non per Gennaro. Perché lui ci teneva all'amicizia con l'altro ragazzo- forse un po' strana ma era- probabilmente- la più sincera che lui abbia mai avuto.

Ovviamente Genn mica se l'aspettava una reazione come quella del compagno a quelle parole. Non che Alessio fosse geloso- figuriamoci- ma proprio non gli andava giù il fatto che Gennaro non capisse  a cosa andava in contro.

"Gennà di amici ne hai. E poi, ti pare che questo Leo non ti parla più solo perché non andate a spacciare 'carini e felici insieme'? Scusa, ma mi sembra ridicolo."

"Alè te l'ho detto, non è semplice. Perché non vuoi capire?"

"Ah ora sono io che non capisco? Gennà ma ti senti porca puttana. Io lo sto dicendo per te, lo vuoi capire o no che potrebbe diventare una cosa più grande di te- se non lo è già diventata?"
Ed è vero che stavano litigando e che Gennaro doveva essere arrabbiato con Alex, ma proprio non ci riusciva.
Sì è vero, magari non aveva capito quanto fosse difficile abbandonare Leo ma a quel "lo sto dicendo per te" proprio non riusciva a trattenere un sorriso di apprezzamento e... amore, puro e semplice amore.

"Okay okay, forse hai ragione. Ci parlerò promesso." alzò gli occhi per poter guardare il fidanzato negli occhi e un flebile "ti amo" uscì dalle sue labbra carnose, abbastanza forte però da essere percepito dal ragazzo davanti a lui.
"Ti amo anch'io"
E un bacio, un semplice ma dolcissimo bacio a sigillare quelle parole, quella promessa muta fatta solo con gli occhi.

Ovviamente Genn non specificò quando sarebbe andato a parlare con Leo e fosse stato per lui quel momento sarebbe arrivato dopo tanto tempo, ma l'aveva promesso e così avrebbe fatto.
Aspettò che Alessio uscisse di casa per andare a lavoro, per svegliarsi, vestirsi e uscire anche lui con solo il telefono e le cuffie.
Iniziò a camminare con il volume al massimo, estraniandosi dal mondo che lo circondava in quel momento; dai genitori che accompagnano i figli a scuola, dalle coppiette che giravano mano nella mano ai lavoratori probabilmente in ritardo per l'orario di lavoro.
Osservava, si limitava solo a quello. Gli piaceva immaginare la storia di quelle persone che vedeva camminare davanti a lui ogni giorno. Immaginava tutto, nei minimi particolari e questo era sì, un po' strano ma gli piaceva il fatto di essere circondato da persone che lui poteva leggere e imparare a memoria come fossero il suo libro preferito o la canzone di un cantante che amava- qualcuno potrebbe pensare ad una sorta di incoerenza nei comportamenti del biondo, insomma, era sempre il ragazzo che per vent'anni si era costruito una corazza che fino ad allora solo Alessio aveva incominciato a far scalfire; ma lui era così, curioso e introverso, singolare e schivo.

Dopo qualche decina di minuti arrivò davanti casa di Leo. Quelle vie non erano di certo le più sicure della loro piccola cittadina, quale era Somma, ma ormai aveva imparato come muoversi, come comportarsi e soprattutto con chi parlare; e, sinceramente, non sapeva se considerare questa cosa un bene o un male.

Arrivato davanti casa dell'amico suonò al citofono il quale emanò un suono stridulo e assordante, seguito dalla voce metallica di Leo che chiedeva chi si trovasse dall'altro capo.

Il castano gli aprì la porta accogliendolo con un caldo abbraccio che, date le circostanze, non fu ricambiato.

"Ue Gennà, comm'è che nu t vrimm più da queste parti?"
"Leo so stato a casa co-"
"Con chill Alessio. Ja mi sta simpatico, spero abbiate risolto"
Il biondo sospirò rumorosamente non proferendo parola e questo portò Leo, stranito dal comportamento del biondo, a continuare.
"Senti Gennà, per il fatto dell'altra volta-"
"Leo è di questo che ti devo parlare"
"No Gennà non ti preoccupare, ho risolto tutto. Vedi che domani arriva altra roba quindi devi torna-"
"Leo io non posso più" parole uscite di getto che arrivarono forte e chiari al castano che lo fissava con gli occhi spalancati.

"Ma che stai a di' Gennà? Ja nu pazziamm"

"Leo guard che song serij"

"È per Alessio è vero? Ma ti rendi conto di quanto ho fatto io per te? Gennà non ci posso credere che veramente stai dicendo ste cose"

"Leo Alex ha ragione. Non posso più continuare"

"No Genn! Il tuo fidanzatino non ha capito proprio un cazzo. Ti rendi conto che ti sta solo riempendo la testa con un sacco di stronzate? Apri gli occhi Gennà!"

Un istinto incontrollato lo portò a serrare i pugni per la rabbia, avrebbe voluto- o dovuto- reagire perché nessuno aveva il diritto di dire quelle cose sul suo Alex ma era troppo debole e poi, era Leo cazzo, non poteva fargli questo- nonostante tutto.

"Leo smettila. Alex non sta facendo proprio un bel niente. Questa è comunque una mia scelta e non torno indietro rassegnati." l'ira era palpabile in quelle parole e nell'aria di quel piccolo appartamento.

"Sei proprio uno stronzo Gennà. Ti sei fatto i soldi e ora pensi di poter tornare benissimo indietro dal tuo fidanzatino del cazzo. Sai che c'è vai, non ci servi proprio a niente, possiamo sostituirti" le parole di Leo furono interrotte dallo schermo del suo cellulare che segnalava l'arrivo di un messaggio- il che forse è stato un bene dato che era a pochissimo dal prendere a pugni Gennaro per la rabbia.
Alla lettura del messaggio un ghigno si fece spazio sul viso del destinatario per poi pronunciare un "anzi, mi sa che già l'abbiamo trovato" per poi andare ad aprire la porta dell'appartamento.

Quando Gennaro si ritrovò davanti la figura di quel ragazzo che conosceva bene non poté credere ai suoi occhi- inutile dire che l'espressione stupefatta che assunse era piuttosto ridicola.

"Tu?"

~~~

Dandandan

Non sono brava a mettere ansia(?)

Ecco a voi il nuovo capitolo.
Scusate se sto aggiornando pochissimo ma questo periodo va un po' così.
Non ho più idee e cominciò a dubitare di tutto quello che ho scritto- ci sono dei momenti in cui vorrei prendere e cancellare tutto.

Non so perché abbia questo periodo; ho sempre dato poca importanza a quello che pensavano gli altri e ora mi sembra che la situazione si sia ribaltata. Sto iniziando a odiare il mio modo di scrivere solo perché non ci sono molto commenti- se non nessuno- e ovviamente questa cosa mi dispiace moltissimo perché mi piace il fatto di coinvolgere chi legge. Naturalmente sono ancora all'inizio più o meno e spero che questa cosa cambi.

Ringrazio per l'ennesima volta le ragazze del CiòCiò69 per avermi anche fatto aprire gli occhi e capire che stavo dicendo una marea di stronzate; perché io amo scrivere e di certo non smetterò perché ci sono pochi commenti.
Quindi grazie raga vi adoro e lo sapete❤️

*fine momento fluff*

Ci vediamo al prossimo capitolo.

All the love. xx

Fede.

I (don't) need you... || GennexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora