2: Ho incontrato...

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Ore 8:15...
Punto di vista Giuliet

Camminare per le stesse strade.
Tutti i giorni.
Non è bello.
Vorrei cambiare aria ma non posso.

"Allora...dimmi, come è andata ieri, Giuliet?"
Disse, prendendomi lo zaino da dietro e tirandomi verso di se.
"Molto bene, Simo. Tu, invece?
Con il tuo occhio nero com'è andata?"

Chiesi con un ghigno sul volto girandomi verso di lui.
Lo scrutai e vidi solo rabbia.

"Bene, dopo di questo posso andare....ah, Simo salutami tuo fratello. È così gentile e non è uno stronzo."
Così dicendo, andai via.
Mi girai un'ultima volta per vedere il suo volto.
Bingo.
Pensai tra me e me, guardando la sua espressione farsi cupa.

Ore 8:15...
Punto di vista Nicholas

Ma che cazz..!!
Aprii gli occhi e mi trovai sul pavimento.
"Su dai, svegliati. Papà oggi ti vuole parlare."
Disse mio fratello con un ghigno sul volto.
Nel giro della droga anche lui. Quello che lo distingue da mio padre è che lui spaccia solo. E non è un mostro.

Mi alzai in piedi e prima che potesse dire qualsiasi cosa, andai in bagno.
Cinque minuti dopo ne uscii vestito con tanto di cappuccio.

Infilai la giacca di pelle, le chiavi, cuffie e lo zaino.
Mi avviai verso l'ingresso di casa e prima che potessi sentire il rumore dei passi di mia madre, uscii fuori sbattendo la porta.

Ore 8:25.
Mi diressi verso l'ingresso della scuola. O così la chiamavano tutti.
Più che una scuola mi sembrava un carcere solo, con libri e quaderni al posto delle manette. I professori tiranni al posto delle guardie.
Forse le guardie sarebbero state molto meglio.
Entrai con calma, tanto ero già in ritardo tanto valeva fare il bel ritardatario.

Mentre camminavo nel corridoio ,isolato, la vedo...
Ancora quegli occhi verdi...
Stava sorridendo. Uno di quei sorrisi che potrebbero far vergognare le stelle.
Il suo sorriso faceva sballare...più delle canne.

Andai verso di lei.
"Potresti spostarti? Dovrei entrare in questa classe."
Dissi senza guardarla in viso.

Lei guardò il cartellino della classe e sorrise.
"Siamo nella stessa classe."
Io la guardai e con un ghigno.
"Ma tu sei quello di ieri." Disse con tono serio facendo spegnere , così, il suo sorriso.
"Si. Benvenuta nel mio mondo mocciosa."
"Mocciosa a chi? Stronzo." Sputò.

La spostai bruscamente dalla porta ed entrai in classe.
Ci sarà da ridere con questa ragazza.
Pensai. Il primo pensiero che mi feci su di lei. Alla sua vista.

Ore 8:25
Punto di vista Giuliet

Di nuovo tardi...e oggi mi cambiano anche di classe! Penso troppo. Troppo...

Camminai per i corridoi della mia scuola a testa alta.
Cambiare classe perché si ha fatto a botte con una stronza che bastonava un cucciolo....non ha senso.
Non ho fatto nulla di male.
Non mi mancherà nessuno ma, mi piaceva quella classe.

Arrivai alla porta della mia classe e ,prima di bussare, mi arrivò un messaggio.
Spalancai gli occhi e sorrisi inconsapevolmente.

'C'era una volta...'
È sempre un piacere per me avere un messaggio del genere da mia sorella.
Scrive libri di fiabe per bambini...e ogni volta che ha idee, per una storia, mi invia un: 'C'era una volta'.

I miei pensieri finirono lì, quando sentii una voce rauca chiedermi:
"Potresti spostarti? Dovrei entrare in questa classe."
Guardai il cartellino dietro di me: "2^G" (sono un'anno più piccola ma ho fatto la primina quindi....ci sta.)
e sorrisi.
"Siamo in classe insieme."
Alzai lo sguardo e lo vidi.
Era lui.
Il ragazzo del giorno prima.
Occhi color nocciola...ciuffo e indifferenza.
Rabbrividii a quella vista...e non perché era brutto ma, perché mi aveva visto in quello 'stato'.
Mi guardò.
"Ma tu sei quello di ieri."
Dissi con tono serio smettendo di sorridere.
"Sì. Benvenuta nel mio mondo, mocciosa."
"Moccioasa a chi? Stronzo."
Mi guardò sorridendo.
Un sorrisetto strano.
Mi spostò bruscamente dalla porta ed entrò.

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