capitolo 18

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E forse adesso sparirò
Se poi è vero che anche scriverti è inutile
Stanotte il tuo silenzio dice cose stupide
Infinite volte ho detto
Che non avrei più vissuto
Nessun altro amore che non sia tu
Altre mille volte ho perso
Questa guerra con me stesso
Ma non è bastato a non pensarti più
†††

Perché la vita deve essere così fottutamente difficile?

Credevo che ora sarebbe andato tutto bene ed invece no. Niente può andare mai bene. Fanculo Matt. Aveva detto che non mi avrebbe abbandonato che sarebbe rimasto con me ed invece se n'era andato, ma ora per sempre. 

"S-si arrivederci..." chiusi la chiamata col dottore; avevo fatto gli esami e forse avevo un tumore al cervello che stava mandando a puttane il mio sistema nervoso, ecco per gli attacchi di panico e la nusea.

Matt era scappato senza dirmi niente.

Aveva preferito andarsene apposto che stare con una che ha preso troppe batoste per riuscire ancora a stare in piedi, era la mia ancora. Il mio ancora una volta. Basta di fare finta di star bene in questo mondo che ci ha intossicato l'anima.

"Amyyyy scendiiii!!" Tomas mi urlò dal piano di sotto "È prontoooo!!" continuò

Andai davanti allo specchio. 
Occhi lucidi. Capelli crespi. Respiro corto.

Avevo deciso di dire ai ragazzi di questa merda una volta avuta la certezza. Be però riavrei abbracciato Logan. Rivisto la miei genitori. Ritornare a ridere con Sasha. Sarebbe andato bene.

Scesi giù e trovai i ragazzi a ridere
Erano sereni, felici. Mangiammo abbastanza velocemente e non mi fecero domande su Matt

"Ryan domani mi accompagni in un posto?" chiesi al mio migliore amico una volta finito di cenare

"Certo piccola" mi disse sorridendo lasciandomi un bacio sulla guancia
Se quelli fossero stati i miei ultimi giorni meglio togliere qualche sfizio, no?

††††

"Wow stai benissimo piccola!!" mi abbracciò Ryan dopo aver visto il mio nuovo colore di capelli. Nero corvino.
Questo colore era fantastico. Ti fa star all'ombra, tu puoi vedere gli altri ma nessuno può vedere te.

"Grazie mille" dissi schioccandoli un bacio sulla guancia, mise in modo la macchina

"E ora?" mi chiese

††††

"Se non fossi la mia sorellina più piccola e se non fossi fidanzato con una ragazza che amo, fattelo dire, ti scoperei" mi disse più sincero che mai Ryan una volta uscita dal negozio di tatoo e piercing. Mi ero fatta un piercing all'ombelico, al naso.
Non potevo spegnere quei sorrisi.
Erano tutti felici perché avrei dovuto rovinare tutto?

††††

Così ho alzato gli occhi, ed eravamo sotto questa volta gigantesta, simile ad una palla di vetro con la neve, e Mark ha detto che le meravigliose stelle bianche in realtà sono buchi nel vetro nero della volta, e quando vai in paradiso il vetro si rompe, e c'è soltanto un lenzuolo di un bianco stellare, che è la cosa più luminosa del mondo, ma non fa male ai occhi. Era tutto talmente vasto e aperto e lievemente silenzioso, e io mi sono sentito così piccolo.

Così che descrive il suo cielo Stephen Chbosky, così che descrive la piccolezza dell'uomo rispetto al mondo che lo circonda e come lui non può decidere cosa accadrà. Noi siamo protagonisti della nostra vita ma come essi seguiamo un copione. Non sono mai stata religiosa ma penso che ci sia qualcuno che scriva quelle pagine.

Il campanello mi fece distrarre dai miei pensieri. Andai giù ed aprì la porta, davanti trovai una ragazza biondo scuro con occhi chastani chiari.

"Salve sono Violet c'è Matt? Te devi essere Bea, giusto?" chiese subito aveva una voce dolce e cristallina ma con qualche sfumatura di ansia.
Continuava a portarsi indietro i lunghi capelli.

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