capitolo 30

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James

Beatrice si fermò in pezzo allo spiazzo, le sue mani caddero sui fianchi pesantemente "Perché mi hai portata qui?" mi chiese sussurrando. Rimasi zitto. "James perché mi hai portata qui?!" urlò.

"Girati" le ordinai.

Lei, ormai, non piangeva più. Aveva bisogno di aiuto. Avrei davvero voluto salvare Logan quella notte, ma non potevo.

"Girati" ripetei. Fece come le dissi. La mia piccolina aveva gli occhi lucidi "James perché mi hai portata qui?!" mi urlò addosso. Incominciò a graffiarsi le braccia, creando segni rossi. Lo faceva quando aveva tanta tensione nelle braccia, e non sapeva che scaricarla. "JAMES PERCHÈ LO HAI FATTO?!" scoppiò a piangere, non era stata neanche così male al suo funerale. Le andai incontro, provò a respingermi. Incominciò a tirarmi dei pugni sul petto, non la fermai e poi non mi faceva tanto male.

Doveva sfogarsi, ecco tutto.

"Piccola calmati..." le sussurrai "È morto, Logan è morto" ripeteva continuamente "È morto"

"Lo so piccola. Fa davvero male"

Eravamo fronte contro fronte, le nostre labbra erano vicinissime.

"Scusa..." sussurrò. Eh? Perché chiedeva scusa? "James mi dispiace"

"Per cosa?"

"Per tutto quanto, per questa merda di situazione. Per come mi sento, per tutti i fallimenti, per la cocaina, per la vodka. Per i miei occhi rossi e per i miei succhiotti sul collo. Per questo cielo che a me sembra grigio, per le sigarette fumate alle 3 di notte...scusa per tutto, davvero"

Le nostre labbra, ora, erano davvero vicini "Puoi farlo" sussurrò "Che cosa?" ansimai, mi stavo eccitando "Baciarmi" sorrise "Subito"

Ryan

La baciai sulle labbra. Mi sistemai meglio, misi le mani a fianco della sua testa. Il bacio si fece più intenso ma dovevo avere delle risposte sul perché lo avesse fatto. Mi allontanai sempre di più con la testa "No..." sussurrò la mia bambina staccandosi momentaneamente per poi ribaciarmi, ma quella volta mi staccai io. "Perché lo hai fatto Teresa?" le chiesi guardandola nei occhi. E cazzo che occhi, erano azzurri, proprio come il cielo. "Ryan..." si lamentò provando a liberarsi dalla mia presa "Teresa, parlami" le dissi serio.

"Ryan lasciami"

"Piccola, perché l'hai fatto?"

"Ryan..."

"Dimmelo"

"Non lo so...ero triste, arrabbiata, volevo urlare e non sapevo come fare"

"Teresa, solo una cosa. La prossima volta che ti senti così, per favore vieni da me"

"Promesso?"

"Promesso"
"Ora finisci quello che hai iniziato"

"Ovvio" sussurrai togliendomi la maglia

Shawn

"Se non fossi svenuta saremmo già a casa" mi rimproverò Lydia "Non è colpa mia...sai, che quelle cose mi fanno impressione" "Shawn era una donna che partoriva, è una delle cose più naturali che esistono" "Va be scusa, non ho voglia di litigare..."

Eravamo rimasti in ospedale, poiché dopo che alla mia ragazza le fu medicato il taglio, passano davanti a una sala in cui in bella vista c'era una donna che partoriva e lì, come detto, svenni. Rimanemmo una notte lì solo per semplice prassi.

"Tranquillo...fra poco usciamo" disse Lydia tirando fuori dalla sua borsa il suo mini beauty dei trucchi. "Come va il braccio?" le chiesi prendendole il beauty dalle mani "Smettila di truccarti, sei bellissima anche senza"

Sbuffò, "E comunque bene, non mi fa male" "Non mentire" l'ammonì, aveva un tasso del dolore molto alto. Se stava male, soffriva in silenzio "Si okay, ma poco..."

Un' infermiera si avvicinò a noi, dicendoci che potevamo finalmente andare a casa. Uscimmo dal parcheggio con la macchina, e tornammo velocemente alla villa.

Tirai fuori le chiavi dalla serratura e slacciai la cintura "Aspetta..." disse Lydia, "Cosa c'è amore?"
"Il fatto di prima, non significa che tu non voglia dei bambini vero?"

"Piccola io voglio un bambino, creare una famiglia e sposarmi. Tranquilla"

"Davvero?"

"Davvero"

"Bé ti devo dire una cosa..."

"Che cosa?"

"Sono leggermente incinta"

Luke

"Allison siamo qui da un'ora e mezza e non ancora preso niente!" le urlai addosso "Luke non è colpa mia se ci metto tanto a decidere!" sbuffai frustato e mi buttai a peso morto sul divanetto davanti ai camerini. "Secondo mi sta meglio questo o questo?" mi chiese con due magliette, a parer mio uguali, in mano. "Mmnh... destra" "Hai ragione sinistra"

"Ma non mi ascolti neanche"

"Non è colpa mia se non ti sai vestire"

"Io mi vesto benissimo"

"Credici amore"

Sbuffai di nuovo, alcune volte mi faceva impazzire.

"Almeno provati qualcosa di sexy"

"Tipo?"

"Tipo il vestitino nero in vetrina è carino"

"Non è un vestito, è una camicia da notte trasparente"

"Dai su provatela"

"Okay okay" disse andando a prenderla, poco dopo tornò con il capo richiesto rosso. Sa che amo il rosso. Entrò in camerino e quando uscì stavo per sbatterla al muro e scoparla come se non ci fosse un domani, detto francamente. L'abito le stava benissimo, era leggero e faceva 'vedo non vedo' con il suo corpo magro. "Allora, com'è? - chiese facendo un giro su se stessa - abbastanza sexy?"

"Anche troppo piccola..." sussurrai. Mi alzai e le andai incontro. La spinsi dentro al camerino e chiusi la tendina. "Luke non qui..." "Zitta, 'sto scoppiando" le misi le mani sui fianchi e la baciai. Sentivo la reazione sulla sua pelle del mio corpo vicino, delle mie mani che la toccavano. "Non possiamo farlo qui..." sussurrò tra un bacio e l'alto "Lo so lo so, ed è frustrante..."

Feci allacciare le sue gambe intorno al mio bacino "Andiamo a casa...okay?" disse ansimando quando le palpai il culo "Okay..." le risposi allo stesso modo. Continuammo lo stesso, nessuno dei due voleva smettere. "Dovremmo staccarci, non credi?"
si rimise in piedi "Adesso mi cambio e usciamo" "Però questo lo compri"
"Ovvio amore" sorrisi per come mi aveva chiamato.

Uscì dal camerino, e dopo aver comprato il vestito rosso più bello di tutti, tornammo alla villa. Dove trovammo Matt e Amy, che avevano avuto la nostra stessa idea.

Scusate davvero, se fa un po' schifino. Ma tipo che Mercoledì mattina ho l'orale e mi sembra di ricordare un cazzo.


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