14. Si rinzia.

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Caro diario,
come ti avevo preannunciato Lunedì, oggi i dottori avrebbero discusso sul mio tumore con i miei genitori.
Durante tutta la riunione io sono rimasta nella mia stanza con Chiara e la sua mamma.
La riunione c'era alle 15:15 ed è finita alle 17:40.
Ero agitatissima, non lo sono mai stata così tanto in vita mia.
Neanche il primo giorno di scuola ero così agitata come lo ero oggi.
La mamma e il papà sono entrati in camera con una faccia "neutra", la cosa mi ha preoccupato ancora di più perché non sapevo cosa mi avrebbero detto.
Mi hanno detto con una voce tranquilla:
« Sara, mettiti la felpa, andiamo un attimo in sala giochi, va bene?»
Io ho detto di si, ovviamente.
Mi sono vestita, la mamma mi ha preso la carrozzina e mi ha spinto fino all'ascensore.
Il papà ha pigiato il numero undici e siamo andati nella sala dei giochi.
Siamo andati nella stanzetta e il papà ha iniziato a parlare... :
«Cara Sara, penso che sia nel tuo dovere sapere cosa abbiamo deciso con i dottori sul da farsi ...»
Io ho detto:
«Certo, papà.»
La mamma poi ha aggiunto:
«Innanzitutto cucciola devi sapere che qualunque cosa tu dovrai fare devi essere forte, forte come lo sei sempre stata, fin dall'inizio.»
A quelle parole mi sono spaventata moltissimo, ho pensato:  "ecco, ci siamo, non ne uscirò più".
Il papà poi ha continuato:
«Dalla TAC è uscito che il tumore che hai si è esteso, ma la buona notizia è che nella parte dove sei stata operata il tumore per adesso si è bloccato e che a breve i dottori rientreranno per levare la massa.»
Ha preso fiato, poi ha continuato:
«La parte del corpo dove il tumore si è formato è vicino ai reni e anche allo stomaco.»
«Come sai, le chemio sono tante quelle che hai fatto, per questo tesoro devi fare una 'visitina' che accerta che tu possa avere dei bambini, quando sarai grande.»
«L'operazione alla gamba lo dovrai fare a Firenze, mentre il resto tutto a Roma.»
Il papà e la mamma avevano capito che stavo per scoppiare a piangere, ma sanno anche che preferisco sempre sapere quello che ho e che devo fare.
Al che mi hanno abbracciata entrambi forte e ci siamo messi tutti e tre a piangere.
Sono fiduciosa nel futuro, sono una guerriera, vincerò io.
Non vedo l'ora che tutto questo finisca e mi impegnerò per far si che quando nascerà la mia sorellina o il mio fratellino potrò impegnarmi a tempo pieno a fare la sorella maggiore.
Da domani si rinizia, anche se non ho mai finito.
Da domani farò capire al tumore chi è che comanda.
Si riparte.
Adesso vado, notte, a domani.
                                                           Sara

                                                           Sara

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