Sono al terzo sorso del liquido verde e qualcosa non va in me. Mi gira tutto.
<<Oddio Gaia sei riuscita a farle quasi finire il suo bicchiere!>> esclama Angelica incredula.
<<Chiamatemi pure maga!>> risponde Gaia ironica. Fa un sorrisetto e mi guarda. Ha un bel sorriso.
<<Devo ammettere che mi piace>> dico bagnandomi di nuovo la bocca. Ogni volta mi fa la stessa reazione, incidendo gravi danni al cervello. Ma ormai non ci penso più.
Non penso più a niente. Non ci riesco.
Riesco solo a guardare lei. Circondata da altre persone, lei è l'unica che mi cattura. In qualche modo.
È così diversa da me nel suo vestito nero aderente che le fascia il seno e i fianchi. I tacchi a spillo neri e la sua giacca di pelle, nera. Sarà il suo corpo ricoperto di tatuaggi.
O forse, sarà il suo corpo e basta.
Bevo ancora e mi alzo. Sto pensando solo minchiate. Gaia è una donna e io sto pensando ad una donna.
Devo andarmene da qua.
<<Ele, dove vai?>>mi domanda Gaia alzando lo sguardo.
Ele?! Quando mai qualcuno mi ha chiamata Ele? È così scontato come soprannome... Ma mi piace.
<<Vado a casa>> mi sento girare e sbando per un momento. Credo di aver bevuto troppo.
<<Hey Ele attenta!>> mi dice Gaia posando una mano sulla mia vita. Quel tocco mi fa uno strano effetto. Sento contrarre una parte sconosciuta del basso ventre.
Cosa è stato?
<<Credo che tu abbia bevuto troppo>> aggiunge alzandosi. Ah si? È stata tua l'idea di farmi ubriacare 'Miss è-ora-che-inizi-a-bere'
<<Come sei perspicace>> dico.
<<Nora vuoi restare a dormire da me? Vengono anche loro, ma puoi metterti a dormire se vuoi>> mi chiede Angelica. La guardo e ci penso.
<<Vieni anche tu?>> domando a Gaia che, come risposta annusice.
<<Allora no, voglio andare a casa mia>> dico e volto le spalle al tavolo con la testa che mi gira e la gambe che mi tremano.
Lei mi piace. Mi fa uno strano effetto. Un bello effetto. Ma non voglio stare con lei. Non devo.
Esco dal locale confusionario e respiro un Po' d'aria pulita. Il freddo della notte di febbraio mi segna sulla pelle e il mio corpo viene coperto da brividi.
<<Ele, il tuo giubotto>> mi dice Gaia alle mie spalle, raggiungendomi.
Mi giro e mi porge il giubotto aperto, vuole aiutarmi ad infilarmelo. Glielo lascio fare e dopo mi sistema i capelli su una spalla, sfiorando la pelle del collo.
Altri brividi mi invadono e la sensazione in fondo al mio corpo si rafforza.
<<Non chiamarmi Ele>> dico mentre la guardo.
<<Non morderti il labbro>> risponde lei spostando lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra.
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#ELAIA {COMPLETA}
RomanceUn cambiamento radicale colpirà la precisa e ordinata Nora, facendole conoscere un mondo nuovo e assai diverso dal suo stile di vita, sarà Gaia a cambiarla totalmente? O è la noia ad averla resa quella che è diventata? Una storia d'amore passionale...