Capitolo 10

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È domenica mattina. Sono due giorni che evito Angelica e le sue chiamate.

La evito perché ho fatto cose di cui non ne vado fiera. Cosa che dovevo evitare, e una di questa è Gaia.

Non ho dormito questa notte per pensare a lei.

Alle sue mani sulle mie cosce.

Ai suoi sorrisi e ai suoi sguardi profondi.

Alle sue labbra calde sulle mie.

È stato tutto così eccitante, così sconosciuto per me...Ma nonostante questo, sento che devo starle lontana.

<<Sei arrabbiata con me?>> domanda Angelica quando finalmente rispondo ad una sua chiamata.

<<No. Sono arrabbiata con me stessa>> dico.

<<Perché? >> chiede.

<<Perché io non sono così. Devo pensare allo studio, all'educazione e al mio futuro. Non posso sprecare il mio tempo ad ubriacarmi>> rispondo.

<<Non è tempo sprecato amica. Una notte di festa non cambia il futuro. Adesso devo andare, ci vediamo domani mattina. Ti voglio bene>>

<<Ti voglio bene anche io>>

Forse ha ragione, una notte non cambia il futuro, ma una persona si è non devo più vedere quella persona.

Qualche ore dopo vengo distratta dallo studio da un suono alla porta.

Sono sola in casa e vado ad aprire, sperando sia il pizzaiolo con la mia margherita.

Non è la persona che aspettavo, ma una che evitavo.

Alla sua vista rimango impietrita.

<<Che ci fai tu qui?>> domando alla bellissima ragazza tatuata.

<<Volevo vederti. Posso entrare?>> chiede. Ci penso su un attimo e poi mi faccio indietro.

<<Entra>> dico. Averla qui davanti i miei occhi è diverso da come averla in testa.

Sono completamente presa da lei. E la cosa non mi aiuta a lasciarla via dai miei pensieri, e nemmeno Angelica mi aiuta.

Sono sicura che sia stata lei ad averle dato il mio indirizzo.

<<Ti ho disturbata?>>

<<Stavo studiando... come mai sei qui?>> chiedo cercando di apparire impassibile.

<<Volevo vederti. L'altra notte sei scappata via e non ho avuto più tue notizie>> dice guardandomi.

Indossa una tuta nera e bianca della Nike e delle scarpe Adidas abbinate. È davvero bella.

<<Sono stata molto impegnata>> rispondo.

Non è del tutto vero, volevo togliermela della testa.

<<Sei stata molto impegnata o volevi evitarmi?>> chiede leggendomi nel pensiero.

Guardo in basso. Sono stata colta in fallo.

<<Volevo anche evitarti>> dico sincera, alzando lo sguardo per vedere la sua reazione.

Lei rimane impassibile. Poi parla.

<<È perché ci siamo baciate?>> chiede.

Io annuisco.

<<E non ti è piaciuto nemmeno un Po? >>

<<Mi è piaciuto. Questo è il problema Gaia>> dico guardandola negli occhi ipnotici, tristi e ardenti allo stesso tempo.

Vengo distratta dalla sue labbra, che mi ricordano quando erano sulle mie.

<<Ele per favore, smetti di morderti il labbro>> mi dice con voce quasi supplichevole.

Non mi accorgo di mordermi il labbro.Forse è lei che mi spinge a farlo.

Ho una strana e forte voglia di morderle il labbro, la prima volta che mi capita.

<<Non posso. Mi fai un effetto bellissimo>> dico osservandola.

Forse potrei baciarla. Qui e adesso.

La voglia è troppo forte e mi fa dimenticare ogni altra cosa.

<<Tu mi piaci Ele>> dice avvicinandosi di qualche passo.

So cosa vuole fare ma io la precedo.

<<Io devo fare una cosa>> dico convinta.

Mi avvicino a lei  con tutta la sicurezza e il desiderio che ho in corpo e la bacio.

Poso le mie mani sulle sue guance e infilo la mia lingua nella sua bocca, intorcigliandola alla sua che contracambia vivacemente il gesto.

Le sue mani sono sul mio fondoschiena mentre io le mordo il labbro inferiore, facendola gemere.

Il mio corpo si elettrizza e il ventre si contrae, caricandomi ancora di più di un desiderio che non ho mai avuto.

Non avevo mai fatto una cosa del genere prima d'ora e mi piace tantissimo.














#ELAIA {COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora