Capitolo 11

9.8K 337 4
                                    

Quando siamo sdraiate sul mio letto, una affianco all'altra, le mie mani sono nelle sue e la sua bocca è sulla mia.

Mi bacia dolcemente, ogni tanto fermandosi e guardando la mia espressione.

Forse per assicurarsi che io lo voglia e che vada tutto bene.

Potrebbe pensare il contrario, ma la realtà è che io lo voglio. E va tutto bene.

Voglio i suoi baci e le sue carezze perché quando sono con lei mi dimentico di tutto ciò che mi circonda e il cuore mi esplode nel petto.

<<Sto bene con te>> dico guardandola.

<<E allora perché sei scappate via e mi hai ignorata? >> domanda seria.

<<È una cosa nuova per me. Ero spaventata e non capivo>>

<<E hai capito? Sei ancora spaventata?>> chiede.

Annuisco e poi parlo.

<<Sono ancora spaventata>> affermo.

<<E di cosa?...Tu mi piaci veramente Ele>> mi dice accarezzandomi il viso con una mano.

La guardo. Nessuno mi ha mai detto una cosa simile prima di lei.

<<Anche tu mi piaci>>dico.

A quelle parole lei sorride e piomba sulle mie labbra, questa volta salendo su di me.

Il ventre mi si contrae e il respiro incomincia a farsi pesante quando si azzarda a scendere con la lingua sulla mascella e sul collo.

Sento dei brividi lungo tutta la schiena quando scambia bacetti e stuzzica la mia pelle super sensibile con la punta della lingua.

Lei lo nota e sorride.

<<Non sei abituata a queste cose>> mi dice.

<<Nessuno me le ha mai fatte. Questa è la prima volta>> rispondo pesantemente.

<<Quindi eri seria quando dicevi che nessuno ti ha mai baciata>> conclude.

<<Si>> rispondo guardandola.

Nessuno si è mai dichiarato a me.

Angelica dice che è colpa mia, nessuno vorrebbe una ragazza pallosa e che pensa solo al proprio futuro.

<<Come è possibile? Sei così bella>> dice con tono dolce, accarezzandomi i capelli.

<<Non sono bella>> rispondo osservandola.

<<Tu sei bella. Le ragazze come te sono belle>> aggiungo.

<<Non hai niente in meno a me>> dice prima di baciarmi di nuovo.

Ho le sue labbra su di me quando qualcuno suona al campanello.

Deve essere il pizzaiolo sicuramente questa volta perché i miei genitori sono ad un convegno e non tornano prima di domani.

Gaia si alza e mi prende la mano, invitandomi a scendere dal letto.

<<È il pizzaiolo, vuoi dividere la pizza con me?>> le propongo accanto alla porta.

Non voglio che se ne vada, voglio averla e nei miei pensieri non basta.

<<Certo>> dice. 

Quando il pizzaiolo se ne va ceniamo sul divano, mentre guardiamo un film comico.

La serata passa subito, forse troppo velocemente e mi addormento con la sensazione delle sue mani sul mio viso.




#ELAIA {COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora