"If you wanna cry I'll be your shoulder, if you wanna laugh I'll be your smile.
If you wanna fly, I will be your sky, everything you need is what I'll be, you can come to me." Cit.Mi sveglio. Sta dormendo sulla mia spalla. Le labbra che sfiorano il mio collo. Gli carezzo i capelli. Lui con un gemito apre gli occhi e mi guarda con faccia spaesata e buffa, facendomi ridere. "Elide, devo andare." Mi copre con una coperta, spegne il televisore, che dava ancora sul canale in cui lo avevamo lasciato, mi da un bacio sulla fronte, prende il giubotto e frettolosamente esce, lasciandomi dietro di se, con un espressione sorridente prima di riprendere sonno.
Io e Gennaro passiamo molto tempo insieme, suoniamo insieme, usciamo insieme, guardiamo film, ridiamo, parliamo. Non siamo fidanzati, non siamo nemmeno amici, però. Ci stiamo semplicemente innamorando. Ed è meglio cosí, per ora. Lego i miei capelli malamente, infilo un paio di vecchie scarpe da ginnastica, e scendo che Genn odia aspettare.
GENNARO:
Sono sotto casa di Elide da 5 minuti, ah, sto imparando a controllare il battito ogni volta che la vedo, ed è difficile. Andiamo a fare un giro in campagna, non so neanche perchè, Elo vuole raccogliere quei fiorellini gialli che si mangiano, e costringermi a mangiarne uno. Mamma mia quanto adoro la sua pazzia.
Eccola, ha i capelli rossi scombianati in una coda, una maglietta dei Red Hot Chili Peppers e dei pantaloncini jeans scoloriti. Degli occhiali a lenti rotonde le coprono gli occhioni castani, e uno zainetto di pelle marrone le penzola dalla spalla sinistra. Corre e mi saluta con un bacio sulla guancia. "Ciao Genn" Mi dice, quasi canticchiando. "Signorina" Le rispondo io, guardandola con aria con un sopracciglio alzato. Saliamo in macchina e lei tira fuori una serie di Cd, ormai sapeva dove erano.
Alla stereo parte "My sharona" dei Neck. Ci guardiamo. Sorridiamo. E senza pensarci cominciamo a cantare.
Assurdo, due persone che avevano sofferto. Due persone che stavano affondando ognuno nel proprio buco nero. Due persone come noi, ora si stavano salvando a vicenda.
Oggi eravamo più uniti del solito, più innamorati del solito penso. Il cielo era azzurrissimo, e un caldo secco riscaldava i nostri corpi. Apro tutti i finestrini, e il vento fresco della velocità scompiglia i capelli di Elide, che tira un braccio fuori dalla macchina, facendosi accarezzare dal sole.
Dopo un poco siamo arrivati, abbiamo posteggiato l'auto, e la mia "amica", ha cominciato a camminare, senza meta saltellando, e facendo ruote maldestre. Cadeva, si rimetteva in piedi, e ricominciava. Io la guardavo. Mi scappa un sorriso innamorato. Lei si ferma di scatto. Mi si avvicina. Tanto. I suoi occhi nei miei. "Genn, perchè sorridi?" Dice. Io cambio espressione, "Elo, non sto sorridendo." Mi mette le mani attorno al collo. Io le prendo i fianchi e glieli accarezzo dolcemente, lei ripete:" Perchè sorridi?" "Non sorrido." Rispondo ancora. "Beh, dovresti, dovremmo." E detto questo, mi da un bacio a fior di labbra. "Che ne dici, ci mettiamo qui?" Domanda, io mi guardo intorno "Si perfetto." Lei stende una coperta a terra e si siede a gambe incrociate. Io la imito. Mi guarda con sguardo profondo e mi chiede sottovoce:" Genn... Ma noi cosa siamo?" Io la guardo, e sorrido, e vedendomi lei fa lo stesso. "Insomma, mia cara, non dobbiamo mettere etichette tutto. Io adoro stare con te, amo il modo in cui mi fai stare bene, il modo in cui stiamo bene. Davvero vuoi mettere un'etichetta a tutto questo?" Sospiro, come le spiegazione fosse logica e la faccio ridere. Mi prende la mano. "No, Gennaro, non voglio."
Le bacio il collo piano piano. E lei accarezza la mia schiena da sotto la maglietta con le sue dita sottili e affusolate da pianista. Smetto per un secondo, lei mi guarda, e senza indugiare mi strappa un bacio sul naso, io rido. Lei appoggia sua testa sulla mia spalla, e entrambi annusiamo l'aria fresca. I nostri corpi vicini, le nostre dita intrecciate, e il profumo dell'erba sul quale eravamo sdraiati senza pensieri. Ma il telefono di Elide, suona. Lei aspetta un po' per rispondere, le scoccia, non vuole rovinare il momento. Il cellulare squilla ancora e ancora. Lei lo prende. È
Marco. Risponde.
-"Pronto, Marco?"
-"Elide... Mamma sta male. Devono operarla d'urgenza io sto già correndo in ospedale. Pensano sia un'attacco di cuore... Un'altro."
Vedo Elide sbiancare, come sprofondare in vuoto tutto suo.
-"Come attacco cardiaco? Ma l'operazione non costa? È una clinica privata! E poi lei come sta? Come mai? Sto arrivando, Marco, arrivo."Una lacrima le percorre la guancia destra.
-"Aspetta... Vai a casa, sai dov'è la cassaforte, no? Prendi €3.500... Servono quelli per l'operazione, naturalmente la opereranno anche prima, però dopotutto quellp che quei medici hanno fatto per noi, non voglio avere debiti."
-"Sto arrivando, con i soldi."
Chiude la chiamata e si alza si scatto, e io con lei. Con lei sue mani gelide tocca le mie. "Genn, mia mamma ha avuto un infarto. Devo andare, devo andare, e prendere anche i soldi per l'operazione. Andiamo, ti prego."
Tremava. La stringo in un abbraccio fortissimo, e le bacio la testa accarezzandole i capelli. Le sue lacrime bagnano il mio petto. Senza staccarmi da lei mi chino e prendo la coperta e il suo zaino. "Andiamo piccola, non preoccuparti, andiamo."
Guido il più veloce possibile, e una volta arrivati a casa loro corriamo su, lei prende i soldi, e ci rimettiamo in moto. Sfreccio come un pazzo, ma senza mai mollare le dita fredde della ragazza che amavo seduta accanto a me che osservava il vuoto. Non la mollavo. Restavo con lei.
Appena in ospedale, abbiamo raggiunto Marco correndo, e poi è cominciata l'attesa. Un'attesa in cui non avrei mai e poi mai lasciato la mia Elide. Non avrei mai lasciato perdesse quel sorriso che diceva di meritare, e aveva ragione.Oilà! Scusate per l'orario, e scusate se lo scorso capitolo era noioso, ma serviva per legare... Speriamo di esserci fatte perdonare con questo, fateci sapere! Bacioni❌❤️
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"Our empty hours" • Urban Strangers
Fanfiction-"Perchè sorridi?" -"Non sorrido." -"Allora fallo, dovresti, dovremmo." -OUR EMPTY HOURS...