«e quindi quella ragazza ti assomigliava, ma giuro NON CI STAVO FLIRTANDO» spiegò Louis inginocchiato ai piedi di Harry. Quest'ultimo guardava Tomlinson con gli occhi serrati, come se avesse voluto bruciarlo vivo.
«non mi interessa Tomlinson. MI HAI SCAMBIATO PER UNA RAGAZZA, PORCO IL FAGIOLO»
«MA I CAPELLI ERANO GLI STESSI»
«COSA DICI» rispose Harry lanciandogli uno schiaffetto «I MIEI SONO PERFETTI E UNICI»Rotei gli occhi e lasciai bisticciare i due migliori amici da soli, scesi così al piano di sotto e mi ritrovai la figura slanciata di Luke davanti
«ehy piccola»
«hey giraffa»
«ma che caz-»
«mi hai detto che sono piccola, perciò io ti ho detto che sei una giraffa» risposi ovviamente.«Emh si okay» notai che sul naso aveva un piccolo taglietto per la botta che si era preso a causa mia. Gli toccai la ferita e lanciò un urlo effemminato che echeggiò in tutta la villa.
«minchia oh manco ti fossi rotto un'unghia» lo guardai male, poi dal piano di sotto sentii provenire delle voci femminili.
«per caso Michael e Calum si sono messi a giocare alle Winx?» chiesi
«no no, abbiamo ospiti»
«ospiti? Sono per caso le suore di Liam?»
«meglio ancora»
«è venuto il Papa a casa nostra?»
«ma che caz»lol, scesi correndo le scale e vidi sedute sul divano le nonnette dello spettacolo dove i ragazzi avevano cantato a Natale... Se ci penso mi vengono tutt'ora i brividi.
«oh, lei era la zoccoletta?»
«zoccoletta io?»
«si era lei» rispose Niall al fianco di due signore con del cibo in mano«Nello caro perchè frequentate questa brutta gente?»
«ma io non sono una- oh lasciamo perdere va.» mi avvicinai per prendere una fetta di crostata alla marmellata e una nonnetta mi colpì il polso con la borsetta rosa confetto«aioooo»
«hai detto qualcosa?»
«si. HO DETTO AIOOOOO»
«aglio? Non ci va l'aglio sulle crostate»La guardai sconcertata, mi voltai e una lacrima di tristezza e nervosismo mi rigò il viso.
Decisi di prendere una giacca e di uscire a fare un'altra passeggiata.
Per strada andai a sbattere contro un palo che mi si piantò davanti nel bel mezzo del nulla senza preavisso...e niente, continuai la camminata con un livido nero grosso quanto la mano di Harry.Dopo poco, stanca della giornataccia, mi riposai su una panchina. Il vento che soffiava mi spettinò i capelli color miele e mi fece lacrimare gli occhi.
Mi succedeva ogni santissimo giorno: mi truccavo mettendo una linea di eyeliner e il mascara, uscivo e iniziavo a piangere per colpa di sto ventacciodimmerda. Guarda te se devo sembrare una disperata a causa sua.
E quindi uscivo una bambola e tornavo un dalmata.
«hey, stai bene?» chiese una bambina avvicinandosi a me
«oh, hey piccola. Si sto benone»
«bugia. Stai piangendo»
«è il vento che mi fa lacrimare gli occhi» le dissi sorridente
«bugia. Dicono tutte così»
«okay ma io sono seria»
«bugia. Hai problemi d'amore. Ma io posso aiutarti a risolvere tutto. Devi sapere che anche io sono stata fidanzata»La guardai a bocca aperta e tossicchiai «scusa bella quanti anni hai?»
«8, è forse un problema?»
«emh, credo di no»
«ah ecco» tirò fuori da uno zainetto che si trascinava dietro un quadernino rosa dove c'erano disegnini terrificanti e iniziò a scarabocchiare qui e lì.«credo tu soffra di depressione»
«ma che caz-»
«credo tu debba seguirmi, ti devo visitare meglio» mi prese la mano e mi dimenai.ERA UN PEDOFILO VESTITO DA BIMBA DI 8 ANNI OKAY CALMA E SANGUE FREDDO.
«GUARDA. LÌ C'È HARRY STYLES»
«e con ciò?» chiese inarcando un sopracciglio
«beh speravo di distrarti ma vedo che la bellezza di Harry non ti interessa affatto»«GUARDA. LÌ C'È LOUIS TOMLINSON»
«UO DOVEEEE» la ragazzina lasciò il mio polso e io iniziai a correre verso casa.Dopo una ventina di minuti finalmente arrivai davanti la villa.
In quel momento sembrava più strana del solito.
Dei teli neri coprivano gran parte del prsto e delle candele erano posizionate una dopo l'altra vicino alla porta d'ingresso.
Vidi fuori casa Calum che fissava una finestra, così mi avvicinai «è percaso morta una delle nonnette?»
«no, Liam sta pregando con loro»
«ah. Ho capito» lo guardai e lo beccai a fissarmi la bocca. «perchè mi guardi le labbra?»
«sei sporca»Mi ci passai la manica della felpa per pulirmi e poi cambiai argomento «gli altri dove sono?»
«chiusi in cucina a mangiare i pancake di Harold»
«E IO NON SONO STATA INVITATA?»Entrai rapidamente in casa, ritrovando nel salotto Liam e le vecchiette con le mani giunte davanti al vangelo in TV; camminando in punta di piedi sorpassai il gruppetto e entrai in cucina incazzata nera.
«PERCHÈ MANGIATE SENZA DI ME»
Harry, che stava per mangiare tre pancakes ripieni di nutella tutti in un boccone, si fermò con la forchetta in aria e mi fissò.
Louis che lo guardava senza mai sbattere le palpebre, si girò verso di me roteando gli occhi.
Michael Luke Ashton e Niall, che si stavano litigando l'ultimo pancake, si girarono a guardarmi.
Zayn stava mangiando un kebab vicino al frigo.«Oh Hey Hope» disse Michael muovendo velocemente la mano. Niall se ne aprrofittò tirando il piatto verso di sè.
«Hope perché piangi? Se vuoi posso rifarli» disse Styles alzandosi e pulendo una lacrima nera di trucco
«è colpa del vento. Non sto piangendo.»
«Dicono tutti così»
«tu mangiati quel kebab» dissi a Zayno bruciandolo con gli occhi.